Cuneo sorge alla confluenza di due corsi d’acqua, il fiume Gesso e lo Stura all’interno dei quali si sviluppa la città secondo una conformazione a “cùneo” da cui ne deriva il nome. Il centro storico, costruito su un impianto urbanistico a scacchiera, è caratterizzato da un lungo e rinomato viale che ne costituisce la bisettrice centrale, Via Roma – Corso Nizza, interrotto dalla gigantesca Piazza Galimberti, cuore pulsante della città.
Nota anche come “La città dei 7 assedi” per vocazione militare e posizione strategica di confine con la Francia, Cuneo è rimasta a lungo legata alla dinastia di Casa Savoia. A causa dei numerosi assedi che l’hanno vista protagonista, sono ormai andate perse gran parte delle testimonianze medievali della città. Anche le vecchie mura di fortificazione della città furono distrutte con l’arrivo di Napoleone.
Tra le caratteristiche identificative di Cuneo ci sono i ben 13 chilometri di porticati, sotto i quali erano protetti in ogni stagione i commercianti che si arricchivano grazie ad un proficuo scambio con i vicini francesi.

Percorrendo via Roma, oggi pedonale e chiusa al traffico, si raggiunge il centro storico di Cuneo, dove è possibile visitare salendo con l’ascensore oppure i 132 scalini la Torre Civica (orari e biglietti qui) che dall’alto dei suoi 52 metri permette di godere di un incredibile vista sui tetti e le piazze della città e, facendo correre l’occhio a 360°sui dolci rilievi delle Langhe fino alla vetta del Monte Rosa.

Architetture barocche di Cuneo e dintorni
Anche Cuneo e il territorio circostante, così come l’intera Regione Piemonte, è ricco di pregevoli elementi architettonici, scultorei e pittorici di arte Barocca, prodotti tra il ‘500 e il ‘700, tanto che al Barocco viene riconosciuto il contributo di aver favorito l’unità culturale all’intera regione.
Le vicissitudini storiche, commerciali e sociali del periodo produssero ricchezza e opulenza, di cui rimane traccia visibile grazie ai magnifici palazzi, edifici civici e chiese. L’arte barocca rispecchia i cambiamenti culturali dell’epoca attraverso l’abbondanza di arabeschi, linee curve, stucchi e decori sfarzosi.
Il motto delle arti barocche è docere delectando ovvero creare stupore e meraviglia in chi osserva, attraverso decorazioni virtuose e arzigogolate attraverso una sapiente mix di sculture, dipinti e finanche vere e proprie scenografie degne di un teatro, grazie all’assoluta padronanza delle leggi della prospettiva che sfociarono in pompose illusioni ottiche pensate per celebrare la grandezza dei potenti di turno.
Tra le figure che maggiormente concorsero allo sviluppo dell’arte Barocca nel territorio di Cuneo c’è l’architetto Francesco Gallo che contribuì alla rinascita urbanistica di molte città del Piemonte.

Proprio a Francesco Gallo insieme all’architetto Antonio Bertola si deve il progetto della Chiesa della Santa Croce di Cuneo, uno dei gioielli del barocco piemontese. Incastonata all’interno del grande complesso dell’ospedale di Santa Croce, la facciata della chiesa è caratterizzata da una struttura concava che crea un piccolo sagrato, particolarmente d’effetto per chi arriva dalle contrade del centro storico. Alla magnifica decorazione interna che si è ben conservata nel tempo, lavorarono i principali artisti del periodo barocco.
Andata distrutta la pianta romanica originaria, la Chiesa di Sant’Ambrogio di Cuneo fu ricostruita all’ inizio del Settecento secondo con un grandioso progetto proprio dell’architetto monregalese Francesco Gallo. La facciata di disegno barocco permette l’ingresso in un ricco scenario di interni in cui la maestosa cupola affrescata dona slancio e luminosità.
Scoprire Mondovì e il monregalese
Cattedrale di San Donato
Costruita su rioni posti a più livelli, il centro storico di Mondovì è un gioiello raggiungibile fin dal 1886 con la comoda funicolare che garantisce il collegamento tra la parte bassa della città, il Rione Breo, e quella alta, il Rione Piazza, con corse ogni cinque minuti. Ferma dal 1975, è stata modernizzata e riaperta nel 2006, tornando ad essere un simbolo caratteristico di Mondovì che permette un viaggio breve ma spettacolare per il panorama che si affaccia sull’ arco alpino dalle Alpi Marittime passando per il Monviso fino all’Alta Langa.

