Itinerari

Rimini in bici e la ciclabile della Valmarecchia

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Tanti sono gli spunti per una pedalata a Rimini, nella ciclabile della Valmarecchia, come ciclo guide prendiamo il via dagli aspetti storici del territorio per questa pedalata che amiamo chiamare “Archeo-bike”.
Il motivo trainante sono gli aspetti della “romanizzazione” del territorio, quando nel 268 a.C. i primi legionari di Roma scendono dalle colline di Gradara e si trovano di fronte la verde distesa della selva Litana, affrontando per la prima volta gli abitanti della zona, gli irriducibili Celti.

Dopo alterne fortune in battaglia, i romani fondano la colonia di “Ariminum”, gettando le basi per la loro testa di ponte verso la pianura padana, e le reminiscenze che legano Rimini alla storia di Roma non sono finite qui.
Possiamo parlare anche del Rubicone che è, a sua volta, legato alla storia ed ai destini di Roma, l’episodio ci sposta nel tardo autunno del 50 a.C. e vede protagonista Giulio Cesare.

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Il Senato romano ordina a Cesare di congedare l’esercito, di rimettere i poteri della Gallia Cisalpina (l’Italia settentrionale all’epoca formalmente una provincia romana nella quale Cesare reclutò gran parte delle sue legioni) e di recarsi a Roma per sottomettersi all’autorità; Cesare in spregio all’ordina attraversa il Rubicone alla testa del suo esercito, leggenda vuole che questo momento sia segnato dalla famosa frase “alea iacta est” (il dado è tratto).

Rimini è una delle città che più conservano le vestigia dell’antichità, la traccia più evidente è il tessuto urbano che ricalca le origini della sua prima fondazione; con il cardo ed il decumano ancora per improntati; dell’epoca Augustea sono i due monumenti più celebri, l’arco di Augusto ed il ponte di Tiberio.
La pedalata muove le ruote dal litorale riminese, nei pressi di Piazzale Kennedy per arrivare subito al primo spunto, l’arco di Augusto il più antico degli archi romani superstiti ed eretto nel 27 a.C. in onore dell’omonimo imperatore restauratore della Via Flaminia che qui aveva il suo punto di congiunzione con la Via Emilia.

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Nei pressi dell’arco sono conservati i resti dell’antico anfiteatro capace di ospitare anche 10.000 spettatori, ma noi proseguiamo verso la seconda tappa, gli scavi della Domus del chirurgo, abitazione romana della seconda metà del II secolo, che deve il suo curioso nome ad un corredo chirurgico rinvenuto durante lo scavo.
Un gruppo di strumenti in ferro e bronzo utilizzati dal medico per i suoi interventi, pinze, bisturi, scalpelli, sonde e altri attrezzi, nonché bilance e misurini di bronzo; ed ad altri contenitori di uso farmaceutico; pensare oggi a quali interventi dovessero eseguire mette i brividi.

Ancora qualche colpo di pedale per raggiungere l’antico decumano ed attraversare il ponte di Tiberio, altra reminiscenza del periodo Augusteo, composto da 5 arcate il ponte metteva in comunicazione due importanti vie consolari, la via Emilia che arrivava fino a Piacenza e la via Popilia-Annia che arrivava fino ad Aquileia.

Il nostro primo attraversamento sulle tracce di Giulio Cesare ci conduce all’ingresso del percorso ciclabile che seguiremo costeggiando il corso del fiume fino a giungere al suo punto terminale, Ponte Verucchio.
L’epoca romana non è il solo motivo d’interesse, con piccole varianti di percorso si possono trovare altre perle ma occorre tenere presente che allontanandosi dal percorso lungo il fiume i dislivelli cominciano a farsi sentire.
Ad esempio il cipresso di S.Francesco che si trova a Verucchio e pare sia stato piantato dal santo nell’anno 1213, variante con un buon tratto di salita da fare.

