Il 29 novembre si terrà il primo “bike to school day” nazionale: i bambini di Roma, Milano, Napoli e Bologna si daranno appuntamento con genitori e accompagnatori per andare a scuola in bici, e in gruppo. Ma per qualcuno, sarà un giorno come un altro. Per Vincenzo Ornito, ad esempio, tutte le mattine in sella verso la scuola con i due figli. Ci racconta come.
Quanti anni hanno i tuoi bambini e da quanto li porti in bici?
Simone ha quasi 10 anni e Oscar ne ha 7. Li porto in bici oramai da sempre, addirittura Simone lo portavo nel marsupio.
Che tipo di bici è? Come sono sistemati?
La mia è una cargo bike, utilizzata nei paesi del Nord Europa per il trasporto di cose o persone. Il modello si chiama UTE ed è una bici della Kona (azienda di cui sono rivenditore), più conosciuta in Italia per le sue mountain bike. I bambini sono seduti a cavallo della “lunga” tavola posteriore resa ancora più comoda dalle due grandi sacche laterali, le quali contengono abbigliamento per la pioggia, caschi (quando non sono sulle nostre teste), giochi (perché servono anche quelli).
Come fai quando c’è brutto tempo?
Il brutto tempo non è un problema, con delle appropriate giacche e pantaloni antipioggia in goretex, ma si può trovare in commercio anche articoli più economici. Le giacche sono anche antivento e antifreddo per cui tutte le condizioni climatiche non sono un ostacolo.
Questi articoli, pur essendo un po’ di alto livello, garantiscono il minimo ingombro e la massima resa: una spesa fatta bene in tutti i sensi.
Per la stagione fredda utilizziamo anche guanti e copricaschi antipioggia.
Ai bambini piace?
Per loro questa è la normalità, tuttavia trovano divertente superare tutte le macchine e raggiungere la scuola in largo anticipo rispetto ai SUV e tutte le auto occupate, dai loro compagni, che fanno fatica a parcheggiare nella stretta via dove si trova la loro scuola.
Nei 10 minuti del nostro tragitto da casa a scuola, vorrei evidenziare, quanto è bello per noi chiacchierare liberamente, senza lo stress che una automobile può dare. In primavera sentire i profumi di una fresca mattinata, i colori dell’autunno, e la frescura della neve per strada.
Qualche famiglia ha seguito il vostro esempio?
Devo dire che qualche bicicletta dello stesso tipo mi è stata richiesta, anche se nella mia città io sono l’unico ad averne una. Poche però le bici che si profilano all’orizzonte la mattina verso la scuola.
Quali sono i pericoli più frequenti in strada?
Il pericolo per noi, come per tutti i ciclisti, è caratterizzato dalla mancanza di sensibilità e di rispetto, da parte degli automobilisti, che scoraggiano i potenziali ciclisti meno esperti di me. Nella mia città come nella stragrande maggioranza delle strade italiane, mancano spazio riservati alle sole bici.
Buone pedalate.
Un caro saluto a tutti voi
a presto
Vincenzo
Vincenzo Ornito. Vivo a Cinisello balsamo da 13 anni da quando ho deciso di abbandonare il mestiere di meccanico al seguito di team professionistici per realizzare il mio sogno di aprire una bottega “dal sapore di antico” al servizio di tutti le categorie di ciclisti: dalla signora con la sua olandese per la spesa, al ciclista amatoriale, al triatleta più incallito.
Tutti prima o poi passano dalla mia bottega in via Garibaldi (centro cittadino di Cinisello), chi per una camera d’aria, chi solo per un saluto, chi per mettere a posto la sua bici a tre ruote senza la quale non riuscirebbe a “camminare”.
Il mio negozio si chiama appunto “Le biciclette“, non poteva avere nome migliore. Senza tante pretese, senza tanti fronzoli, solo l’anima pura delle due ruote.
Grande Vincenzo. Anche io, lavoro permettendo, cerco di portare sempre mia figlia in bici. Lei va con la sua, e io la seguo con la mia. Il problema è la mancanza di piste ciclabile o di percorsi in sicurezza, per cui la faccio andare sul marciapiede (ha 6 anni).
Non tutti capiscono però.