L’ultimo fine settimana è stato particolarmente piacevole. A un centinaio di km da Smirne si è svolto un festival della bicicletta che ha saputo radunare oltre 500 ciclisti da tutto il paese.
Ovviamente io e Pınar non potevamo mancare.
Il ritrovo è stato nel centro di Güzelçamlı, un villaggio da cartolina che si affaccia sulla costa dell’Egeo, a ridosso di un parco nazionale con paesaggi mozzafiato, pinete a non finire e una serie di minuscole baie dall’acqua cristallina.
Il festival è stato preso d’assalto da ciclisti di ogni tipologia: dai viaggiatori, ai fanatici della mountain bike, dai commuter urbani, a quelli che la bicicletta la usano solo per partecipare alla Critical Mass del giovedì sera ai ciclisti da strada; giovani, anziani, coppie, famiglie.
È stato bello incontrarsi, conoscere persone nuove e mangiare a sbaffo del comune che ci ha offerto 4 pasti poco sofisticati ma nutrienti e uno spazio per montare la tenda gratuitamente a pochi metri dalla spiaggia.
È stato bello per noi, ma credo che sia stato ancor più bello per il sindaco di Güzelçamlı che con due spicci ha portato a casa due risultati strepitosi:
Le principali testate giornalistiche nazionali erano presenti in forze e hanno parlato diffusamente dell’evento nei giorni seguenti mostrando il villaggio come esempio di sostenibilità.
Il villaggio è stato preso d’assalto da centinaia di turisti che, nonostante la bassa stagione, hanno riempito le camere degli alberghi e i tavoli dei ristoranti sul lungo mare. Perfino i più squattrinati non hanno rinunciato ad un bicchiere di te o a una bottiglia di birra gelata.
Tecnicamente il festival di Güzelçamlı può essere definito come una “buona pratica” che può essere imitata universalmente per promuovere il turismo o la notorietà di un qualunque territorio.
Se vi piace l’idea, provate a suggerire la stessa cosa al vostro consiglio comunale e se non credono che il cicloturismo possa portare del denaro, fate loro presente che ogni anno in Europa 12,5 milioni di persone scelgono la bicicletta per le proprie vacanze che, tradotto in monetine, fa 5 miliardi di € all’anno.
Non male, vero?
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