Ferrara e Comacchio in bicicletta

Decidiamo di passare il week end del Primo Maggio in bicicletta per festeggiare al meglio la “giornata del lavoro”. Si parte al mattino presto caricando le biciclette in macchina e puntando verso Ferrara città patrimonio dell’UNESCO. L’idea è quella di partire da una città d’arte, vogliamo infatti assaporare la storia e la cultura di questa città “passeggiando” un po’ per le sue strade e viuzze. Qui le biciclette regnano da padrone e quindi sappiamo che non sarà difficile riuscire a visitare la città con le nostre bici. Pedaliamo lungo le mura rinascimentali, interamente percorribili in bicicletta (9Km) che hanno mantenuto intatto il loro aspetto e fascino.

Pedalando nelle vie di Ferrara
Pedalando nelle vie di Ferrara

Il carattere rinascimentale di questa città si respira ad ogni angolo e addentrandosi nella zona medioevale si scoprono dei veri e propri gioielli d’arte: il Castello Estense, antica residenza dei duchi D’Este, il Palazzo Costabili sede del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, il porto fluviale (fino al XII secolo un ramo del Po’ scorreva sotto le mura di cinta), il Ghetto ebraico.

Ferrara, non possiamo non dirlo, è la città per antonomasia delle biciclette. L’intero territorio della provincia di Ferrara è segnato da una fantastica rete di percorsi cicloturistici e lo stesso cartello all’ingresso della città, sotto la scritta FERRARA riporta “città delle biciclette”. Qui i turisti anche se non dotati di biciclette possono usufruire di noleggio gratuito presso molti alberghi oppure fare riferimento ai numerosi noleggi.

Mappa

Altimetria

comacchio-altimetria


Traccia gps | Mappa kml

La prima tappa che ci proponiamo in questa giornata è Ferrara-Argenta Campotto per un totale di 59 Km, la dolce pianura ferrarese ci lascia pedalare in scioltezza lasciandoci godere al meglio questa giornata. Il clima primaverile è perfetto per pedalare, il sole splende vigoroso ma non ci dà mai fastidio anzi ci carica di energia e le tanto temute “zanzare ferraresi” per ora sembrano non esserci.

L’acqua, il verde brillante dei prati e l’ocra delle terre ci abbagliano e ci incantano, il paesaggio sembra espandersi ai nostri occhi abituati come siamo ad essere attorniati da montagne (da buoni trentini). Ci fermiamo a un Circolo Acli a Monestirolo in un’atmosfera d’altri tempi, tra insegne sbiadite, tovagliette “vintage” (ma veramente!) e una cordialità che ormai in giro è difficile trovare.

Per tutti birra e piadina: qui anche il tempo acquista nuove dimensioni e per 8 piadine aspettiamo circa un’ora. Alle 5 di pomeriggio ci troviamo ancora a dover percorrere molta strada, il sole si sta abbassando e comincia a sfiorare le campagne: magica atmosfera! Arriviamo all’Agriturismo Val Campotto, immerso nella natura, ottima sistemazione e cena con annessa “protezione” dalle fatidiche zanzare.

Le Valli di Campotto sono ciò che rimane delle antiche Valli di Argenta e Marmorta che cominciarono a formarsi nel XII secolo quando il Po non riusciva più a ricevere le acque dei torrenti affluenti.

Colazione con torte e marmellate fatte in casa, un po’ di carezze ai gatti che stancamente ciondolano nella corte e poi si riparte per la tappa Campotto-Argenta-San Biagio-Longastrino-Comacchio di 56 Km. Facciamo un giretto per Argenta ma ci accorgiamo che in realtà non c’è un gran ché da visitare quindi riprendiamo le strade immerse nelle campagne e lungo il tragitto veniamo attirati da un casale allestito a festa che ospita un’interessante mostra di trattori d’epoca e ci fermiamo.

Un po’ di foto e poi si riprende a pedalare attraversando una lingua di terra che divide le due Valli, percorriamo una stradina inerbita piena di fiori e di zanzare. Giunti a San Biagio imbocchiamo uno sterrato lungo il fiume Reno che ci apre una vista spettacolare sulle campagne: campi a perdita d’occhio che sembrano non finire mai. Dopo circa una decina di chilometri di sterrato, buchiamo e ci accorgiamo di non avere la camera d’aria adatta per la riparazione: raggiungiamo Longastrino – paesino surreale – e qui tra un panino e una bibita aspettiamo che apra l’unico negozio di bici nel raggio di 10 km. Una strada retta di 8 km ci aspetta e le nostre bici scivolano lente nel silenzio della campagna smosse da un caldo venticello. Verso l’imbrunire arriviamo a Comacchio, affascinate centro nel Parco del Delta del Po, cittadina lagunare genuina e vitale, dai caratteristici canali e dalla luce filtrata dall’acqua del mare che penetra negli stretti vicoli creando atmosfere calde e romantiche.

