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Shimano sogna le città del futuro

Shimano sogna le città del futuro
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Shimano sogna le città del futuro. Luoghi in cui potersi spostare a piedi e in bicicletta in uno spazio verde rappresenti la regola e non l’eccezione. La sfida del futuro è ridisegnare gli spazi urbani per favorire gli spostamenti a emissioni zero e la fruibilità di piazze e strade da parte di tutti. Per farlo occorre un cambio di prospettiva: le infrastrutture vanno progettate per le persone e non per i veicoli.

Shimano, nel suo blog che si occupa di mobilità e trasporti, ha sottolineato l’aspetto del cambiamento necessario prendendo a modello il lavoro del visual designer Jan Kamensky che utilizza i video in CGI (Computer Generated Imagery) per mostrare come potrebbero diventare luoghi attualmente molto trafficati se si togliesse spazio alle auto.

La bicicletta come mezzo del cambiamento

Il contributo delle biciclette per la trasformazione delle città è molteplice: pedalare migliora il sistema dei trasporti, fa bene all’ambiente e alla salute e rappresenta un vantaggio per la fruibilità e la vivibilità delle strade, contribuendo ad aumentare il benessere della collettività. Con meno smog, meno traffico e meno rumori le città risultano luoghi più salubri e piacevoli da vivere.

Se più persone usassero la bici, le nostre città potrebbero apparire molto diverse e tutti ne trarremmo beneficio. Vogliamo città accoglienti e pronte per il futuro. Shimano ha iniziato a immaginare nuovamente come potrebbero essere le nostre città attraverso innovative animazioni computerizzate.
È stato dimostrato che infrastrutture sicure e ben collegate aumentano l’utilizzo della bici e rendono le persone più sicure e fiduciose nella scelta della bicicletta come mezzo di trasporto.

Il potere dell’immaginazione

Le persone si sono abituate al fatto che le città, le aree più densamente popolate, sono dominate dalle auto e dai parcheggi. Per innescare il processo che un giorno condurrà a un cambiamento reale e duraturo Shimano – attraverso il progetto Future Cities – vuole mostrare ciò che è possibile. Jan Kamensky spiega: “La trasformazione inizia anche dal modo in cui vediamo il nostro mondo. L’utopia può esserci d’aiuto. Può cambiare il nostro modo di vedere le cose. È dirompente. Ci fa guardare al presente con occhi nuovi e ci aiuta ad adeguare le nostre azioni. Iniziamo a vedere il nostro mondo in un modo nuovo!”

Shimano sogna le città del futuro

Per dare il via al progetto Future Cities, Shimano ha scelto due luoghi importanti di Berlino e Londra: Karl-Marx-Allee a Berlino e Marble Arch a Londra. Anna Schmalko-Methorst, Urban Category Marketing Manager di Shimano’ ha dichiarato: “È evidente che città come Berlino e Londra hanno attualmente troppe strade e vie dominate dalle auto e progettate per le auto, e non per le persone. Desideravamo collaborare con Jan Kamensky per creare visioni audaci e innovative di come potrebbero essere le nostre città. A partire dalla Karl-Marx-Allee e dal Marble Arch, abbiamo creato una visione alternativa del futuro, nella quale le nostre città diventano luoghi più sani, più sicuri e, soprattutto, più piacevoli da vivere”.

Berlino nel Futuro?

Realizzata tra il 1952 e il 1960, Karl-Marx-Allee è attualmente un’importante area per lo shopping, con quasi 90 metri di larghezza e poco meno di 2 chilometri di lunghezza. La strada è però dominata dal traffico. Il lavoro di Jan sulle Città del Futuro l’ha reimmaginata, conservando la sua atmosfera berlinese, ma cambiandone drasticamente l’uso. Jan cancella le auto e le relative infrastrutture, e il luogo si trasforma in un’utopia ciclabile e pedonale. La strada è fiancheggiata da alberi, ci sono ampie piste ciclabili con tante diverse bici in uso, persone che camminano e uccelli che volano.

Londra nel Futuro?

A Londra l’iconico spazio intorno a Marble Arch, accanto a Oxford Street e all’angolo con Hyde Park, è un’area notoriamente trafficata. Questo luogo iconico è costeggiato da strade a più corsie. Non è un luogo accogliente per le persone.

Dopo la rimozione del “Mound”, la criticata collina artificiale, questa nota mèta turistica appare ancora incompleta e non al servizio delle esigenze dei londinesi. Il lavoro di Jan con il progetto Future Cities mostra come potrebbe diventare un’appendice di Hyde Park, incoraggiando la mobilità ciclistica, il benessere e il divertimento.

Il cambiamento già in atto

Una recente ricerca del Boston Consulting Group ha evidenziato come il 13% degli europei sia disposto a rinunciare completamente all’automobile e che lo stile di vita sostenibile è una delle motivazioni principali. E una ricerca della Federazione ciclistica europea ha rilevato che a seguito della pandemia Covid-19 Berlino ha registrato un aumento del 59% della mobilità ciclistica, mentre a Londra l’aumento è stato del 119%. Tuttavia, per valorizzare queste dinamiche e permettere alle persone di sentirsi sicure nel ridurre l’uso dell’auto o nel rinunciarci del tutto, le città devono offrire opzioni di trasporto alternative, sicure e praticabili.

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Commenti

  1. Paolo ha detto:

    Città in cui le forze dell’ordine usino biciclette (a pedalata assistita ovviamente, sia mai che debbano faticare) per scortare gruppi di persone in aree pedonali

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