L’ultima trovata in tema di mobilità sostenibile/risparmio energetico è il bike sharing dotato di ciclostazioni che alimentano le batterie delle bici grazie al fotovoltaico. Da qualche giorno l’iniziativa è sbarcata a Benevento ma già lo scorso maggio è stata Padova, in collaborazione con la Fondazione Fenice onlus a lanciare il primo “progetto pilota”.
Le biciclette in questione sono del tipo “a pedalata assistita” e fin qui nulla di nuovo, ma stavolta le ciclostazioni in cui le bici vengono parcheggiate non sono allacciate alla normale rete elettrica ma ricavano energia dalle pensiline fotovoltaiche. In pratica l’elettricità viene generata dai pannelli solari situati sul tetto ed immagazzinata in un accumulatore in grado di sostenere la richiesta di carica delle bici per tutto il giorno. L’autonomia è di circa 60 chilometri, sufficiente per compiere un normale spostamento urbano.
I mezzi messi a disposizione finora sono 30 e la verifica della disponibilità della bicicletta potrà avvenire direttamente dal web con l’ottenimento di una “chiave elettronica” che permetterà di “prelevare” fisicamente la bicicletta dalla ciclostazione.
Oltre alle ciclostazioni per il bike sharing esistono alcune biciclette elettriche alimentate esse stesse con l’energia solare, grazie all’impiego di appositi pannelli.
Un primo modello è Solarbike, la due ruote dotata di pannello fotovoltaico, regolatore e una batteria al piombo.
Per accumulare la carica necessaria la bici deve essere esposta alla luce o collegata alla rete per 5 ore.
La nota positiva è che la Solarbike vende anche singolarmente un kit per la conversione di una bici normale in una ad energia solare al costo di 650 euro circa, anche se il prezzo è relativamente alto se si pensa che tutta la bicicletta ne costa 800.
Chi ha fatto ancora meglio di Solarbike e altre case che hanno lanciato negli ultimi due anni biciclette a energia solare è stato il designer olandese Ties Carlier che ha disegnato una bicicletta in cui i pannelli che ricaricano i led sono direttamente incorporati nel telaio, soluzione migliore per il peso, l’estetica e la funzionalità.
Solo 13 kg, come una normale city bike, contro ad esempio i 42 kg della giapponese Solar Bike Fujin, bici elettrica prodotta da Hama Zero, in cui i pannelli solari sono montati esternamente in un bauletto apposito. Il telaio disegnato da Carlier è inoltre realizzato in alluminio riciclabile. Il prezzo, ancora più invitante, si aggira sui 500 dollari per il mercato europeo.
E c’è stato anche chi, come il francese Florian Bailly ha utilizzato una bici a energia solare per uno spettacolare cicloviaggio dalla Francia al Giappone, impresa da cui ha preso ispirazione per realizzare anche un film. Il ciclista transalpino ha pedalato per 100 giorni e 13 mila chilometri con una bici a motore elettrico alimentato da 3 batterie al litio ricaricabili dalla normale corrente o quando possibile grazie a due pannelli solari di 100 watt.
La bici elettrica alimentata attraverso il fotovoltaico la trovo un’ottima idea.
Ciao Neva, non è a pedalata assistita la bici Ties Carlier e ha solo l’impianto di illuminazione a led alimentato a solare.
La bici ad energia solare è invece quella menzionata appena dopo, la Solar Bike Fujin.
Spero sia più chiaro ora.
se qualcuno sa darmi maggiori info ne sarei grata,ho trovato un rivenditore in romania ma prima di fare passi falsi vorrei vederci chiaro…ho pure chiesto amicizia su face al signor Carlier…se mi da l’add chiederò a lui:)
Ma le biciclette di Ties Carlier non mi sembrano a pedalata assistita…. anche nelle specifiche non c’è nessun riferimento alla potenza del motore. Sbaglio?
Nelle specifiche c’è scritto “Solar Led”! Quindi è l’impianto di illuminazione che va avanti col solare :)
appunto,son 2 giorni che cerco di capire di più riguardo questa bici che appare ogni qual volta compio una ricerca riguardo bici ad energia solare,ma non si capisce da nessuna parte se sia o meno a pedalata assistita…non vorrei si trattasse solo dei led.