Non di solo export può vivere il settore bici in Italia

Non di solo export può vivere il settore bici in Italia

Nei giorni scorsi è stato presentato il rapporto ARTIBICI 2018 sulla produzione di biciclette in Italia, con un particolare focus sulla produzione artigianale.

Il comunicato stampa con cui è stato presentato il rapporto si soffermava soprattutto sull’aumento dell’export, che ha segnato un +15,2% rispetto all’anno precedente. È stato questo il dato su cui si è concentrata anche l’attenzione della stampa nazionale. Da Repubblica.it

Tutto bene quindi? Fino a un certo punto. Il rapporto offre anche tanti altri dati che ci aiutano a mettere questa ripresa dell’export in un contesto più ampio. E da qui emergono due aspetti: uno negativo, e uno di grande potenzialità.

Questo grafico (guardate la linea scura) mostra come la produzione di biciclette in Italia non si sia mai ripresa dalla crisi economica iniziata nel 2007/2008. La produzione si è più che dimezzata rispetto al periodo pre-crisi, e continua a calare anche in questi anni post-crisi.

L’aumento dell’export avviene quindi in un contesto generale di grave difficoltà. Vediamo però che cosa sta succedendo alla domanda di bici in Italia.

Il grafico mostra l’aumento (in percentuale) dell’uso della bici per andare al lavoro fra il 2011 e il 2016. Un aumento che è stato netto, e pari al 52% nella fascia di lavoratori fra i 15 e i 34 anni (parte destra del grafico).

L’uso della bici come mezzo di trasporto in Italia può essere considerato all’anno zero, o poco più. Questi di cui abbiamo appena parlato sono i pionieri del Bike to Work all’italiana.

Ma dietro ai pionieri arrivano le masse. Gli italiani non sono più pigri o meno attenti alla salute o al portafoglio degli altri europei. Se messa in condizione di pedalare, una fetta consistente della popolazione italiana lo farà. E questo vuol dire milioni di biciclette vendute.

L’industria dell’auto è molto brava a farsi sentire, sia presso il pubblico generale con la pubblicità, sia presso i decisori politici con le attività di lobbying. Questo è un aspetto su cui chi si occupa di bici può imparare dal settore auto: bisogna farsi sentire.

L’occasione c’è, ed è imminente. Sabato 28 aprile a Roma si terrà una grande Bicifestazione organizzate proprio per chiedere a gran voce condizioni migliori per chi pedala lungo le strade italiane. È un’attività di comunicazione che i cicloattivisti più appassionati si stanno sobbarcando gratis. Da questa attività però trarranno beneficio tutte le aziende del settore bici.

Tutti coloro che si occupano di bici hanno la possibilità di contribuire alla buona riuscita della Bicifestazione, e quindi di aiutare sé stessi ad aumentare vendite e profitti. Basta andare su questa pagina internet per donare soldi che verranno usati per produrre materiale di comunicazione e quindi riempire i Fori Imperiali di persone in bici, mandando un segnale forte al prossimo governo.

Per ora l’unica azienda che ha contribuito è la testata giornalistica che state leggendo. Siamo sicuri che le altre aziende del settore bici non vorranno farsi sfuggire questa opportunità.

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