#salvaiciclisti: Milano e Firenze

25 Marzo 2012

È passato un mese dal lancio della seconda fase della campagna #salvaiciclisti.

Il 23 febbraio, abbiamo pubblicato una lettera indirizzata ai sindaci delle principali città italiane con cui abbiamo chiesto loro di impegnarsi per promuovere la sicurezza dei ciclisti all’interno delle proprie città, e in particolare:

  1. Garantire l’applicazione a livello locale degli 8 punti del Manifesto del Times per le aree di competenza comunale,
  2. Formulare le opportune strategie per incrementare almeno del 5% annuo gli spostamenti urbani in bicicletta nei giorni feriali,
  3. Contrastare il fenomeno del parcheggio selvaggio (sulle strisce pedonali, in doppia fila, in prossimità di curve ed incroci, sulle piste ciclabili),
  4. Far rispettare i limiti di velocità stabiliti per legge e istituire da subito delle “Zone 30″ e “zone residenziali” nelle aree con alta concentrazione di pedoni e ciclisti,
  5. Realizzare, qualora mancante, un Piano Quadro sulla Ciclabilità o Bici Plan,
  6. Monitorare e ridisegnare i tratti più pericolosi della città per la viabilità ciclistica di comune accordo con le associazioni locali,
  7. Redigere annualmente un documento pubblico sullo stato dell’arte nel proprio comune di competenza della viabilità ciclabile indicando i risultati dell’anno appena trascorso e gli obiettivi futuri,
  8. Dotare ogni strada di nuova costruzione o sottoposta ad interventi straordinari di manutenzione straordinari con un percorso ciclabile che garantisca il pieno comfort del ciclista,
  9. Promuovere una campagna di comunicazione per sensibilizzare tutti gli utenti della strada sulle tematiche della sicurezza,
  10. Dare il buon esempio recandosi al lavoro in bicicletta per infondere fiducia nei cittadini e per monitorare personalmente lo stato della ciclabilità nella propria città
  11. Immediatamente hanno aderito all’iniziativa il Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, seguito a ruota da Matteo Renzi, Sindaco di Firenze, quindi Bologna, Roma, Torino, Napoli, Reggio Emilia, Ferrara ed altre città ancora.

La domanda che occorre porsi a questo punto è: i Sindaci hanno aderito, e poi cosa hanno fatto?
I diversi atteggiamenti possono essere riassunti dai due estremi: Milano e Firenze.

pisapiaIl Comune di Milano si è già attivato: dopo aver pubblicato un e-book di dubbia qualità destinato alla formazione dei ciclisti sulle buone pratiche di comportamento sulla strada, il Sindaco meneghino ha annunciato che le contravvenzioni per sosta vietata sulle piste ciclabili a Milano sono aumentate del 613% nell’ultimo semestre, ha promesso di raddoppiare le “zone 30” entro il 2013, di portare a 300 km l’estensione della rete di piste ciclabili entro il 2016 e di arrivare all’istallazione di un totale di 200 stazioni di bike sharing entro l’anno e di 10000 biciclette in condivisione entro la fine del mandato. L’assessore alla mobilità Maran in particolare si è dimostrato particolarmente disponibile: dopo un primo incontro con la delegazione di #salvaiciclisti, ha partecipato al traffic camp, una conferenza di comuni cittadini che hanno evidenziato di fronte al giovane assessore problematiche e soluzioni relative alla viabilità nella grande città lombarda. Inoltre domani partirà una prima campagna di sensibilizzazione degli automobilisti sui temi del rispetto per gli utenti leggeri del traffico utilizzando i pannelli stradali del comune generalmente dedicati alle condizioni della viabilità.

L’atteggiamento del primo cittadino di Firenze, invece, può essere annoverato tra le adesioni di facciata: dopo una prima adesione convinta non si sono registrate più notizie di Matteo Renzi, nonostante le tre pagine dedicate da Repubblica a pochi giorni dall’adesione per evidenziare le difficoltà di chi decide di utilizzare la bici nel capoluogo toscano. A nulla è valso neppure ricordare quando Renzi in occasione delle ultime elezioni promise 10 km all’anno di piste ciclabili. Il Sindaco rottamatore è arrivato a metà mandato, ma invece di 25 km, ne ha realizzati solamente 7.

Rep1

Matteo Renzi è noto nel panorama politico italiano soprattutto per i suoi attacchi alla politica dei vecchi parrucconi, ai furbetti, a tutti coloro che vendono sogni ma che alla prova dei fatti mancano del coraggio necessario per cambiare le cose.

Con il caso #salvaiciclisti, Matteo Renzi sta dimostrando di non essere diverso dalle cariatidi che cerca di rottamare. Non resta che augurarsi che voglia smentirci presto.

Per chi volesse scrivergli, l’email di Renzi è [email protected], su twitter è @matteorenzi.

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