2 minuti 
Il vento sulla faccia, lo spettacolo della natura, sentire il proprio corpo finalmente attivo, fra i numerosi e vari vantaggi della bici, ci sono anche questi benefici, apparentemente alla portata di tutti.
Se ci pensiamo bene però, andare in bici richiede la padronanza di alcune abilità non banali che, se sono acquisite dalla maggioranza delle persone in tenera età, costituiscono spesso un ostacolo insormontabile per coloro che hanno disturbi psichici: i problemi principali per queste persone sono la mancanza di equilibrio, uno scarso senso del pericolo, e una scarsa reattività che spesso impedisce di frenare in tempo, o di mantenere una traiettoria corretta. Questi problemi si traducono troppo spesso in una definitiva rinuncia all’attività sportiva in generale, e ciclistica in particolare.
Come fare quindi per offrire a tutti i benefici del pedalare, in tutta sicurezza? L’associazione francese Adapei 81, con sede nella città di Albi, ha la soluzione, chiamata “Vel’handi”, una parola inventata che in francese richiama l’idea della bici (vélo) come risposta all’handicap. Dal 1° dicembre infatti è stato attivato un servizio – gratuito per gli aderenti all’associazione – di noleggio di bici “gemelle”: si tratta di due bici normali, con il telaio unito da due tubi; questo permette alla persona disabile di pedalare in sicurezza, grazie alla costante attenzione dell’accompagnatore.
Il vantaggio rispetto ai tandem o ai più classici rimorchi posteriori, che vengono anche usati per questo scopo, è che i ciclisti sono in posizione di parità, soprattutto per quanto riguarda la visuale; ciò permette sicuramente un maggiore coinvolgimento della persona disabile, e quindi un maggiore godimento dei vantaggi fisici e psichici dell’attività sportiva.
Si tratta di un’iniziativa molto interessante che speriamo possa diffondersi sempre più. Se siete a conoscenza di associazioni italiane che hanno proposte simili, segnalatelo nei commenti!
