L’itinerario che ci porta a pedalare e ad attraversare una bella porzione della Riserva Statale delle Murge Orientali è un percorso ad anello che si sviluppa ad ovest di Martina Franca. I chilometri da percorrere sono quasi 40. Si parte dirigendosi in direzione sud-ovest e si rientra invece da nord-ovest. Il fondo stradale è quasi totalmente asfaltato, salvo qualche breve tratto in sterrato. Le vie che ci accompagnano tra le campagne ed i boschi di quest’angolo di Valle d’Itria sono in buona parte strade comunali e provinciali che non risultano comunque percorse da un traffico automobilistico intenso, eccezion fatta per i chilometri iniziali e finali del tragitto, quando ci si trova immersi nel tessuto urbano di Martina. Le salite e le discese non mancano. Non brevi ed intense, ma lunghe e morbide si spalmano sui fianchi dei colli e si insinuano tra le anse delle campagne martinesi.
Mappa
Altimetria
Si parte poco fuori il centro abitato, da via Massafra (SS581), su cui nasce la SP60. La seguiamo per 3 chilometri appena e poi l’abbandoniamo curvando a sinistra per la SP51. Stiamo uscendo dall’entroterra urbano di Martina.
Dal quinto chilometro in poi la sensazione di aver lasciato alle proprie spalle un luogo, forse un po’ caotico, ed essersi immersi in qualcosa di completamente diverso, è netta. La strada sale, dolcemente e costantemente. Incrociamo sempre meno auto. Il vitale silenzio della natura comincia a prendere il sopravvento. Rimanere in ascolto diviene cosa quasi naturale. Si pedala con i sensi pienamente desti. Una sorta di ciclomeditazione: solo noi, la bici… E l’universo.
Arrivati sulla strada Redentore Trasconi la seguiamo sulla destra sino ad incrociare nuovamente la statale 581. Proseguiamo successivamente sulla strada Carrucola prima, e sulla strada Paglierone poi.
Il panorama da entrambi i lati non lascia adito a dubbi. Siamo all’interno di una boscaglia. La vegetazione, più o meno fitta, a tratti inonda la carreggiata, disegnando sull’asfalto un leopardato mantello di ombra e luce. Nei momenti in cui si sale, sembra quasi di poter fare capolino: il verde si apre, la prospettiva si allarga ed il percorso nella sua interezza si svela. Un attimo dopo si fila spediti in discesa, frusciando e fischiando in un rigoglioso tunnel di fragni, lecci ed orchidee.
Dopo aver pedalato brevemente sulla SP53 percorriamo sulla sinistra lo sterrato di strada Risana e ci immettiamo, sempre a sinistra, su strada Palazzolo Mongelli. Scendiamo veloci sino alla SP56. Svolta a destra. Qualche centinaia di metri e curviamo a sinistra sulla SP57. Si sale di nuovo.
La musica di sottofondo la detta il silenzio, ed il canto degli uccelli, e lo sferragliare della catena che danza. Un ondeggiare continuo, quasi ritmico, dalla corona 26, alla corona 36 e di nuovo alla 26. Ai lati corrono trulli, muretti a secco, campi arati di terra rossa, compatte distese verdi per il pascolo di diffidenti bovini, simmetrici tralicci di vite, il fango bruno dove sguazzano i maialini, cavalli dal fulgido manto nero, e le orecchie tese degli asini attenti a scrutare il nostro passaggio.
La SP57 ci scorta sino a Masseria Galeone, scuola di equitazione del Corpo Forestale dello Stato e punto di partenza per le visite all’interno della Riserva Orientata delle Murge Orientali.
Continuando a pedalare nella stessa direzione, prima strada Tre Carlini, poi strada Giuseppe Battaglini, strada Ritunno e strada Alberobello ci riportano lentamente verso Martina Franca. Sembra quasi di risvegliarsi da un sogno. Ad occhi aperti. Pedalate per credere.
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