La cittadina offre molte possibilità al cicloturista che decide di soggiornare qualche giorno, dalla gita in barca lungo le Valli di Comacchio alla scoperta dei casoni, a numerosi percorsi naturalistici con la possibilità di effettuare il birdwatching , o escursioni in bicicletta nella salina di Comacchio.

Comacchio possiede anche interessanti musei come il Museo del Carico della Nave Romana e l’antica fabbrica della Manifattura dei marinai, luogo dove avveniva l’intero ciclo di lavorazioni della anguille e delle acquadelle (piccolo pesce diffuso del Mar Adriatico generalmente servito in frittura).

Non si può lasciare Comacchio senza aver assaggiato l’anguilla, che la storia delle Valli vede come protagonista indiscussa dell’economia della popolazione e della sua cultura. L’anguilla si potrà gustare in umido, marinata, fritta oppure ai ferri e sarà doveroso accompagnarla con un vino rosso non troppo strutturato per non coprire il caratteristico sapore salmastro della carne.

SCHEDA TECNICA
• Punto di partenza: Ferrara
• Punto di arrivo: Comacchio
• Lunghezza totale: 115 Km
• Durata del Tour: 2 giorni
• Difficoltà: facile
• Dislivello massimo:
• Fondo: 30% sterrato ben battuto 50% strade di campagna asfaltate 20% strade provinciali

INFORMAZIONI UTILI

Periodo ottimale in primavera da marzo a maggio oppure a settembre-ottobre: se programmate il tour è meglio prenotare prima della partenza soprattutto se decidete come noi di usufruire di giornate con delle festività particolari.

• Se siete particolarmente sensibili alle punture d’insetto non dimenticate di portare con voi lozioni e farmaci.

• Il percorso è facile ma richiede comunque l’allenamento a stare in sella per delle ore. Se il tempo ve lo consente sostate a Comacchio per due giorni per godervi al meglio tutte le bellezze e specialità che ha da offrirvi e per godere a pieno il suggestivo tramonto dal Triponte.

• Una delle caratteristiche di Comacchio sono i numerosi ponti con gli scalini un po’ scomodi per chi arriva con le bici cariche, quindi attenzione: dovrete munirvi di pazienza e sollevare le bici per attraversarli.

Commenti

  1. Avatar Raffaele ha detto:

    Vi faccio presente alcune delle cose che avreste potuto visitare ad Argenta, a cominciare dalla Pieve di San Giorgio, del 569 attenzione: non 1569 bensì 569! Uno dei primi esempi di evangelizzazione dopo il proto cristianesimo di Ravenna. Ad Argenta avreste potuto visitare il Museo Civico, imperare che proprio ad Argenta finì la 2a Guerra Mondiale : Argenta Gap, che comportó la completa distruzione della cittadina (medaglia d’oro e d’argent al valor civile e militare) visitare il luogo del martirio di Don Minzoni ed il Museo delle Valli di Campotto nonché lo stabilimento idraulico del Saiarino. Chiaro esempio di splendida archeologia industriale. Potrei aggiungere altro ma voi siete passati di wui senza la minima preparazione ed è un peccato. Saluti e a rivederci presto: potremo farvi visitare la nostra terra

  2. Avatar velobicide ha detto:

    Visto il titolo dell’articolo mi sono precipitato a leggerlo perchè le zone descritte mi piacciono e le vorrei conoscere al meglio.
    Però…le date dei commenti a corredo sono del 2015!!! Questo colloca temporalmente la stesura del pezzo.
    Direi che quattro anni di differenza possono aver modificato alcune realtà descritte nel resoconto.
    Suggerisco a BikeItalia di datare gli articoli a almeno indicare, quando sono “riciclati”, la loro vetustà.
    Grazie.

  3. Avatar Gabriella ha detto:

    È possibile rientrare da Comacchio a Ferrara con un mezzo pubblico sul quale caricare le biciclette?
    Grazie

  4. Avatar Nicola ha detto:

    Bellissimo giro, sicuramente da fare!

  5. Avatar filippo ha detto:

    Se si vuole ritornare a Ferrara consiglio di percorrere tutti i sette Lidi ferraresi fino al Lido di Volano proseguire verso Bosco Mesola , Santa Giustina , la ciclabile destra Po( ciclabile FE20) passando per Mesola e direzione Ferrara . Inserisco un video ferrara mare 100km praticamente il tragitto fatto in notturna su un monociclo da 36 pollici. https://vimeo.com/135485555

  6. Avatar Filippo ha detto:

    Se si vuole ritornare a ferrara consiglio di percorrere tutti i sette lidi di ferraresi fino al lido di Volan per poi proseguire verso Bosco Mesola proseguire verso Santa Giustina per poi proseguire verso la ciclabile destra Po( ciclabile FE20) passando per Mesola e proseguendo verso Ferrara . Inserisco un video ferrara mare 100km praticamente il tragitto fatto in notturna su un monociclo da 36 pollici. https://vimeo.com/135485555

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