Londra, possibili tagli ai fondi per il biciplan

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E’ tutta in salita la strada verso il finanziamento del biciplan di Londra, che ad appena due mesi dall’approvazione del sindaco Boris Johnson si trova già a fare i conti con i primi tagli. Secondo il notiziario londinese The Evening Standard, il Dipartimento dei Trasporti sta pensando di rinunciare ai 15 chilometri di pista ciclabile separata previsti nell’area ovest della City e alla messa in sicurezza di alcuni incroci pericolosi. Un’ulteriore sforbiciata è prevista per il trasporto pubblico: i provvedimenti più a rischio sono le agevolazioni sugli abbonamenti annuali per giovani e disoccupati per un totale di 380 milioni di sterline.

Dei 913 milioni di sterline previsti per il finanziamento decennale del solo piano della ciclabilità di Londra, 640 hanno già avuto l’approvazione del Dipartimento del Tesoro, per cui almeno questa fetta dovrebbe essere al sicuro. I restanti 273 milioni potrebbero essere dirottati verso opere ritenute prioritarie, come il rinnovamento della metropolitana. Dal canto suo, l’ente Transport for London sta facendo pressioni ai decisori del Dipartimento dei Trasporti affinché Londra ottenga, per la ciclabilità così come per il trasporto pubblico, una parte importante dei fondi nazionali. Nel bienno 2010-2011 la capitale inglese ha comunque già ricevuto finanziamenti per progetti di viabilità locale pari a circa 774 sterline per abitante; una somma altissima.

Sulla necessità di potenziare le flotte di mezzi pubblici della City ed i collegamenti sembrano essere tutti d’accordo, ma c’è chi rimprovera al sindaco Boris Johnson di essere troppo “generoso” e di aver finanziato in particolare alcuni progetti dai costi elevatissimi e dai benefici discutibili, come il Thames cable car, la funivia sopra il Tamigi.
Dubbi sulla reale fattibilità di portare a termine un investimento così importante, erano stati espressi fin dall’inizio dalle associazioni ciclistiche nazionali e locali, che comunque si erano dichiarate soddisfatte, anche se ancora in attesa di riscontri reali. Il timore è che Johnson, indicato da molti come aspirante successore di David Cameron alla guida del partito conservatore, si stia lanciando in promesse e piani oltre le reali disponibilità dell’amministrazione attuale, giocando d’anticipo la partita della prossima campagna elettorale.

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