La manifestazione dei ciclisti serbi contro l’abbigliamento riflettente obbligatorio

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Il Ministero degli Affari Interni della Serbia ha proposto l’obbligo per i ciclisti di indossare giubbini riflettenti durante le ore notturne e in condizioni di scarsa visibilità. L’obiettivo di tale misura, dichiarano i suoi sostenitori, è migliorare la sicurezza dei ciclisti, rendendoli più visibili ai conducenti di auto. Tuttavia le associazioni serbe di promozione della bici hanno già manifestato il proprio parere contrario, ricordando gli effetti negativi in termini di uso della bici causato da politiche di protezione cosiddetta “passiva” (giubbini, casco, luci, ecc…), trascurando le vere cause della mancanza di sicurezza per chi pedala: velocità delle auto e mancanza di spazi.

Le associazioni accusano i promotori della proposta di legge di non avere alcun riscontro tecnico-scientifico a supporto della loro tesi, ricordando invece i provati benefici dell’uso della bici sulla società: dal risparmio sulla spesa sanitaria al miglioramento della qualità dell’aria.
Nonostante queste perplessità il governo sembra intenzionato ad andare avanti per la propria strada e a meno di ripensamenti la legge potrebbe entrare in vigore prima della fine del 2015.

Nel 2013 in Spagna si è assistito ad un lungo tira e molla per l’introduzione dell’obbligatorietà di un altro strumento di sicurezza passiva: il casco, provvedimento che alla fine ha riguardato solo i minori di 16 anni.

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