Come viaggiare in bici con i bambini

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Come si prepara un bimbo ad affrontare una ciclo-avventura?
La questione della distanza è molto soggettiva, quanti chilometri un bambino possa percorrere dipende da molti fattori, la sua costituzione fisica, la frequenza con la quale si abitua ad usare la bici, anche la motivazione è molto importante.

Quando sono più grandicelli, vogliono giustamente dire la loro sulla scelta dell’itinerario e quindi coinvolgerli nella pianificazione del viaggio può essere un fattore motivante molto elevato che lo porterà a fare qualche chilometro in più, senza peraltro pensare mai di abusare dei suoi limiti! (lo Stelvio può aspettare…)
Responsabilizzarli anche cominciando ad affidare loro una parte del loro bagaglio può coinvolgerli alla passione della bici-vacanza come elemento di divertimento.

Indice
Consigli
Cammino di Santiago in bici con bambini
Via Francigena in bici con bambini
L’esperienza di un papà e due figlie in bici

Consigli

Come detto, nella pianificazione è importante scegliere inizialmente percorsi pianeggianti o poco ondulati ed in sede protetta.
Nella pianificazione di un viaggio è importante verificare la presenza di itinerari ben serviti dal treno o che seguono una linea ferroviaria, in caso di necessità si può sempre utilizzarlo per arrivare alla meta e non trovarsi in difficoltà.

Utile anche scegliere itinerari lungo corsi d’acqua navigabili e serviti da traghetti, in questo modo di può seguire il corso della corrente (da sorgente verso foce) con evidente vantaggio di fruire di un percorso in costante dislivello favorevole (discesa), oltre a quello di poter approfittare dei traghetti allo stesso modo dei treni.

Un altro criterio da tenere presente è la presenza, sull’itinerario, di ampia ricettività, agriturismi, B&B, ostelli, camere in affitto ed alberghi; il tutto per poter modificare il programma previsto in base alle necessità di dover effettuare più soste per i più svariati motivi (stanchezza, maltempo…) e contenere sempre i costi.

Cammino di Santiago in bici con bambini

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Il carrellino che utilizziamo è il Croozer, noi l’abbiamo preso su internet a circa € 370 da un sito belga. Pesa 15 kg ed è abbastanza capiente: c’è posto per due bimbi (peso massimo totale circa 40kg) oltre ad un portabagagli posteriore. Il bambino e ben protetto da una zanzariera contro insetti e sassolini e da un telo impermeabile contro le intemperie (non stagno), ed è ben agganciato con una cintura fissata al telaio in 5 punti, che è bene tenere il più indietro possibile. La mattina pedaliamo per due o tre ore, in genere dalle 9 alle 11 e 30 circa. Il problema non è tanto la distanza quanto il caldo che può essere un problema soprattutto in estate e il bambino potrebbe soffrirne un po’. Verso le 5 del pomeriggio ci fermiamo e, a seconda delle salite incontrate lungo il percorso, percorriamo tra i 40 e i 70 chilometri.

In salita c’è da dire che non è così semplice trainare il carrellino e qualche volta mi conviene scendere e spingere a mano. In fondo non ci corre dietro nessuno! Un po’ di attenzione è invece necessaria in discesa, in cui in caso di frenate troppo brusche il gancio potrebbe irrigidirsi e il carrellino curvare pericolosamente. Con nostro figlio Santiago, di due anni, siamo ormai al terzo viaggio in bicicletta. Il primo è stato lungo la Via Francigena, il secondo in Francia, due settimane da Bordeaux a Besian lungo il Canal du Midi, e l’ultimo lungo la Drava, da Brunico a Klagenfurt.

