Be-cycling: un giro del mondo in bici dai 7 colli ai 7 passi

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Dai 7 colli della città eterna ai 7 passi più alti del mondo. Nel mezzo, un lungo viaggio in bicicletta. E’ questo il programma di be-cycling, un progetto di giro del mondo in bici al via tra poche settimane. I viaggiatori, Daniele e Simona, legheranno il tour ad una raccolta fondi per il World Bicycle Relief, una organizzazione che fornisce biciclette ai paesi in via di sviluppo.

In attesa della partenza, Bikeitalia.it, che sarà media partner del viaggio, ha “intercettato” i due globetrotters per chiedere qualche anticipazione sul giro del mondo.

Daniele e Simona: due parole su di voi.

Daniele, 28 anni, ingegnere delle telecomunicazioni, ricercatore all’Università La Sapienza di Roma. Da 3 anni mi sposto esclusivamente in bicicletta, sono appassionato di fotografia, ma soprattutto malato di sport, avventure, viaggi e qualsiasi cosa che abbia a che fare con l’outdoor, dall’alpinismo al surf, dall’arrampicata alla bicicletta. Filo conduttore la voglia di esplorare, superare i limiti in imprese sportive ed un forte desiderio di conoscere.

Simona, 35 anni, Account Manager per una società di servizi alberghieri di giorno e istruttrice di arrampicata sportiva la sera. Nel weekend è: camminatrice, scalatrice, alpinista, ciclista e da poco surfista…insomma l’importante è essere in movimento. Di base predilige le vette delle montagne dei suoi amati Appennini, e ultimamente ha riscoperto il piacere di andare in bicicletta in città e “fuori porta”.

Entrambi siamo membri dell’ASD Gruppo Sport e Natura che ci sta coadiuvando nell’organizzazione tecnica.

– Che esperienza avete con i Viaggi in bici? E’ il primo viaggio “di coppia”?

Io (Daniele) 3 anni fa, dopo un anno vissuto a Madrid, decisi di tornare a casa da solo in bicicletta. Alla fine venne fuori un viaggio fantastico di 4500 km e tre mesi. E poi tante altre avventure, tra bicicletta e montagna, da solo e con Simona, con cui nell’ultimo anno ho condiviso molte follie. Lei ha una grande esperienza di montagna, con questo viaggio vogliamo unire le due cose. C’è chi sceglie di andare a vivere assieme in un appartamento, chi invece decide di partire in bicicletta in giro per il mondo.

– Quando parte il viaggio?

Il viaggio partirà a luglio, intorno al 12. Faremo una cerimonia in Piazza del Campidoglio per salutare amici, parenti e la città di Roma. Contiamo anche nella partecipazione dei ciclisti romani, chi vuole potrà unirsi per la prima breve tappa.

– Quali sono i 7 passi da affrontare?

E’ stata una selezione complicata, tenendo in considerazione l’altezza, la transitabiltà e l’attraversamento delle più importanti catene montuose. La lista che ne è scaturita comprende il Col de la Bonette, sulle Alpi, il Jvari Pass nel Caucaso (tra Georgia e Russia), il Semo La Pass in Hymalaya (5.565 m), il Dead Horse Gap sulle Alpi Australiane, il Cotton Wood Pass in Colorado, nelle Rocky Mountains, l’Abra Azuca situato sulle Ande Perviane ed infine il Bale Mountain Pass nelle Montagne di Bale in Africa (Etiopia).

– Cosa porterete con voi? Farete campeggio?

Il viaggio si svolgerà in totale autonomia, quindi dormiremo in tenda e avremo con noi il fornello per cucinare. Stiamo dando particolare attenzione all‘equipaggiamento invernale, visto che dovremo superare il freddo inverno caucasico con temperature che prevediamo scenderanno intorno a -20 gradi.

– Come terrete contatti con l’Italia?

Ci porteremo dietro portatile e attrezzatura fotografica per raccontare questo viaggio tramite il nostro sito internet, la pagina Facebook e tutte le altre pagine social legate al progetto.

– Quanto è durata la preparazione del viaggio (è ancora in corso)? Quali sono le parti più difficili nell’organizzazione di un viaggio simile?

Stiamo lavorando intorno a questo progetto da molti mesi ormai, ed a tre mesi dalla partenza abbiamo ancora tantissime cose da preparare. E’ un vero e proprio lavoro a tempo pieno e di conseguenza stiamo avendo davvero poco tempo per allenarci, ma sappiamo che quello verrà strada facendo. La parte burocratica di visti e permessi è quella più imprevedibile, abbiamo già cominciato a contattare ambasciate e consolati, ma sicuramente sarà la cosa più complicata da gestire durante il viaggio.

– In che modo contribuirete alla raccolta fondi per la World Bicycle Relief?

Tramite il nostro sito internet sarà possibile inviarci delle donazioni. Il 50% dell’importo ricevuto lo utilizzeremo per finanziare il nostro viaggio, il resto lo devolveremo a questa ONG, che si occupa di mettere in movimento le piccole comunità dei paesi in via di sviluppo donando loro biciclette e formando in loco meccanici specializzati.

– Come avete ottenuto i patrocini? In che modo vi sostengono?

Abbiamo contattato associazioni ed organizzazioni che condividono lo spirito con il quale affrontiamo il viaggio, per divulgare gli obiettivi ambientali, sociali e solidali che ci proponiamo. Grazie all’Associazione Europea Vie Francigene stiamo pianificando tutta la prima parte di viaggio che si svolgerà, appunto, lungo la Via Francigena. Con l’Associazione Italiana Turismo Responsabile stiamo organizzando la nostra presenza al Festival IT.A.CA. nel quale presenteremo il viaggio, e grazie al loro contributo, ed a quello delle altre organizzazioni ed enti, stiamo costruendo una rete per portare avanti questo progetto attraverso i 50 e più paesi che attraverseremo.

– La fatidica domanda che vi avranno già fatto in molti: come fate con il lavoro? E con i soldi? E una volta tornati?

Abbiamo entrambi dei contratti a tempo determinato che non rinnoveremo. Personalmente sto mettendo da parte i soldi per questo progetto da tre anni. Stiamo avviando una campagna di crowdfunding assieme alla possibilità di ricevere donazioni tramite il sito. E dopo? E dopo.. questa è una domanda alla quale oggi non possiamo rispondere, certo pensiamo che questo sia l’inizio di una grande avventura di vita e ci auguriamo che possa trasformarsi in futuro nel nostro lavoro.

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