Dal 23 al 26 marzo, ad Alghero si è svolta la BITAS – Borsa Internazionale del Turismo Attivo in Sardegna.
La seconda edizione degli Stati Generali del Turismo Attivo in Sardegna e la sesta edizione della BITAS, Borsa Internazionale del Turismo Attivo in Sardegna, organizzato dall’Assessorato Regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, con l’obiettivo generale di contribuire al miglioramento e al rafforzamento della competitività della ‘Destinazione Sardegna’ è stato un successo.

Il 23 marzo 2023 ad Alghero si sono svolti i lavori degli Stati Generali del Turismo Attivo in Sardegna. L’obiettivo di questa seconda edizione è dare nuovi impulsi e opportunità alla valorizzazione e strutturazione del prodotto turistico active al fine di favorire la crescita nel mercato turistico internazionale.
Dopo le edizioni degli anni precedenti – svoltesi a Cagliari, Pula, Nuoro, Bosa e Dorgali – Cala Gonone – la sesta edizione di BITAS si è tenuta ad Alghero, dal 23 al 26 marzo.
Gli Stati Generali del Turismo Attivo in Sardegna
L’Assessore del Turismo della Regione Sardegna, Gianni Chessa, ha aperto i lavori sottolineando che “la tipologia del turista è cambiata, anche le sue richieste e bisogna fare rete per rispondere alle nuove richieste”.
BITAS vuole promuovere benessere, sostenibilità, turismo esperienziale, ma vuole anche regolarizzare le strutture, i servizi e i professionisti del settore: all’interno dell’evento ci sono stati i panel formativi sulla sensibilizzazione riguardo a questi aspetti strategici.
SARDEGNA 2030 è la strategia regionale per la sostenibilità e ha creato un road map per l’ecoturismo: una modalità di fruizione del territorio che migliora la domanda e stimola le nuove richieste.

Il Turismo Attivo implica un impegno attivo del visitatore e non una mera osservazione del territorio e comprende attività come ad esempio cicloturismo, trekking, golf escursionismo, canoa, vela, arrampicata, diving, windsurf, kitesurf, kayak. E rispetto alle forme di turismo più tradizionali, presenta due importanti caratteristiche: una maggiore propensione alla delocalizzazione dei flussi turistici, con un maggiore coinvolgimento di località tradizionalmente meno visitate ed un maggiore tasso di destagionalizzazione, contribuendo in tal modo a favorire la tutela dell’ambiente e qualificandosi quale tipologia di fruizione turistica sostenibile, a basso impatto ambientale.
Il turismo attivo rappresenta inoltre a livello mondiale uno tra i segmenti a più alto tasso di crescita, diventando, in alcuni casi, vero e proprio motore di sviluppo per l’economia anche dei territori meno visitati e il cui fascino si è mantenuto intatto.
L’obiettivo di BITAS è quello di fare rete tra gli operatori turistici, valorizzando il territorio in tutti i suoi aspetti e fornendo ai visitatori, diversi per età, passioni ed interessi, tutte quelle attività legate alla motivazione al viaggio, portando alla creazione di un’offerta unica e sostenibile, in grado di attrarre grandi flussi di visitatori anche nei periodi ‘di spalla’, favorendo lo sviluppo e il consolidamento della cosiddetta ‘altra stagione’, e promuovendo anche la cultura della sicurezza come leva di attrazione.
Turismo e Mobilità devono essere pensate insieme
Uno dei panel più interessanti è stato quello sulle politiche di destinazione, il ruolo dei dati nello sviluppo del turismo attivo. Paolo Grigolli, Direttore generale del azienda per il Turismo Val di Fassa ha presentato il lavoro svolto per la raccolta dei dati. Ha ricordato che il turismo è movimento e che turismo e mobilità devono essere considerati insieme. Soprattutto quando si ha una destinazione turistica come la Val di Fassa, con 10 mila abitanti e quasi 1 milione di presenze.
Tullia Cabellero Augi, CEO di S-Cape Travel, ha presentato i dati di un percorso di trekking di 4 giorni tra Torino e Milano. La crescita delle presenze sul “Cammino di Oropa” negli ultimi anni è sorprendente: 300 presenze nel 2019, 1.100 nel 2020, 2.210 nel 2221 e 3.216 nel 2022 con 10 mila pernotti. Il 61% di turisti sono donne. Questo dato dimostra che quando una destinazione ha un percorso accessibile con servizi di qualità ottiene buoni risultati.
Sono estremamente ottimista in quanto le destinazioni di fama mondiale come la Sardegna investono nella promozione del turismo attivo con un approccio professionale e considerano la gestione delle risorse per fare del bene al pianeta, alle persone e all’economia locale.
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