Altro spunto è un “amarcord, Rimini città di Fellini dove ancora si respira l’aria poetica con i numerosi murales dedicati al maestro ed alla sua compagna Giulietta Masina.

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Riepilogo e suggerimenti

Il percorso è veramente semplice, di 48 chilometri. Pur tenendo conto che si parte dal livello del mare a Rimini e si sale fino al punto terminale del percorso ciclabile (Ponte Verucchio posto a poco più di 300 metri di altitudine) il percorso di sviluppa accanto al percorso del fiume con una pendenza media attorno ad 1%, davvero adatto a tutti.
Se si prende in considerazione il percorso “ufficiale” che si sviluppa lungo la sponda destra si può dire adatto ad ogni tipo di bici, escluse le bici da corsa poiché il fondo stradale è sterrato quindi non adeguato al tubolare; sfortunatamente il percorso non prevede (attualmente) la possibilità di un itinerario ad anello e si è costretti al rientro lungo lo stesso sentiero.

Mappa

Altimetria

profilo altimetrico Rimini in bici Val Marecchia

Traccia gps gps-santiagoMappa kml mappa-cammino

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La cosa ci pareva limitante ed è per questo che la nostra proposta allegata, invece, amplia la questione.
Risalendo fino a Ponte Verucchio si può riattraversare il fiumeed approfittare dell’altro lato, il sinistra idrografico, per rientrare a Rimini godendo di una panoramica diversa ed altri spunti d’interesse.
In questo caso occorre sottolineare che l’itinerario diventa più difficoltoso ed è più adeguato alle sole MTB.

Indicazioni utili

rimini-bici-2Da Nord, Rimini si raggiunge con l’autostrada A14 da Bologna, dove confluiscono l’autostrada A1 del Sole, la A21 Torino-Piacenza e la A22 del Brennero.
Provenendo da Venezia la direttrice più veloce resta la strada statale 309 “Romea”, sulla quale si innestano le strade provenienti da Padova e Ferrara.
Da Sud, oltre alle autostrade A1 e A14, sono da segnalare la superstrada E45, che attraverso l’Appennino collega la vicina Cesena a Roma e la strada statale 16 Adriatica.
Parcheggiare a Rimini, durante il periodo estivo è impresa degna di Giulio Cesare.
Eccovi alcune indicazioni.

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Rimini si può raggiungere abbastanza agevolmente in treno, anche se occorre dire che il servizio treno più bici non è incentivato quanto dovrebbe quindi va verificato, oltre all’orario, anche la disponibilità della carrozza che effettui il servizio.

Per le bici, in stagione estiva si trovano a nolo abbastanza facilmente.
Eccovi alcune indicazioni.
A Rimini è attivo anche un servizio di Bike Sharing.

Non proprio flessibilissimo, occorre registrarsi in anticipo e per accedere al servizio è necessario aver compiuto sedici anni.
In caso di minori, è possibile sottoscrivere l’abbonamento solo in presenza di uno dei genitori.
Per mappe o indicazioni potete contattare l’ufficio turismo.
Oppure potete scaricare la guida da qui.

In Romagna, lo saprete, si litiga per la paternità della piadina ed ogni città ha la sua tradizione o la sua variante per la ricetta ed il suo “spessore”.
La piadina riminese è larga e molto sottile e ben si addice ad una lieta conclusione per la pedalata.
Non va scordato che è luogo di mare, quindi chi desidera cimentarsi con il pesce … ma occhio ai prezzi.

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Commenti

  1. Avatar Fabio Barducci ha detto:

    Risposta ad Enzo.
    Tranquillo, è ancora tutto così come hai sinteticamente descritto.
    Nulla è cambiato in zona ex cartiera.
    In zona stadio baseball ora puoi anche osservare carrelli dei supermercati, ciclomotori rubati, bombole del gas, ecc. Il tutto abbandonato lungo la ciclabile.
    Inoltre lo slalom fra gli escrementi è sempre uno sport praticabile, anzi, a volte puoi anche trovare lo zingaro (pardon, il “nomade”) che sta “deponendo”…..

