Mobilità

Trenord, rider fermato dalla polizia: negato l’ultimo treno per rientrare a casa

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Continua a far discutere il provvedimento di Trenord di vietare la salita delle bici (non pieghevoli) sulle proprie carrozze e, nella giornata di sabato 13 giugno, si è aggiunto un ulteriore tassello a completare un quadro complessivo di disagio: a un rider è stato vietato l’accesso sull’ultimo treno che lo avrebbe portato a casa a fine turno e, a seguito delle sue proteste, la polizia ferroviaria lo ha fermato.

Un video, postato sulla pagina Facebook di Deliverance Milano, documenta l’accaduto:

https://www.facebook.com/deliverancemilano/videos/269650067455246/
Emma, il rider fermato dalla polizia ferroviaria alla stazione Greco Pirelli di Milano

In particolare i rider stigmatizzano il fatto che a Emma, il rider pendolare fermato dalla polizia alla stazione Greco Pirelli, sia stato impedito di salire sull’ultimo treno con la propria bicicletta al seguito nonostante avesse un regolare abbonamento: si tratta evidentemente di un provvedimento che ha discriminato il rider, che si è vista negare la possibilità di salire sul treno con il proprio strumento di lavoro. L’ultima corsa utile per poter rientrare a casa.

“Tutto questo è semplicemente assurdo. Vogliamo i vagoni per le biciclette su tutti i treni e dignità per tutti i rider! Non può essere a discrezione di un capostazione la decisione di lasciarci salire o no sul treno, vogliamo poter lavorare!”, scrivono i rider nel post che accompagna il video e che è stato tradotto anche in inglese.

https://www.facebook.com/deliverancemilano/posts/2524804484497248

Le soluzioni prospettate da Trenord nei giorni scorsi, che devono ancora essere attuate, non tengono conto di un elemento fondamentale: la bicicletta è di per sé un mezzo di distanziamento fisico e va incentivata in ogni modo, dunque Trenord come erogatore di un servizio di mobilità in tutta la Lombardia rivolto alla collettività – soprattutto in questo periodo così delicato – Trenord avrebbe di tentare ogni soluzione percorribile per trovare il modo e lo spazio per moltiplicare i posti bici sui propri treni. Soprattutto sull’ultimo treno.

Un ulteriore aspetto da considerare riguarda la burocrazia e il rispetto delle regole: imporre un divieto assoluto e difenderlo in modo tetragono senza un minimo di elasticità genera situazioni come quella documentata dal video, in cui una persona dopo aver lavorato tutto il giorno non può tornare a casa salendo su un treno (pressoché vuoto) con la propria bici al seguito.

Per questo, in conclusione, i rider chiedono di veder riconosciuto il loro diritto alla mobilità e all’intermodalità: “Durante il lockdown farci lavorare senza protezioni vi stava bene e questa è la vostra ricompensa? La mobilità è un diritto, la risposta di Trenord e di Regione Lombardia non può essere la repressione poliziesca. Vogliamo risposte, ORA!”.

Commenti

  1. Avatar Maurizio ha detto:

    Come spesso accade, un problema strutturale viene subito strumentalizzato e politicizzato come in questo caso.
    Non mi interessa perder tempo in polemiche sterili.
    I raiders sono troppi per i nostri treni ma anche in qualsiasi altro paese, SI! anche in Olanda.
    Infatti lì hanno costruito parcheggi e silos x lo stoccaggio delle biciclette, così da non intasare i mezzi pubblici.
    Sono stato in Olanda e non ho visto tante bici sui treni.
    Bisogna chiedere a gran voce alle istituzioni preposte che vengano costruiti anche qui da noi parcheggi e rimesse per le bici vicino alle stazioni e nei punti di raccolta dei raiders, per poter permettere ai raiders di lasciare in sicurezza il proprio mezzo in prossimità della zona di lavoro.
    Così daremo dignità e maggior sicurezza a tutti.
    Maurizio ciclista 365, 366 nei bisestili.

  2. Avatar Nino ha detto:

    All’estero vi sono intere carrozze per il trasporto delle biciclette, in Italia vi sono solo dei loculi per max 6 mezzi. Come si può incrementare l’uso di questi mezzi quando viene imposto il blocco o non vi è nemmeno la possibilità del trasporto stesso.

  3. Avatar CittadinoIndignato ha detto:

    Mi vergogno di essere Italiano.
    La corruzione in Italia costringe un intero popolo alla fame, al disordine, alla sporcizia, alla malasanità, ad una scuola noiosa incapace di fare crescere un individuo al meglio, con le giuste abilità e senso civico.
    Come popolo abbiamo fallito in tutto.
    l’intera Italia sta diventando una periferia dimenticata.
    In tutto il mondo dilagano le proteste contro il razzismo, ma la Lombardia non puó neppure nascondere la sua vera indole.
    Quanto accaduto é inaccettabile: le percosse, l’umiliazione, il furto della bici, neache fossero bestie.
    Si preferisce fare viaggiare i treni vuoti, pur di sfavorire i pochi se non gli unici utenti attuali, i riders.
    I dirigenti di questa regione e i loro amici della azienda di trasporti hanno sbagliato tutto, e denotano un’ignoranza enorme.
    Anche prima dell’epidemia le cose non funzionavano: nella tratta Saronno Albairate i passeggeri erano costretti come animali da macello, gli uni sugli altri. Anche a fronte di un aumento dei prezzi.
    Adesso che i treni sono vuoti, in particolare le ultime corse del giorno, si sono inventati questa stronzata del divieto trasporto bici.
    Ma poi, che differenza c’é tra una bici pieghevole e una a cui tolgo le ruote e trasporto smontata?!?
    Per non parlare dello schifo di binomio che hanno creato: ciclista=spacciatore; quanta droga c’é nascosta negli sportelli delle auto degli spacciatori?
    Se dicessi automobilista= spacciatore sarei da ricoverare in psichiatria!
    Infine voglio fare notare lo zelo e la dedizione con cui si interviene non appena fanno queste cavolo di regole, ancora un po’ e chiamano l’esercito come vuole fare Trump.
    Ma con la legge del divieto di guida con il cellulare perché non hanno impiegato lo stesso impegno?
    Non é forse vero che gli incidenti stradali fanno quasi piu vittime del covid?
    Questa é la vera emergenza!
    Chiedevamo la distanza dal ciclista per il sorpasso e non ci hanno mai considerato, adesso vogliono la distanza dappertutto.
    Cara Polizia, dovete controllare la gente che guida drogata, ubriaca e guardando lo smartphone.
    Non sono né i riders né gli immigrati il problema di questo Stato.

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