#salvaiciclisti: editore cercasi

25 Febbraio 2012

Uno dei più grandi dibattiti del pensiero economico riguarda il conflitto tra il concetto di efficienza nel settore pubblico e il concetto di efficienza nel settore privato. Molti considerano il settore pubblico tendenzialmente inefficiente in quanto soggetto a troppe pressioni (budget insufficienti, interessi politici contrastanti, perdita di consensi) ed interessi che impediscono il raggiungimento di un obiettivo, quale che sia.

guida-bici-milanoIl caso dell’e-book sulla sicurezza dei ciclisti in città presentato ieri pomeriggio dal Comune di Milano ne è un esempio lampante: nel pur encomiabile tentativo di dar vita ad un oggetto di comunicazione capace di migliorare la vita dei cittadini della metropoli lombarda, il prodotto che ne è uscito è eccessivamente modesto e di una prudenza sconcertante. Per intenderci, le 25 pagine dell’e-book sono state così suddivise: 2 pagine dedicate alla memoria del piccolo Giacomo Scalmani, martire della sbadataggine, 14 pagine che tipizzano le possibili situazioni di rischio per il ciclista urbano, 2 pagine di approfondimento sul codice della strada e ben 5 pagine che elencano le sanzioni in cui può incorrere il ciclista trovato in contravvenzione (ivi inclusi i 94 € di multa per chi circola senza pneumatici).

Nessuna menzione invece alla scelta degli pneumatici e relativa pressione, non una parola sul concetto di manutenzione della bicicletta, nessun accenno al significato dei cartelli stradali, né su come relazionarsi agli altri utenti della strada o su come comportarsi in caso di incidente.

Un’azienda privata mai e poi mai si sognerebbe di realizzare e commercializzare un prodotto tanto modesto perché correrebbe il rischio di tradire la fiducia dei propri clienti e quindi di tagliarsi fuori dal mercato. Per evitare di consegnare prodotti che non siano eccellenti, le aziende private cercano (o dovrebbero farlo) di circondarsi di professionisti capaci ed esperti della materia di cui si occupano, senza il timore di incappare in problematiche quali la perdita dei consensi o delle critiche provenienti dall’opposizione o da alleati poco fedeli.

Ora, se c’è una cosa che #salvaiciclisti ha dimostrato fino a questo momento è che la bicicletta non può più essere confinata tra le pagine sportive dei quotidiani, ma è diventata parte integrante della vita di moltissime persone. La recessione e l’aumento del prezzo dei carburanti sono i segnali inequivocabili che sempre più persone si avvicineranno alla bicicletta. Queste persone devono e vogliono essere formate.

I maestri dell’economia chiamerebbero queste persone in modo abbastanza sgradevole “mercato”.

#salvaiciclisti ha dimostrato però un’altra cosa: ci sono delle persone competenti in materia di comunicazione, di mobilità e di bicicletta e che sono straordinariamente appassionate e disposte ad impegnarsi per avere città più vivibili e una migliore qualità della vita. Quello che manca sono i fondi per realizzarlo.

Capiamoci bene, non serve un benefattore, ma un editore disposto ad investire su un prodotto editoriale che #salvaiciclisti, realizzato da professionisti che la bici la vivono e la respirano tutti i giorni, che conoscono i benchmark mondiali, il codice della strada e, soprattutto, come fare a portare a casa la pelle ogni giorno.

Questo prodotto editoriale (di carta!) sarà l’inserto di un giornale, un libro o, ancora meglio, in distribuzione gratuita nelle scuole.

Si può fare?

In due giorni siamo riusciti a far parlare di bicicletta i vostri giornali mentre le strade erano coperte di neve, in nove giorni siamo riusciti ad arrivare in Parlamento, in quattordici giorni i sindaci hanno iniziato ad abbracciare apertamente la causa della sicurezza in bicicletta, credete che sarà un problema riuscire a trovare degli inserzionisti disposti a cofinanziare la pubblicazione?

Unica clausola: l’editore che si farà avanti dovrà essere disposto a sostenere attivamente la campagna #salvaiciclisti chiedendone conto periodicamente al parlamento e alle amministrazioni locali.

incidente_monleoneMentre #salvaiciclisti si dedicherà a formare i ciclisti sulle buone pratiche da adottare per tornare a casa sani e salvi, i comuni potranno concentrarsi sugli altri punti della campagna #salvaiciclisti e sulla formazione degli altri utenti della strada, in modo da evitare che si verifichino nuovamente delle situazioni come quella di ieri in cui un suv ha investito e schiacciato Fausto Brasesco senza aver neppur capito come. Per la cronaca, quello di Fausto Brasesco non è il solo incidente di ieri, c’è qualcuno che addirittura ha sparato a tre ciclisti per strada.

Per concludere, al sindaco Pisapia e all’assessore Maran voglio ricordare il ritornello di questa bellissima canzone: La leva calcistica della classe ’68.

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