Mondovì fin dall’800 era nota soprattutto per la produzione di ceramiche, un ricco mercato da cui attingeva la vicina Liguria. Del distretto monregalese delle ceramiche rimane traccia nella preziosa collezione raccolta nel museo dedicato.
Anche Mondovì è fortemente caratterizzata dall’arte barocca, tra i più celebri esempi di questa espressione artistica c’è la Cattedrale di San Donato, disegnata dal Gallo nel ‘700, e il giardino del Belvedere da cui si gode uno splendido panorama dominato dalla Torre Civica.
La Cattedrale, gioiello del fastoso barocco ‘rococò’ settecentesco, sorprende per la presenza di grandi affreschi, quadri pregiati, la ricchezza di marmi policromi, il crocifisso in alabastro sulla navata destra, il coro ligneo e l’imponente organo. Se si ha occasione di visitarla nelle ore del mattino o nel tardo pomeriggio, si noterà l’incanto della luce che entra dalle vetrate di tono giallo che fanno risaltare i dettagli dorati dei capitelli e dei fregi grazie a un sorprendente contrasto con i colori complementari del colonnato.
Chiesa di San Francesco Saverio di Mondovì

Tra le protagoniste dei gioielli barocchi della zona del cuneese c’è la chiesa detta “La Missione” dedicata a San Francesco Saverio, pioniere dell’evangelizzazione in Asia, che è una sorta di laboratorio di innovazione artistica dell’artista barocco Andrea Pozzo . Il risultato fu tanto sorprendente e conferì fama al pittore tanto che lo portò ad operare presso importanti cantieri, dentro e fuori il territorio italiano. Andrea Pozzo è riuscito a realizzare nella Chiesa della Missione qualcosa di unico: ha realizzato, utilizzando magistralmente le leggi prospettiche, un’illusione ottica in grado di trasformare una volta a botte ottagonale in una vertiginosa finta cupola, che moltiplica e amplifica lo spazio reale della chiesa.
Infinitum di Mondovì
Quella di Andrea Pozzo all’interno della chiesa della Missione di Mondovì è un’opera incredibile di architetture e affreschi che sono oggi valorizzati dal progetto Infinitum, un percorso multimediale che aiuta a cogliere i giochi prospettici creati dagli affreschi della volta e le altre ricchezze presenti all’interno della chiesa. Attraverso le nuove tecnologie applicate in modo scenografico e didattico alla storia dell’arte il visitatore, attraverso un visore oculus vive un’esperienza immersiva unica nelle architetture nelle storie e tra i personaggi di questo gioiello barocco. Questo spettacolo multimediale offre una combinazione di giochi di luce e musiche barocche, dove protagonista e voce narrante del racconto è proprio lo stesso “Andrea Pozzo” che parla direttamente ai visitatori accompagnandoli alla scoperta delle ingegnose soluzioni dell’edificio.
Il Santuario di Vicoforte e la cupola ellittica più grande al mondo
Una delle attrazioni turistiche più conosciute in area cuneese è il Santuario di Vicoforte, chiesa monumentale tra le più importanti del Piemonte, la cui cupola di forma ellittica è la più grande al mondo, visibile dall’alto grazie all’esperienza del Magnificat.

Il complesso trae le sue origini da un pilone votivo su cui è decorato un affresco quattrocentesco che raffigura la Madonna col Bambino, realizzato per propiziare la buona cottura dei mattoni. Un incidente di caccia rese questo luogo divenne mèta di pellegrinaggi sempre più frequenti tanto che il duca Carlo Emanuele I di Savoia nel 1596 commissionò la costruzione di un grande santuario.
Il santuario avrebbe dovuto accogliere i molti pellegrini e diventare luogo destinato alle tombe della famiglia, il mausoleo di Casa Savoia, funzione che assunse invece poi la Basilica di Superga. Passati ad altra vita sia l’architetto che il Duca, la costruzione subì un arresto e i lavori ripresero solo molti anni dopo.

Fu solo dal 1728 che l’architetto e ingegnere monregalese Francesco Gallo si cimentò nella grande impresa di costruzione della poderosa cupola ellittica alta 74 metri, cupola di forma ellittica più grande al mondo. Si narra che quando la cupola era pronta per essere disarmata, vista l’enormità dell’opera, gli operai si rifiutarono di togliere i sostegni per paura del crollo e lo stesso Gallo dovette andare a togliere le impalcature per dimostrare la stabilità dell’edificio.
Per agevolare gli spostamenti dei numerosi pellegrini in visita al Santuario di Vicoforte, nel 1884 fu inaugurata una tranvia che fermava proprio davanti, dismessa negli anni ’50 secondo la moda dell’epoca.
L’esperienza del Magnificat
Il santuario barocco di Vicoforte è coronato dalla cupola ellittica più grande del mondo, affrescata in modo magistrale che può essere vistata attraverso l’esperienza unica del Magnificat: un percorso in sicurezza per ammirare dall’alto il ciclo di affreschi che adornano la maestosa cupola, con una vista mozzafiato sull’opera d’arte a 50 metri di altezza.
Indossati imbrago e caschetto in una visita che dura circa due ore, ci si avventura tra scale a pioli, passaggi attraverso delle putrelle e scalinate in una salita di 60 metri fino alla sommità del Santuario di Vicoforte dove si può ammirare da vicino i magistrali affreschi attraverso un immersione coinvolgente nell’arte e nella storia. Vedere una chiesa di queste dimensioni dall’alto è una prospettiva alquanto insolita e questo rende il percorso del Magnificat qualcosa di unico in Europa. Una volta arrivati in cima sarà possibile ammirare lo splendido panorama sulle Langhe e sull’arco alpino che circonda questo straordinario monumento. Prenotazioni possibili a questo link.

Per maggiori informazioni visita il sito www.cuneoholiday.com

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