E’ uno scempio che a Roma subiamo già da qualche anno. Ce li hanno piazzati a fianco di ogni strada, principale e secondaria, centrale e di campagna, e poi come se non bastasse li hanno installati in mezzo alle poche ed evidentemente poco considerate piste ciclabili. Si tratta dei maxi-cartelloni abusivi, strumento per far cassa nelle tasche dei soliti noti e vergogna per il decoro urbano della Capitale.
Ma ora è l’Associazione romana Ditrafficosimuore, un “coordinamento spontaneo di ciclisti urbani e utenti leggeri della strada” ad alzare giustamente la voce e a chiedere a buon diritto la rimozione di questi obbrobri. Non solo, ma gli stessi impianti utilizzati per i cartelloni sono quelli che il coordinamento si propone di riciclare e riutilizzare per farne delle rastrelliere per le biciclette, risolvendo così due problemi in un colpo solo. La riqualificazione delle piste ciclabili e la carenza di parcheggi per le bici.
Non è facile credere che un’amministrazione poco sensibile alla causa dei ciclisti come quella attuale possa rispondere concretamente ad una proposta simile, un’amministrazione che già nel 2009 ha bloccato in extremis la realizzazione della Ciclabile di Via Nomentana e che anche dopo l’ultima mobilitazione non ha garantito, se non a parole, alcuna azione in favore di una mobilità più sostenibile.
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