Bici

La bicicletta a pedalata assistita, in una parola “ebike”

Tutte le informazioni utili per conoscere meglio il mondo delle ebike.

Per molti ciclisti appassionati la bici elettrica non è più motivo di stupore: al giorno d’oggi è molto probabile che un amante della bicicletta abbia provato almeno una volta l’ebbrezza di pedalare su un mezzo così, molti addirittura sono diventati fieri possessori di una ebike.

Eppure questo non basta, le domande che girano intorno alla bicicletta a pedalata assistita sono ancora molte.

Purtroppo, si sente spesso di persone che non scelgono di utilizzare una bici elettrica per i loro spostamenti quotidiani o per praticare un po’ di sana attività fisica all’aria aperta. Probabilmente questo accade perché sono male informate su questo tipo di mezzo o perché si scoraggiano, fermandosi alla sola apparenza del prezzo senza tenere conto di tanti vantaggi (anche economici) che avrebbero utilizzandola.

Bisogna far sì che l’ebike venga sempre più conosciuta e apprezzata in tutte le sue potenzialità, in tutti i suoi vantaggi e in tutte le sue forme perché se la bicicletta muscolare non è proprio per tutti, la bicicletta a pedalata assistita lo è, eccome.
Io credo che questo mezzo possa rappresentare per molti un’occasione di svolta personale davvero importante.

Cos’è un’ebike?

Se una bici viene identificata come bicicletta a pedalata assistita, allora significa che siamo davanti a una bicicletta dotata di un motore elettrico che, grazie a una batteria che gli fornisce energia, funziona per assistere la forza muscolare del ciclista durante la pedalata.

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Le differenze che intercorrono tra una bici muscolare e una bici elettrica riguardano quindi la presenza o meno di tutta la parte elettronica, alla quale bisogna porre molta attenzione. Sono infatti le caratteristiche dell’elettronica che determinano se una bicicletta a pedalata assistita possa essere trattata come una bici tradizionale o, in caso contrario, come un ciclomotore.
I limiti che l’elettronica deve avere sono i seguenti:

  • il motore deve assistere la pedalata solo se il ciclista sta pedalando, quindi solo quando i pedali sono in rotazione;
  • il motore può assistere la pedalata fino al raggiungimento dei 25 km/h, dopodiché dovrà fermare l’assistenza, lasciando che la forza necessaria a mantenere velocità superiori a questa sia impressa solo dal ciclista;
  • il motore deve avere una potenza nominale continua massima di 0,25 kW (250W).

La legge in questione che pone questi limiti è la normativa europea 2002/24 CE. Si definiscono infatti le bici elettriche che rispondono a questi tre requisiti come “Pedelec” e quelle che vanno oltre anche a uno di questi limiti come “S-Pedelec” (speed-pedelec).

Le S-Pedelec possono raggiungere velocità di 45 km/h in assistenza e avere motori con potenza nominale continua massima anche di 1000W, quindi sono veicoli trattati come ciclomotori, che vanno omologati e immatricolati con tanto di targa, casco obbligatorio, bollo da pagare, patente da avere, specchietto, luci sempre accese ecc…

Tipologie di ebike

Proprio come avviene nel mondo delle bici muscolari, anche per le ebike la suddivisione avviene in base alle varie esigenze dei ciclisti.
Ormai esistono bici elettriche per ogni destinazione d’uso immaginabile e quindi si parte dalle eMtb fino alle bici da corsa elettriche, passando dalle eGravel e dalle bici più da turismo o dedicate al frengente urban, come le pieghevoli elettriche.

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I produttori di bici e di sistemi elettronici per ebike sono sempre impegnati a migliorare i loro prodotti sotto molti punti di vista, sia tecnico che estetico.

