Il 5 e 6 novembre si è tenuto l’Upcycle Trail 2022, un weekend di eventi e pedalate organizzato da Upcycle, il bike cafè di Milano.
Domenica 6 novembre ho messo assieme un piccolo gruppetto e siamo partiti per seguire la traccia da 120 km che si dispiega a sud-est di Milano. Io, Alessandro, Francesco, Marco e Valerio ci vediamo alle 8.15 al locale per recuperare il pacco gara: un astuccio da portaborraccia contenente la scheda da timbrare ai checkpoint, un coupon per l’acquisto degli air-liner Vittoria e il fondamentale free drink per l’arrivo.
Dopo un graditissimo caffè alla partenza, abbiamo attraversato il primo tratto cittadino passando per i quartieri Forlanini e Rogoredo, lasciandoci finalmente il cemento alle spalle nelle campagne di San Donato.


Il meteo è quello di un tipico Novembre da riscaldamento globale, appena abbiamo lasciato l’ombra fredda dei palazzi di Milano, il cielo limpido e un sole ancora tiepido ci hanno accompagnati per la maggior parte della giornata.








I sentieri sono ancora umidi per le brevi piogge dei giorni precedenti, ma il terreno è compatto e privo di fango, permettendoci di chiacchierare (spesso di bici) per buona parte del percorso, senza fare troppa attenzione a dove mettere le ruote. Questo è anche il motivo per cui il gruppetto di 5 con cui sono partito si è allargato a 10 dopo appena 40 km di viaggio.
I sentieri fino a Lodi si uniscono l’uno all’altro attraverso brevissimi tratti stradali, spesso ciclabili, passando per Melegnano e Mulazzano, un breve tratto sulla Muzza e poi giù verso Lodi. Naturalmente, quando dico “giù”, non sto parlando di discese. L’intera traccia ha un dislivello di 280 metri, praticamente 4 cavalcavia.
Raggiungiamo Lodi e seguiamo il breve anello panoramico del centro cittadino per poi scavallare il fiume Adda e fermarci al primo check-point del tracciato. Timbriamo la scheda e ripartiamo per imboccare la sponda dell’Adda, un lunghissimo sentiero ciclabile con un misto di gravel e single track completamente privo di incroci cittadini o strade asfaltate, il vero cuore dell’Upcycle Trail. Un paio di forature rallentano l’andatura, ma il gruppo è ampio e non mancano attrezzi, ricambi e supporto morale.


Procediamo sereni accanto al fiume che scorre silenzioso accanto a noi, il terreno è compatto e lungo i quasi 30 km di percorso si trovano le indicazioni e le distanze dai paesi raggiungibili con la ciclabile, permettendoci di staccare la testa dal GPS e pedalare senza preoccuparci di sbagliare strada.
Il secondo Check-point si trova a Fara Gera d’Adda, dove il reparto “nota bibita gasata dal packaging rosso” del frigorifero viene velocemente svuotato, per una botta di zuccheri che ci basterà (quasi) fino all’arrivo. Da qui ricomincia una serie di sentieri campestri e piste ciclabili, atraverso i comuni di Melzo, Rodano e Segrate, in cui l’asfalto diventa sempre più frequente avvicinandosi alla città, mentre il sole cala sui campi tingendo il paesaggio di un arancione intenso.






Entriamo a Milano che è già buio, ma l’Upcycle non è lontano dal limite urbano quindi in pochi minuti siamo al parcheggio adibito per i partecipanti, dove lasciamo le bici al sicuro per goderci la meritata birretta (che poi saranno 3, ma la prima era inclusa nell’iscrizione).
I tavoloni del locale si riempiono e si svuotano mentre arrivano i gruppi di partecipanti, si chiacchiera, si discute e si fanno i bilanci di una giornata in sella.
La Pianura Padana, per la sua conformazione, non regala panorami mozzafiato, di quelli che si guadagnano in salita e si godono in discesa, ma l’Upcycle Trail l’ha riempita di bella gente che si può conoscere e incontrare quando si ha abbastanza fiato per parlare.
[Gabriele Mellera]