Le cose più interessanti, strane e improbabili dalla fiera della bici di Taipei

La fiera della bicicletta di Taipei è uno degli eventi di maggiori interesse mondiale per il settore: sebbene la fiera taiwanese sia vista dai grandi brand come un evento locale in cui non vengono presentate novità di rilievo, numerose realtà locali colgono l’occasione per presentare le proprie intuizioni e progetti che spesso verranno rivendute e proposte ai big player del settore o costituiranno un trend per i prossimi anni.

Abbiamo girato la fiera con gli occhi aperti per carpire quelle che ci sono sembrate le novità più sfiziose, interessanti, bizzarre o totalmente inutili.

1. L’e-bike che non ti aspetti.

CKT GRADE

L’innovazione tecnologica sta creando batterie sempre più potenti e con un’autonomia sempre maggiore. Il risultato è che la dimensione delle batterie stanno diminuendo drasticamente garantendo comunque performance invariate, La CKT si è aggiudicata il premio dell fiera di Taipei per l’innovazione e il design grazie al modello Grade, un’insospettabile bicicletta da corsa a  pedalata assistita con il motore integrato nel movimento centrale e la batteria camuffata da borraccia.

L’ideale per eliminare la fatica della salita e sverniciare gli altri ciclisti in in qualunque condizione e contesto.

2. La luce dal sapore vintage

Kiley luce

Prima dell’avvento della dinamo le biciclette erano dotate di lampade alimentate ad acetilene per illuminare la strada davanti a se. Poi arrivò l’elettricità e le cose furono più semplici. Oggi le luci da bici hanno tutte un sapore molto avvenieristico che in molti casi si sposano molto male con biciclette dal sapore vintage che stanno sempre più tornando di moda. Per conciliare tecnologia e estetica, la startup taiwanese Kiley ha realizzato una lucina anteriore molto stilosa con illuminazione a led e con ricarica che richiama le vecchie lampade a carburo, ma con un sistema di ricarica via USB.

3. La luce integrata nella sella

Selle Bassano

Una delle abitudini più spiacevoli di molti ciclisti in ambito urbano è di circolare senza luci, soprattutto nella parte posteriore della bicicletta. L’azienda italiana Selle Bassano ha realizzato una sella ad uso urbano dotata di una luce integrata alimentata con batterie mini stilo. Difficilmente diventerà un prodotto per l’after market, ma potrebbe diventare uno standard interessante per il primo montaggio per evitare che ci siano ancora in giro ciclisti invisibili sulle strade.

 4. Il saluto della presidente di Taiwan

Presidente Taiwanese Tsai Ing-wen

Taiwan è il secondo produttore mondiale di biciclette e il fatturato di questo settore vale circa un miliardo di dollari per l’economia locale. Nonostante l’industria del ciclo valga solo lo 0,2% del PIL nazionale, la fiera di Taipei si è aperta con il saluto introduttivo delle Presidente della Repubblica, Tsai Ing-wen che ha tenuto a precisare che l’industria taiwanese dovrà puntare in futuro su soluzioni tecnologiche sempre più all’avanguardia come le smart bike che consentono facili integrazioni tra motori elettrici e applicazioni per smartphone.

La presenza di un’alta carica dello stato in una fiera di biciclette non è una novità: già nel 2013 la cancelliera tedesca, Angela Merkel aveva aperto Eurobike, la fiera della bicicletta di Friedrichshafen in Germania. In Italia nessuna alta carica dello stato è mai intervenuta in alcuna manifestazione fieristica del settore ciclo.

5. L’attacco manubrio snodato

Lightskin r2 bici

La mancanza di spazio è una costante per tutti coloro che vivono in città o per tutti coloro che possiedono più di una bicicletta. Il grosso problema è rappresentato dal manubrio che, in tutta la sua lunghezza, finisce per rubare spazio prezioso che può essere utilizzato per altri scopi. Partendo da questa constatazione, l’azienda Lightskin ha creato R2, un attacco manubrio snodabile attraverso una semplice leva che in pochi secondi orienta il manubrio in posizione verticale rendendo qualunque bicicletta pressoché bidimensionale.Lightskin R2

La soluzione è molto interessante, vediamo se prenderà mai piede.

6. L’invasione delle 20 pollici

Bici 20 pollici

La dimensione delle ruote è stato un tormentone infinito per le MTB: in principio furono le 26 pollici, poi arrivano le 29″ , le 27,5″ che hanno diviso la comunità in fazioni tra loro contrapposte. La stessa situazione rischia di riproporsi anche in ambito urbano, dove stanno facendo capolino sempre più prepotentemente delle biciclette con ruote da 20″.