Le batterie sempre più integrate nei tubi della bici e l’integrazione stessa del motore sono miglioramenti messi in atto per avere una bici più pulita nella linea e di aspetto più gradevole.
Sui motori Vengono applicate tecnologie sempre migliori per migliorarne le performance e sulle batterie per migliorarne la durata e la capacità.

Batteria, motore e display

I componenti elettronici di una e-bike sono la batteria, il motore e il display/comando. Ognuno di loro è soggetto a una diversificazione in base alla tipologia e/o al produttore che lo propone. Essi trovano alloggiamento sulla bicicletta in punti diversi a seconda della tipologia.

Batteria

Per quanto riguarda la batteria lo standard estetico vuole ormai la sua assoluta integrazione nel telaio, così da aver una bici esteticamente più “snella”.
Tuttavia, non è raro trovare la batteria ancora rigorosamente “a vista” su tipologie di bici meno dedicate allo sport ma più orientate al turismo o all’ambiente cittadino.


La capacità di una batteria si misura in “Wh” e in commercio si trovano bici con batterie che vanno da 300 Wh a 500Wh circa, arrivando in alcuni casi anche a soluzioni da più di 700 Wh.

Se si sta scegliendo una bici elettrica per fare sport prevedendo lunghe uscite domenicali è meglio optare per una batteria importante, che possa garantire un’autonomia lunga, a volte anche superiore ai 100 km.
Al contrario, se si sta scegliendo una ebike per andare in città conviene mantenere contenuti i costi e optare per batterie più modeste, che potrebbero garantire comunque autonomie interessanti tra i 30 e i 60 km.
Ovviamente l’autonomia di una batteria varia in modo impressionante al variare di moltissimi fattori.

Motore

I sistemi più diffusi di motori sono quelli denominati “motori centrali”, ovvero motori che integrano il movimento centrale della bici. Questi motori portano la loro spinta direttamente dove viene espressa la forza dal ciclista, offrendo così un ottimo feeling di pedalata.

In contrapposizione esistono anche i motori al mozzo, che invece integrano il mozzo della ruota anteriore o della ruota posteriore.
Questi ultimi sono motori meno sofisticati che, oltretutto, danno anche la sensazione di “tiraggio” se posto all’anteriore o di “spinta” se posto nella ruota posteriore. Vengono spesso scelti per una questione economica.


I motori nel mozzo sono scelti da chi ha pochi km alla volta da percorrere e tendenzialmente in pianura, invece il motore centrale esprime il suo meglio nelle salite e offre migliore stabilità della bici mantenendo più centrale anche il baricentro.

Display e comando

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Il display può avere il comando integrato o può essere diviso in due elementi separati, in ogni caso è probabile che siano posti nella zona del manubrio, in prossimità delle manopole.
La collocazione di display e comando è scelta per visualizzare i dati che ci fornisce il display senza distrarci dalla strada durante la guida e per riuscire a cambiare modalità di assistenza del motore senza staccare le mani da manubrio.

Conclusioni

Per le ebike si è aperta da poco un’era molto interessante, fatta di connessioni tra bici e tra utenti, di collegamenti di biciclette ai propri smartphone, di elettronica applicata a classici sistemi meccanici come i deragliatori o a sistemi ABS per i freni a disco idraulici. Se pensiamo al mondo delle eMtb possiamo pensare ai sistemi (già sviluppati da alcune case o in via di sviluppo) per il controllo automatico e la gestione elettronica del lavoro delle sospensioni, e così via…

Il mondo delle biciclette a pedalata assistita non finisce qui, anzi, inizia qui. Ogni argomento che abbiamo trattato potremmo espanderlo all’infinito, ma più di quello che è stato fatto sin ora credo che sarà molto interessante ciò che sarà fatto in futuro.

Commenti

  1. Avatar felino ha detto:

    la scelta di un bici elettrica non dipende da una conoscenza o meno ma di una mentalità che non c’è. Probabilmente questo accadrà con la spinta ad evitare i mezzi pubblici dopo l’esperienza del corona virus.

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