  2. Avatar Enzo ha detto:

    Bisogna risolvere ancora due problemi:
    1. Ciclabile lato destro: il passaggio dell’Ausa.
    2. Ciclabile lato sinistro: i rifiuti della ex cartiera di Santarcangelo in zona Bornaccino di 60anni fa e lo slalom tra le cacche degli zingari circa all’altezza dello stadio di Baseball. Si vede che di notte non se la sentono di farla più in là tra l’erba!
    Fino a che non si trova una soluzione adeguata meglio non incentivare i turisti con apposita segnaletica, già si lamentano per il mare, ahimè!

  3. Avatar Andrea ha detto:

    Alcune osservazioni sulla ciclabile del Marecchia che percorro saltuariamente da diversi anni.
    Mi stupisco che una via ciclabile che si inoltra per diversi chilometri nell’entroterra riminese non venga minimamente segnalata nella città di Rimini e lungo la Provinciale Marecchiese con segnali turistici, in una zona ad alta vocazione turistica.
    Sembra quasi che la si voglia tenere nascosta ai turisti della riviera. Gli unici cartelli presenti nel parco Marecchia sono vecchi e imbrattati dai vandali. Insomma, credo che una via ciclabile come questa abbia bisogno di un “restyling” complessivo, con tabelle chilometriche, segnalazioni di direzione (a volte si trovano incroci con altre strade sterrate), segnali dei vari paesi raggiungibili a poca distanza dalla ciclabile (come Sant’Arcangelo di Romagna)

  4. Avatar Marco ha detto:

    Peccato che l’articolo si “fermi” solo in zona Ponte Verucchio
    perchè secondo me è proprio da Ponte Verucchio che partono , a salire, le vie più interessanti sia come “ciclistica” che come ricchezza di storia, arte e natura.
    Ed allora se avete ancora forza e fiato arrampicatevi su a Verucchio e piegate dopo verso sud avendo come opzione se salire a San Marino o discendere verso Rimini per la via detta delle Sgrigne. Ma ad attendervi ci sono pure Torriana (affacciata a Verucchio ) e Montebello (fatevi raccontare la storia del fantasma di Azzurrina) ed infine un poco più all’interno S.Leo, forte inviolta che si erge su una rupe rocciosa. Percorsi belli anche in mountain bike. Potrebbe essere il proseguio di questo articolo…!?

  5. Avatar ANGELO ha detto:

    Grazie a te, no mi riferivo ad altro e nello specifico a ciò che scorre sotto il ponte di Ponte Verucchio che è il Marecchia e non altro (gli antichi lo chiamavano Ariminus). ma vedo con piacere che ora l’errore è stato risolto.

  6. Avatar ANGELO ha detto:

    Sei sicuro che non sia la Val Rubicone?

    1. Roberto Babini Roberto Babini ha detto:

      Ciao Angelo, ti ringrazio per la segnalazione.
      Suppongo voglia riferirsi ad un aperta controversia.
      Riguarda l’identificazione del corso d’acqua effettivamente attraversato da Giulio Cesare, diretto a Roma con le sue truppe,
      Due i fattori
      Il Pisciatello ed il Rubicone oggi riconosciuto possono essere confusi facilmente in quanto le loro sorgenti hanno origine nella stessa area collinare e precisamente a Strigara nel territorio comunale di Sogliano al Rubicone, i fiumi scendono ciascuno in valli parallele per sfociare al livello del mare nella zona di Gatteo.
      Va anche detto che il Rubicone ha mutato diverse volte il suo corso per cause naturali e per questo motivo non è oggi possibile affermare quale sia il “vero” Rubicone attraversato da Cesare.

      A tutt’oggi non si è ancora venuti a capo della controversia sulla reale identificazione del fiume, mi sono concesso un minimo di poesia

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