Londra: per la ciclabilità un piano da 900 milioni di sterline
Ammonta a 913 milioni di sterline il piano per la ciclabilità per la città di Londra annunciato dal sindaco Boris Johnson. L’investimento dovrebbe coprire un periodo di dieci anni e deriverà da contributi pubblici. Trasport for London, l’ente che si occupa di mobilità e trasporto pubblico nella City, ha dichiarato che quanto meno a livello di soldi, il risultato è lodevole, perché si tratta di spendere una cifra pro-capite per la ciclabilità pari a quella delle amministrazioni olandesi e danesi. Londra è ancora nelle prime fasi del processo di cambiamento e quest’investimento è necessario per fare un importante passo in avanti.
Ciò nonostante molte associazioni e singoli ciclisti non hanno manifestato troppo entusiasmo e preferiscono ancora volare basso. I grossi investimenti si devono tradurre in più sicurezza sulle strade per le biciclette, e il passaggio non è immediato, gli ultimi ennesimi incidenti infatti, nonostante alcuni interventi già messi in atto, non sono stati incoraggianti circa le scelte fatte finora. Secondo Isabel Dedring, Assessore ai Trasporti, è necessario un miglioramento della qualità dei servizi e delle infrastrutture fornite.
In particolare Trasport for London ha stilato una lista di 6 punti cardine da cui partire per trasformare Londra in una città a misura di bici.
- Creazione di una rete di piste ciclabili integrata, miglioramento dei tracciati attuali e della segnaletica.
- Superstrade ciclabili in alcune vie strategiche del centro di Londra.
- Ampliamento della rete di Greenways
- Trasformare le infrastrutture ciclabili in almeno tre quartieri della città.
- Rivedere gli incroci più pericolosi e migliorarli in chiave di maggiore sicurezza per le biciclette.
- Stilare un programma per la realizzazione di “autostrade per biciclette” (Cycle Superhighways), sul modello olandese.
Altri interventi saranno il potenziamento del servizio di bike sharing e l’installazione di nuove rastrelliere (si parla di 80 mila posti bici entro il 2016). Contemporaneamente una parte della spesa andrà a coprire lavori di manutenzione della normale rete stradale urbana e delle carreggiate, misure che comunque riguarderanno indirettamente anche le biciclette.
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