La Moldava non è solamente una signora nata in Moldavia: è anche uno dei fiumi più importanti della Repubblica Ceca, dove viene chiamato Vltava, un nome di antiche origini germaniche che potrebbe significare “acque selvagge”. Il fiume Moldava – e con esso la pista ciclabile – nasce nel cuore della Selva Boema, al confine con la Germania; dopo aver percorso qualche decina di chilometri parallelamente al confine, come indeciso fra il mondo germanico e quello slavo, sceglie finalmente il secondo, cambiando repentinamente direzione, attraversando Praga e gettandosi infine, dopo 430km, nell’Elba, arrivando quindi in Germania. Il corso del fiume è stato descritto in termini musicali da uno dei più grandi compositori cechi, Bedřich Smetana: si tratta di un brano molto famoso che, se fate partire l’audio cliccando nel box qui sotto, riconoscerete facilmente, soprattutto se avrete la pazienza di aspettare un minuto circa.
Continuando ad ascoltare la musica di Smetana, andiamo a conoscere meglio la pista ciclabile del fiume Moldava. Si tratta di un percorso lungo 401 km. Svolgendosi interamente lungo un fiume, è quasi completamente in discesa o pianeggiante, anche se non manca qualche tratto di saliscendi con salite anche ripide. Si pedala principalmente lungo piccole strade asfaltate di campagna poco trafficate, o vere e proprie piste ciclabili; qualche tratto è su sterrato. Non esiste al momento una segnaletica unica: l’itinerario ciclabile del fiume Moldava è costituito dalla somma di più itinerari locali.
Arrivare all’esatto punto di partenza, nei pressi della sorgente del fiume, non è semplicissimo; inevitabile fare diversi chilometri in salita. Forse la cosa migliore è arrivare in treno, dall’Austria o da Praga, fino alle vicinanze del lago Lipno, e dirigersi verso Praga da lì, evitando le prime decine di chilometri.
Mappa
Profilo altimetrico
Descrizione del percorso
La primissima parte del percorso si svolge in una zona montagnosa abbastanza isolata, al confine fra Repubblica Ceca e Germania, su strade prevalentemente sterrate. Dopo pochi chilometri si incontra il lago artificiale di Lipno, importante meta turistica per i boemi, ma anche qui il percorso passa per la sponda meno antropizzata. La zona è stata preservata nella sua bellezza naturale per due motivi: perché era vicina al confine, e quindi era meglio non farvi risiedere troppe persone per evitare che fuggissero dal regime comunista, e perché dal 1990 è stato istituito il parco nazionale di Šumava, anche per proteggere alcune zone ancora coperte dalla foresta primaria che un tempo caratterizzava gran parte dell’Europa.
Superato il lago si cominciano a incontrare con maggiore regolarità dei piccoli villaggi, anche se è sempre la natura a dominare, con dei bei panorami sulle colline ondulate della valle della Moldava, ricoperte alternativamente da foreste di conifere e da campi coltivati. Ci si tiene sempre lontani dalla strada principale che passa da queste parti, per cui non ci sono problemi di traffico.
Dopo 87km si arriva a Český Krumlov, dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO. Il villaggio è nato nel XIII secolo attorno al castello lì eretto per controllare il guado sulla Moldava, importante per il commercio; si tratta del secondo castello più grande della Repubblica Ceca; se arrivate in città durante i giorni del solstizio d’estate potrete prendere parte alla festa della rosa dai 5 petali (il simbolo di Český Krumlov),
durante la quale vengono ricreate le atmosfere del periodo di fondazione della città.
Si pedala per un’altra decina di chilometri prima di incontrara Zlatá Koruna (96km), dove è d’obbligo una breve sosta per visitare il monastero.
Qualche altro chilometro fra campagne e villaggi porta alla prima città di media grandezza che si incontra lungo questa pista ciclabile del fiume Moldava: České Budějovice (130km). A molti il nome ceco potrebbe essere sconosciuto, ma scommettiamo di destare l’attenzione scrivendo la versione tedesca del toponimo: Budweis. Sì, è proprio qui che viene prodotta la famosa birra, fin dal XIII secolo, anno di fondazione della città. České Budějovice divenne la fornitrice principale della birra per l’imperatore del Sacro Romano Impero Germanico.
Una decina di chilometri in sella alla bici vi porteranno…in Inghilterra! No, non sono gli effetti della birra che ancora si fanno sentire: siamo in realtà al castello di Hluboká (140km), nato anche questo nel XIII secolo ma profondamente rimaneggiato nell’Ottocento sullo stile di quello di Windsor, sede dei reali inglesi, con tanto di parco in stile inglese. Il castello è aperto al pubblico tutto l’anno.
Segue un altro tratto fra campagne e foreste: qui i villaggi si fanno decisamente piccoli e rari. Quando si arriva a Kluky (190km) una breve deviazione sulla strada 1385 (verso nord-ovest) e poi 29 (verso sud-ovest) porta a Pisek, una piccola città in cui sarà più facile fare tappa; si tratta di una città dalle origini molto antiche, come testimonia la presenza dei resti delle tombe di due re celti.
Continuando lungo il percorso principale, ci si imbatte nel lago di Orlik (205km), un altro lago artificiale dalla forma allungata, che in pratica segue il percorso del fiume Moldava. Il percorso non ci passa, ma fate una deviazione lungo la strada 19 (da prendere a sinistra subito dopo aver superato Kostelec nac Vltavou, 221km) per arrivare al castello di Orlik, appollaiato come un nido d’aquila (il nome Orlik sembra derivi proprio dalla parola ceca per “giovane aquila”) sul lago. In realtà prima della creazione del lago, negli anni Cinquanta, la posizione del castello era ancora più spettacolare, in quanto si trovava molto in alto sul fiume, come è possibile ammirare in questo quadro di fine Ottocento.
Si prosegue in modo estremamente tortuoso fra numerosi saliscendi, a volte direttamente lungo il fiume, in altri tratti allontanandosi da esso. Gradualmente le case si fanno più frequenti, annunciando così l’arrivo nella periferia e poi nel centro di Praga (320km). La città non ha certo bisogno di presentazioni. In questa sede ricordiamo che la bici è un ottimo modo per visitarla: tutto il lungo fiume è ciclabile, e anche i parchi di Letna e Petrin sono molto adatti a essere visitati in bici. Qui il percorso torna a coincidere con quello di EV7.
Siamo quasi alla fine di questa pista ciclabile del fiume Moldava. Superata Praga, dopo poche decine di chilometri il fiume si getta nell’Elba.
Connessioni con altri itinerari
Eurovelo 7 scorre per molti chilometri parallelamente a questa pista ciclabile, e a volte i due itinerari coincidono: è possibile quindi realizzare un anello stretto in Boemia meridionale. Anche EV13 passa da queste parti, lungo il confine fra Germania, Austria e Repubblica Ceca.
Da Praga è possibile continuare in bici appunto sulla pista ciclabile dell’Elba: o verso sinistra (per entrare in Germania), o verso destra (risalendo il fiume fino alla sua fonte nei Sudeti). Da Praga è anche possibile tornare verso l’Austria e l’Italia lungo EV7, che come detto segue un percorso parallelo ma differente, in modo da esplorare meglio la Boemia meridionale.
In quest’immagine il quadro d’insieme (cliccate per ingrandire): in azzurro la pista ciclabile del fiume Moldava, in arancione quella del fiume Elba, in verde EV7, e in rosso EV13
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