Bici 20 pollici 2

Le biciclette con ruote da 20″ presentano spesso geometrie in grado di essere utilizzate con una sola taglia persone di altezza compresa tra i 150 e i 180 cm. Al momento non è dato sapere se, proprio per questo range di altezze che possono essere coperte, questa tendenza sarà riservata esclusivamente al mercato asiatico (dove l’altezza media è sensibilmente inferiore rispetto al resto del mondo) o se questa si imporrà anche nel resto del mondo. Quello che è certo è che moltissimi produttori stanno interpretando le 20″ nei modi più disparati, incluse delle rivisitazioni in chiave cargo o persino corsa.

Nois Cargo

Ai posteri l’ardua sentenza.

7. Portapacchi addio

CoastCycle Quinn

Uno dei maggiori problemi per chi si reca al lavoro in bicicletta è trovare un modo conveniente per trasportare il PC. Lo zaino è sinonimo di schiena sudata e le borse a tracolla sono una vera tortura, le borse da agganciare al portapacchi sono molto costose e antiestetiche. Per risolvere il problema, l’azienda di Singapore, CoastCycle ha realizzato una bicicletta di nome Quinn, una urban utility bike, costruita per alloggiare le classiche borse da PC in un apposito vano ricavato nella parte centrale del telaio. Ancora una volta siamo di fronte a una bicicletta con ruote da 20″ che, in quanto tale, è pressoché inutilizzabile da persone troppo alte, ma l’idea è ottima ed esteticamente gradevole. Vediamo se troverà spazio anche in Europa.

8. W il portapacchi

CD Components portapacchi

Vincitore del premio IF per il design e l’innovazione, il portapacchi realizzato da DC Components introduce un’interessante innovazione: la possibilità di modulare, con un semplice click, la superficie di appoggio del portapacchi, per trasportare oggetti più voluminosi del solito, ma anche per portare le classiche bisacce che possono essere agganciate in modo tradizionale.

9. La gravel biammortizzata

Apro G80

Le biciclette gravel sono delle versioni di biciclette da corsa riviste per un uso su terreni non asfaltati. Ma cosa succede se il terreno è molto accidentato? Questa è la domanda che si deve essere posta l’azienda taiwanese APRO a cui ha dato una risposta con la R4371, una bicicletta gravel in alluminio dotata di doppio ammortizzatore all’anteriore e al posteriore con escursione da 80 mm. Morale della favola, per quanto tu possa fare una bicicletta ibrida, c’è sempre qualcuno più ibrido di te.

10. Le minicargo

CPH66257

Chi vive e si muove in città, oltre a spostare sè stesso ha spesso bisogno di trasportare anche oggetti vari, come la spesa quotidiana. Per venire incontro a queste esigenze, la fiera di Taiwan ha mostrato numerosi esempi di minicargo che, spesso con l’ausilio di un motore elettrico, possono permettere il trasporto di pressoché qualunque cosa, in pressoché qualunque condizione stradale.

11. Le balance bike pieghevoli

X.mini II

Il concetto di biciclette pieghevoli è stato introdotto per fare in modo che le biciclette potessero occupare quanto meno spazio possibile. La X-mini II sfrutta la stessa logica e applica il concetto alle balance bike da bambino rendendo ancora più piccolo un oggetto che è già minuscolo. Probabilmente non si tratta di una soluzione molto utile, ma il design minimalista le rende assolutamente bellissime e irresistibili.

12. Lost in translation

Bicicletta Troia

Trovare un marchio accattivante è sempre complicato e una soluzione spesso adottata in giro per il mondo è di utilizzare nomi dal sapore italiano.

Ma non sempre la cosa va come dovrebbe e il rischio di sbagliare tutto è sempre dietro l’angolo. Eppure google è uno strumento alla portata di tutti…

13. La bicicletta con due manubri

Doppio Manubrio

Ci sono cose che pensi che non siano possibili finché non le vedi. Tra queste c’è la bicicletta con due manubri che non è destinata alle persone con 4 mani, ma a chi vuole modificare la posizione in sella e scegliere ogni volta una seduta più aerodinamica o più rilassata. L’effetto è ottenuto grazie a un doppio attacco manubrio. Si noti che ciascun manubrio è dotato di due leve freni ciascuno, ognuna di queste è collegata a un diverso sistema frenante. Oltre ad avere due manubri, quindi, la bicicletta dovrà montare anche due freni caliper/v-brakes e due freni a disco.

Doppio Stem

Senza parole.

Commenti

  1. Avatar Simone ha detto:

    L’attacco manubrio ha una marca e un modello?
    Cercavo qualcosa di simile per la bici da mettere sui rulli in modo che possa usarla sia io che la mia ragazza utilizzando impostazioni completamente diverse.

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Ciao Simone, di quale attacco stai parlando?
      Nell’articolo ce ne sono due (3).

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