UK: conclusi i lavori della commissione Get Britain Cycling

UK: conclusi i lavori della commissione Get Britain Cycling

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Si è tenuta nei giorni scorsi a Londra l’ultima delle sei sessioni di “Get Britain Cycling”, la commissione parlamentare che sta studiando come diffondere l’uso della bici in Gran Bretagna. La commissione nasce principalmente dalla campagna lanciata dal Times poco più di un anno fa in seguito al grave incidente che ha coinvolto una dei suoi dipendenti mentre si recava al lavoro in bici. Gli incontri precedenti sono stati dedicati alla sicurezza dei ciclisti, alla promozione di stili di vita attivi, al modo migliore di riprogettare la mobilità nelle città, e a come possono contribuire gli enti locali. L’ultima sessione si è invece concentrata sul ruolo che può svolgere il governo centrale.

Si è iniziato con il Galles, nazione nella quale il governo ha recentemente introdotto una proposta di legge che, se approvata, renderebbe obbligatorio per gli enti locali mappare accuratamente la rete di percorsi ciclopedonali e studiare come migliorarli. Il Ministro per i Trasporti gallese Carl Sargeant ha descritto nel dettaglio questa proposta di legge, commentando che un’iniziativa simile potrebbe essere presa dal governo di Londra. Per quanto riguarda quest’ultimo, erano presenti due rappresentanti del Ministero per i Trasporti; essi hanno sostenuto che l’attuale governo di coalizione è molto attento alle necessità dei ciclisti, e che molti dei 600 milioni di sterline del Local Sustainable Transport Fund sono dedicati alle infrastrutture ciclistiche. Tuttavia, l’idea che il ciclismo sia sostenuto “ai più alti livelli” del governo, come i due hanno affermato, sembra essere contraddetta dal fatto che essi non hanno mai incontrato il primo ministro David Cameron per discutere con lui di tali questioni. Il Presidente della CTC Jon Snow ha ricordato che serve un grande impegno da parte della leadership politica, affermando che il governo dovrebbe, fra le altre cose, rendere obbligatoria l’inclusione di infrastrutture ciclistiche in tutti i nuovi progetti stradali.

I membri della commissione hanno anche appreso una notizia alquanto scioccante: un rappresentante dell’associazione dei capi di polizia ha ammesso candidamente che, al momento attuale, alle forze di polizia viene consigliato di non sanzionare gli automobilisti che violano il limite di 20 miglia orarie (più o meno equivalente a 30km/h), sempre più diffusi in Gran Bretagna come sul continente. Gli automobilisti vengono solo rimproverati e invitati a rispettare il limite in futuro. Il co-presidente della commissione Ian Austin ha qualificato questo comportamento come “inaccettabile”. Nel 2006, uno studio aveva rivelato che le zone con limite a 20mph vedono una riduzione degli incidenti del 42%.

Attraversando il Tamigi, e passando da Westminster (sede del governo centrale) al City Hall (il municipio) le cose sembano migliorare: il sindaco Boris Johnson, da poco rieletto, è un appassionato ciclista ed è determinato a facilitare l’uso della bici per i suoi concittadini. L’assessore al ciclismo Andrew Gilligan ha presentato in anteprima alla commissione le linee guida del rapporto sulla “Major’s Vision for Cycling”, che prevede investimenti di 145 milioni di sterline entro il 2016; in sintesi, il rapporto prevede un completo ripensamento della mobilità a Londra; le piste ciclabili non saranno più semplici strisce sull’asfalto, ma ampie corsie protette dal traffico motorizzato; la rete di “superstrade ciclabili” che collegano Londra con la sua periferia verrà ampliata, così come il numero di stazioni di bike-sharing. Molto a Londra è comunque già stato fatto, e la capitale rappresenta una forte componente del rilevante aumento (+17% in 10 anni) di persone che in Gran Bretagna si recano quotidianamente al lavoro in bici.

Il Professor Phil Goodwin, dell’Università di Londra, si occuperà ora di tirare le somme e scrivere un rapporto che raccolga le proposte fatte nel corso di queste sei riunioni. Il rapporto sarà presentato al Parlamento il 24 aprile; ne seguirà un dibattito. La CTC ha lanciato una petizione online affinché i cittadini britannici possano ricordare ai propri rappresentanti che desiderano avere un maggiore impegno a favore dell’uso della bici da parte delle istituzioni.

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