#salvaiciclisti, perché abbiamo ragione

Alle ore 12:00 di oggi la campagna #salvaiciclisti festeggerà la prima settimana di vita.

In questi giorni sul web abbiamo ricevuto molte adesioni, personaggi dello spettacolo, giornalisti, sportivi, persone comuni, ma contrariamente a quanto si pensi, non sono tutti ciclisti in tutina in lycra e bicicletta superleggera in carbonio.

Molti di quelli che in questi giorni stanno supportando #salvaiciclisti sono delle persone normalissime, alcuni di loro con la bicicletta in cantina ricoperta da un dito di polvere e che non si ricordano più quando l’hanno usata per l’ultima volta, ma che vorrebbero usarla ancora, se solo non avessero così paura di finire ammazzati.

Viviamo in un momento economicamente difficile: i posti di lavoro vacillano, la capacità di spesa degli Italiani sta diminuendo, si parla ufficialmente di recessione e le prospettive per il futuro non sono rosee. In molti si chiedono per quanto tempo ancora potranno permettersi di comprare della benzina che ha superato gli 1,80 €/l e che, visti l’esaurirsi delle scorte petrolifere e l’aumentare della tensione nei paesi produttori di petrolio, aumenterà necessariamente ancora. A questo poi aggiungeteci il bollo, l’assicurazione e i costi di manutenzione.

La bicicletta sta diventando la scelta obbligata per tutti coloro che fanno sempre più fatica ad arrivare alla fine del mese e che in qualche modo devono rivedere i propri costi.

Noi blogger promotori di #salvaiciclisti non stiamo chiedendo alla politica di tutelare una categoria a discapito di un’altra, stiamo chiedendo di guardare al futuro e di capire in che direzione sta andando il paese perché le città congestionate da automobili non sono il futuro che ci possiamo permettere né economicamente, né in termini di sostenibilità.

Chiediamo maggiore sicurezza perché le madri possano tornare ad accompagnare i figli a scuola in bicicletta senza paura e perché la qualità della vita di un paese si misura anche in ore pro capite trascorse nel traffico.
L’attuazione degli 8 punti del Manifesto del Times è un scelta di buon senso e di civiltà.

Ieri intanto il numero dei ciclisti morti sulle strade italiane è salito a 38.
Se vuoi aderire alla campagna #salvaiciclisti, unisci agli altri quasi 5.000 membri del gruppo su Facebook e segui gli aggiornamenti sulla pagina ufficiale. Se hai un account twitter, usa l’hashtag #salvaiciclisti in ogni tua comunicazione. Parla della campagna ovunque tu ne abbia possibilità.

Questi gli 8 punti di cui chiediamo l’attuazione:

  1. Gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge, essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le ruote.
  2. I 500 incroci più pericolosi del paese devono essere individuati, ripensati e dotati di semafori preferenziali per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere eventuali ciclisti presenti sul lato.
  3. Dovrà essere condotta un’indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta in Italia e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti.
  4. Il 2% del budget dell’ANAS dovrà essere destinato alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione.
  5. La formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida.
  6. 30 km/h deve essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili.
  7. I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato dalla Barclays
  8. Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.

Un paio di spunti di riflessione che rimbalzano sul gruppo di discussione su Facebook: visto che non si faranno più le olimpiadi a Roma, e se si destinasse una parte del budget previsto alla sicurezza stradale? Quanti km di piste ciclabili si possono costruire con la spesa di un solo aereo F35?

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