#salvaiciclisti, seconda vittoria

Ieri è stata una giornata storica per molti punti di vista.

È stata storica perché tre ciclisti uccisi sulle strade in meno di 24 ore in inverno, non si vedevano da molto tempo: il primo è avvenuto a Monza, dove un uomo di 40 anni è stato travolto e ucciso, il secondo a Loreo (RO), il terzo a Milano, schiacciato da un camion. Per la cronaca, l’assassino di Loreo non ha ancora un nome perché si è dato alla fuga subito dopo l’impatto. I giornali lo chiamano pirata della strada, io lo chiamo criminale, perché non voglio che si crei la minima analogia tra la sua schifosa vigliaccheria e il brillante eroismo del vero pirata, Marco Pantani.

È stata storica perché ieri è iniziata la raccolta firme al progetto di legge che sarà depositato oggi in Parlamento. Il disegno di legge “salva ciclisti” che ripropone gli 8 punti del manifesto del Times ha ottenuto oltre 60 adesioni bipartisan: un risultato importante, ma di gran lunga inferiore ai 138 parlamentari sedicenti “Amici della Bicicletta” sui quali ci aspettavamo di poter contare. Il testo della proposta di legge e i nominativi dei parlamentari firmatari li potete trovare sul blog Rotazioni.

È stata storica perché per la prima volta nella storia Italiana, un’iniziativa popolare è approdata in Parlamento senza il sostegno di partiti, personaggi illustri o giornali, ma semplicemente attraverso una valida strategia di guerriglia mediatica e il tam tam sul web e, per giunta, in soli 10 giorni. Persone qualunque hanno costretto i giornali a parlare (in inverno!) di bicicletta e di sicurezza per i ciclisti e hanno fatto tanto rumore da svegliare la Camera dei Deputati e il Senato. Adesso iniziamo a registrare anche le prime reazioni da parte delle amministrazioni comunali: Pierfrancesco Maran, Assessore alla Mobilità e Ambiente del Comune di Milano, ha rotto gli indugi e ha comunicato su Facebook che tra qualche giorno inizieranno a pedalare con #salvaiciclisti.

Proprio le amministrazioni comunali sono il nostro prossimo obiettivo: chiunque conosca anche solo un poco l’Italia sa bene che non è la mancanza di leggi che rovina il paese, ma la mancata attuazione di quelle che abbiamo. Il nemico da combattere per noi NON è l’automobilista, ma il lassismo di chi permette che sulle strade Italiane avvengano così tante infrazioni e che queste rimangano impunite.

#salvaiciclisti non è un’azione corporativista che vuole difendere una categoria a scapito di un’altra. #salvaiciclisti è soprattutto un segnale che proviene da tutti coloro che sono disposti a rimboccarsi le maniche e a dedicare il proprio tempo libero per il miglioramento della qualità della vita di tutti. Siamo straordinariamente tanti.

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