Via Francigena in bici con bambini

Il viaggio in bicicletta sulla Francigena è cominciato da Fiorenzuola, per evitare il traffico della città e pedalare il prima possibile su strade più tranquille. Considerare la possibilità di prendere il treno può far comodo, proprio per evitare i tratti più pericolosi. Alla partenza eravamo io ed il nostro amico Ivan, mentre Alessia e Santiago, che aveva appena compiuto un anno, ci hanno raggiunti a Siena da dove, seguendo le indicazioni della Via Francigena (quando riuscivamo a trovarle) e lungo strade secondarie e sterrati, ci siamo diretti verso Roma. E’ andato tutto per il meglio: bel tempo quasi sempre (tranne i primi 2 giorni con qualche temporale spaventoso!), grandi mangiate, Santiago felice e tranquillo.

Abbiamo percorso bei sterrati per circa un 20-30% del totale basandoci su mappe stradali e su guide specifiche e spesso anche su istinto e fortuna. Le prime tappe sono state un po’ più lunghe, poi con il bimbo abbiamo ridotto un po’ il chilometraggio per non approfittare della pazienza di Santiago.

Ecco le tappe che abbiamo percorso. Per chi volesse avere dettagli ulteriori, scrivetemi pure a [email protected]

PartenzaArrivoChilometriMezzi
FiorenzuolaCassio65,7Bici + auto (12 km da Bardone a Cassio)
CassioSarzana82,3Bici
SarzanaLucca72,8Bici
LuccaSan Gimignano61,2Bici + treno da San Miniato a Certaldo
San GimignanoSiena46,3Bici
SienaBagno Vignoni57,4Bici
Bagno VignoniSan Lorenzo Nuovo62,5Bici
San Lorenzo NuovoVetralla65,2Bici
VetrallaLa Storta73Bici
La StortaRoma19,2Bici

Silvano Grasso e le figlie

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Avendo viaggiato in bici con le mie due figlie un po’ a tutte le età, ho provato nel tempo diverse soluzioni. In Corsica ad esempio abbiamo usato un normale carrellino per bambini, in cui essendo piccole entravano entrambe le bimbe, poi in Islanda abbiamo utilizzato un tandem a cui era legato un cammellino, o appendice, mentre in altri viaggi in bici con le bambine più recenti come negli Stati Uniti o in Bolivia (nel deserto di sale del Salar de Uyuni) siamo andati con un tandem, dove pedalavamo io e la più piccola, mentre la grande aveva già una bicicletta propria.

Esistono sul mercato diversi tipi di cammellino, che si distinguono fondamentalmente per due caratteristiche. Il primo, che in genere è il più economico, ha un rapporto fisso con ruota libera e attacco al tubo reggisella, e questo sistema ha il grande difetto che con buche e sollecitazioni varie il gancio può urtare posteriormente con il portapacchi. Il secondo modello, qualcuno certamente più caro, come il Burley che usiamo noi, ha un cambio Shimano a 6 velocità e portapacchi proprio dove agganciare il perno del cammellino ed eventualmente caricare le borse laterali da viaggio. Entrambi di solito montano delle ruote da “20.

In genere questo sistema di trasporto per i piccoli è adatto per bambini dai 5 fino ai anni, anche se molto dipende dallo spirito collaborativo del piccolo. Se contribuisce bene alla pedalata il suo aiuto può essere fondamentale in alcuni casi, ad esempio in partenze da fermo (visto anche il carico). L’aiuto che il bambino offre pedalando si sente eccome, tuttavia in alcuni comprensibili momenti di stanchezza potrebbe anche non farlo e si va avanti ugualmente.
Per il cammellino che abbiamo noi mi sono occupato di sostituire i paranipple di serie perché mi ero accorto che non erano di qualità, e di montare una borraccia d’acqua vicino al manubrio della piccola che pedala dietro di me, per evitare di fermarci ad ogni momento di sete.

Oltre alle accortezze sui materiali è importantissimo avere una buona dose di pazienza ed intraprendenza, bisogna mettere in conto momenti di nervosismo, di stanchezza, ma bisogna essere bravi a farli passare in fretta. Quando le bambine piangevano o avevano qualcosa di cui lamentarsi la buttavo presto sul gioco, e questo è il grande vantaggio delle bambine molto piccole. Quando invece hanno più di 10-12 anni è difficile inventare qualcosa e distrarle.”

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