La Corea del Nord abolisce il divieto alle donne di andare in bici

nord-corea-donne-biciLa notizia è stata riportata qualche giorno fa dai media cinesi e riguarda l’abrogazione da parte del governo nordcoreano del divieto che impediva alle donne di andare in bicicletta.
Il divieto era stato introdotto nel 1996 da Kim Jong-il, il “Caro Leader” che ha governato la Corea del Nord dal 1994 fino alla sua morte, nel 2011.

I motivi che hanno portato a questa decisione sono stati almeno due: da una parte pedalare non era concepita un’attività sufficientemente femminile, considerato poi che alle donne non era consentito nemmeno portare i pantaloni. E questa situazione ricorda molto una analoga verificatasi in Europa, in particolare in Gran Bretagna, quando le suffragette di fine ‘800 intuirono nella bicicletta uno strumento di emancipazione. Il secondo motivo è stato invece un episodio accidentale, ovvero un incidente nel quale è rimasta uccisa la figlia di un esponente del governo nordcoreano di allora, mentre pedalava per le strade della capitale Pyongyang.

Oggi è stato Kim Jong-un l’artefice della nuova legge ed insieme alla possibilità di salire in sella, il terzo figlio e successore di Kim Jong-il ha anche concesso alle donne il diritto di indossare i pantaloni, scarpe con i tacchi e orecchini, anche questi prima rigorosamente vietati. Anche per questo è lecito pensare che l’abolizione del divieto di andare in bici rientri in un piano di cambiamento, o meglio dire ammorbidimento, dei rigidi costumi dello stato asiatico, piuttosto che ad un intervento in favore della ciclabilità.

In Corea del Nord la bicicletta è comunque uno dei più diffusi tra i mezzi di trasporto e si stima che almeno il 70% della popolazione la utilizzi per gli spostamenti quotidiani.

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