Un’avventura in bicicletta attraverso la Valle Camonica per raggiungere il Lago d’Iseo.
Tre file di tre cerchi, cinque dei quali sono uniti da una croce. È questa la rosa camuna, simbolo ritrovato fra le centinaia di migliaia di incisioni rupestri lasciateci dai Camuni. I Camuni erano un popolo italico, vissuto nel primo millennio avanti Cristo in quella che ancora oggi è nota come Valle Camonica. Conquistati dai Romani nel corso del I secolo dopo Cristo, furono sottoposti ad un inarrestabile processo di latinizzazione.
Il loro lascito più significativo sono appunto le incisioni rupestri, raffiguranti – oltre alla rosa camuna, simbolo di non chiaro significato – elementi geometrici, scene di caccia, e altre scene di vita quotidiana che ci permettono di ricostruire a grandi linee la loro cultura. Questo e altro è possibile ammirare lungo la pista ciclabile della Valle Camonica e del Lago d’Iseo. Questi itinerari devono essere ancora completati, ma già oggi molti tratti sono su pista ciclabile su sede separata, e il resto scorre su strade secondarie a basso traffico.
Il percorso che presentiamo può essere quindi diviso in tre parti: la pista ciclabile della Valle Camonica, da percorrere in leggera discesa verso sud (circa 38 km); il periplo del lago d’Iseo, prevalentemente in pianura (62 km); e il ritorno al punto di partenza, ora naturalmente in leggera salita (38 km al 2,8% di pendenza media, con qualche tratto al 15% di massima). Il totale è di 136 chilometri.
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La pista ciclabile della Valle Camonica
Capo di Ponte, la località da cui si parte, è il luogo adatto ad esplorare la storia dei Camuni, se l’introduzione a questo articolo vi ha incuriosito. Si trova qui infatti il Museo Didattico d’Arte e Vita Preistorica, oltre alla sede del Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri. Si pedala lungo strade secondarie che uniscono i vari paesini della valle, ben lontani dalla strada statale. A Cerveno si potrò fare una breve sosta per visitare una Casa Museo, che permette di immergersi nel modo tradizionale di vita degli abitanti della valle.
Passando nei dintorni di Breno invece si rischia di non accorgersi del bel castello, che lo domina, in quanto sorge sul lato opposto di una collina rispetto al percorso; sarebbe un peccato, in quanto il centro storico merita sicuramente una visita.
A quest’altezza la valle si restringe molto. Quando torna ad allargarsi si incontra Cividate Camuno, il centro abitato di maggiore importanza della Valle Camonica a partire dal 16 a.C., quando si affermò il dominio romano.
Se la visita al museo di Capo di Ponte vi era piaciuta, allora non perdetevi l’Archeopark di Darfo Boario Terme, dove numerosi insediamenti preistorici, fra cui anche delle palafitte sull’acqua, sono stati ricostruiti. Usciti dal paese, si pedala per qualche chilometro in una zona industriale. L’arrivo a Pisogne segna la fine del percorso sulla Valle Camonica. Qualcuno potrà sentirsi già soddisfatto così, e pensare al ritorno. Chi ha ancora voglia di pedalare a lungo invece può ripartire per il periplo del lago.
Il Lago d’Iseo in bici
Ecco un’altra vista presa da Google Earth, per mostrare la bellezza di questo percorso lungo il lago d’Iseo. Questi 62 km circa, prevalentemente in pianura, scorrono quasi tutti su pista ciclabile o su strade poco trafficate. Lo scorso anno i comuni rivieraschi hanno firmato un accordo che prevede la realizzazione di una pista ciclabile lungo tutto il percorso. La traccia allegata a questo percorso prevede di fare il percorso in senso antiorario. Fra i bei paesaggi sulle montagne che circondano il lago ci sono alcuni punti di particolare interesse, come l’abitato di Pisogne da cui si parte, o l’Orrido del Bögn, un’impressionante formazione rocciosa a picco sul lago.
Il lago d’estate è frequentato da molti appassionati di sport acquatici. Anche se non lo siete, un bel bagno ristoratore dopo tanti chilometri in bici è d’obbligo. Se non si ha fretta di tornare al punto di partenza, è consigliabile anche prendere un battello per Monte Isola, al centro del lago (si tratta dell’isola lacustre più grande d’Europa): qui non ci sono auto, e esplorarla in bici è molto piacevole.
In questo momento si sta provvedendo alla costruzione del tratto tra Forno d’ Allione e Malonno completamente nuovo,sfruttando vecchi tratti di sentieri, da Malonno a Sonico è stata quasi completata l’asfaltatura, cosi come da Edolo/Mu a Vezza d’Oglio.
Partendo ora da Pisogne per giungere a Ponte di Legno,penso che per la varieta’ di paesaggi e per l’offerta culturale che la caratterizza sia un esperienza da non perdere e che va a porsi tra le piu interessanti in Italia.
La pista ciclabile continua fino a ponte di legno!
Il percorso e il paesaggio sono magistrali.consiglio a tutti di provarla, corre tutta a fianco del fiume oglio
Interessante, per il viaggio di questa estate mi sarà utile.