Le contrade di Cisternino
La Sagra delle Orecchiette in Contrada Caranna. Il Festival dei Sensi, che ammaliante, invade e pervade ogni contrada. L’ottocentesca Murgia dei Trulli rappresentata nel presepe vivente della bellissima Contrada Figazzano. La Sagra delle Polpette e Brasciole in Contrada Sisto. Il Museo del Clima in Contrada Caranna. La Sagra degli Gnummeredd e della Ciervellet in Contrada Marinelli. I Giardini di Pomona, Conservatorio Botanico di Biodiversità, in Contrada Figazzano. I vecchi mestieri del mondo contadino che rivivono nel presepe ambientato nell’antica Contrada Panza. La Sagra dell’Uva in Contrada Casalini. La specchia monumentale ed il bellissimo panorama della Valle d’Itria regalato da Contrada Specchia. Ed ancora: il Festival Internazionale Bande Musicali Valle d’Itria, il Festival Pietre che Cantano, il Festival Suoni Sacri e dal Pianeta, l’AlterFesta…
Insomma, non si può dire di aver visitato la Valle d’Itria, se non si è vissuto, anche un singolo, breve ma intenso istante, sospesi nel presente senza tempo nelle tante contrade, che come universi paralleli, si affollano e confondono placide intorno a Cisternino.
Farlo in bici poi, renderà tutto unico ed indimenticabile.
Il fenomeno delle contrade in Valle d’itria, soprattutto nelle campagne di Cisternino e Locorotondo, ma anche a Martina Franca ed Ostuni, va oltre il significato classico dei termini frazione, quartiere o villaggio. Verso la fine dell’800 circa, il popolamento concentrato intorno a strade e terreni agricoli da parte di famiglie di contadini, ha sostituito il dominio che sino ad allora le masserie avevano esercitato nella gestione della vita che ruotava attorno ai processi produttivi della terra, dando vita a vere e proprie comunità con un forte senso di appartenenza, comunanza e territorio.
Mappa
Altimetria
Il nostro itinerario parte da via Madonna del Soccorso, prima traversa a sinistra sulla Strada Provinciale 9, appena fuori dal borgo antico di Cisternino. La stradina asfaltata prosegue ed attraversa Contrada Femminamorta, Abate Mauro, Torre Susale e Montanaro. Dopo due svolte a sinistra, incrociamo prima la Provinciale 8, successivamente la SP 134. Ci lasciamo alle spalle Contrada Palmisano e Calabrese. Imbocchiamo ora via del Parco, segue via dei Trulli. Siamo al km 9, in Contrada Figazzano.
Qui Pomona, dea latina protettrice di orti e frutteti, ha trovato il suo regno sulla Terra.
La costante ricerca della “crescita” a tutti i costi, ha fatto sì che l’uomo, schiavo della frenesia dettata dallo sviluppo industriale, dimenticasse l’importanza che da sempre hanno per la sua esistenza, i ritmi dettati dalla natura, l’amorevole cura della terra, un’alimentazione frugale e non manipolata e l’utilizzo attento delle risorse, mettendo al centro di tutto il profitto a discapito della salute.
Dove dormire
Su queste drammatiche premesse nascono nel 2004 “I giardini di Pomona”, Conservatorio Botanico di Biodiversità. Qui Paolo Belloni, fondatore della suddetta Onlus, ha raccolto oltre 800 varietà di antichi alberi da frutto sparsi per la nostra penisola. Di queste, oltre 220 della sola specie del fico comune. L’obiettivo è quello di tutelare il patrimonio tradizionale delle piante coltivate nel passato e quindi coniugare tra loro: la difesa della natura, la valorizzazione delle ricchezze culturali, il perpetuare delle tradizioni legate ai sistemi di conservazione ed alla cucina, il turismo, la didattica, l’economia, ecc.
Ripartiamo immettendoci sulla SP 12, in Contrada Sisto, svoltiamo alla seconda traversa sulla sinistra, una stradina parallela a via Lecce, che poi incrocerà la strada Sor Luca e la strada Cicerone, sino ad arrivare in Contrada La Fica.
Dopo aver percorso la breve via Privata Giulio Perticari, con una sorta di inversione, sulla destra, scavalchiamo un tratto delle Ferrovie Sud Est ed in poche pedalate attraversiamo prima la SP 16 e poi superiamo Contrada Cavallerizza.
Siamo al km 25. Pedalando sulla SP 17, una dopo l’altra carezziamo, Contrada Casalini, Panza, Capitolo, Specchia, Padulamenta e Termetrio.
Da qui, prima contrada Lamacesare e poi strada Torre Bacchetta ci scortano in via Francesco Clarizia dove si conclude il nostro breve ma intenso tour per le meravigliose Contrade di Cisternino.
Per tutto il percorso, dolci vallate, brevi salite ed allegre discese hanno colorato il nostro incedere. I chilometri totali da percorrere sono 37 circa, su strade quasi sempre asfaltate e lontane dai flussi veicolari intensi. I primi 25 km mediamente in discesa. Nei successivi si tende invece a salire. Pendenze medie e massime, in positivo ed in negativo, lasciano poco spazio a dubbi o interpretazioni di sorta, non è proprio una passeggiata, ma neanche una randonnèe.
Quello che invece non potranno mai raccontarvi grafici e profili altimetrici sono la gioia e la serenità che vi regaleranno il silenzio e la magia che aleggiano da sempre per queste vie… Anche quando dovrete per forza di cose alzarvi sui pedali. Pedalate per credere.
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