Glasgow, la mobilità in bici fa risparmiare 5 milioni l’anno
La bicicletta in Gran Bretagna – come nel resto d’Europa – sta vivendo un momento d’oro. Con la campagna del Times “Cities fit for Cycling“, le olimpiadi del 2012 che hanno rilanciato l’immagine della bici, e lo stanziamento di ingenti fondi (pur se tra luci e ombre), nei prossimi anni il numero di persone oltremanica che scelgono la bici per muoversi continuerà a salire.
E questo sarà un vantaggio non solo per loro, ma anche per la società nel suo insieme. Molti di questi benefici sono conosciuti, e vengono confermati da un numero crescente di studi centrati su diverse città. L’ultimo in ordine temporale viene proprio dalla Gran Bretagna, in particolare dalla Scozia, ed è stato condotto dal Centro per la Salute della Popolazione di Glasgow, (Glasgow Centre for Population Health – GCPH), composto dal servizio sanitario, dal comune e dall’università locali. Lo studio è stato presentato in occasione dell’ultimo International Transport Forum di Lipsia. Il titolo è inequivocabile: “Pedalare fa bene alla salute e all’economia”; i vantaggi per l’economia della città di Glasgow sono stati stimati in circa 4-5 milioni di euro all’anno. Ma come si è arrivati a questa cifra?
Il GCPH ha fatto uso di un interessante e pratico strumento messo a disposizione online dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e che tutti possono usare. Tirando le somme dalle statistiche su bici e salute raccolte negli ultimi anni, l’OMS ha messo a punto una pagina web in cui, inserendo dati sulla ciclabilità in una città (quanti spostamenti in bici avvengono ogni giorno, di quale lunghezza media eccetera), si ottiene automaticamente una stima sui soldi risparmiati grazie all’uso della bici. Il GCPH ha fatto uso di due tipi di dati: quelli derivanti dal censimento del 2001 e quelli più aggiornati raccolti dal monitoraggio annuale degli spostamenti in bici, iniziato nel 2008; i dati del 2001 probabilmente sottostimavano l’uso della bici, in quanto si riferivano solo agli spostamenti in bici per raggiungere il luogo di lavoro. Questi dati, come accennato, hanno permesso di calcolare un risparmio attuale di 4-5 milioni di euro l’anno per la collettività rispetto a quanto sarebbero le spese sanitarie a Glasgow se nessuno usasse la bici.
È importante notare che con questo strumento dell’OMS si calcolano solo i benefici derivanti dalla minore mortalità, basati sulle statistiche che correlano una maggiore attività fisica a un allungamento della vita. Come fa notare lo stesso GCPH, ci sono molti altri vantaggi sociali ed economici dell’andare in bici, dalla riduzione dell’inquinamento acustico e atmosferico, all’aumento delle vendite delle attività commerciali in zone dove è facile spostarsi in bici, che rimangono esclusi da questa stima. I vantaggi reali sono quindi ben più alti.
Il GPCH conclude il suo studio ricordando l’importanza della leadership politica per promuovere l’uso della bici e usufruire dunque dei suoi vantaggi per la collettività. Serve un’allocazione delle risorse che discrimini positivamente in favore della bici, dei pedoni e dei mezzi pubblici, disincentivando l’uso dell’auto. Fra le misure raccomandate vi sono l’estensione delle zone 30 a tutte le strade non di scorrimento e il generale miglioramente dell’infrastruttura urbana.
La Scozia partecipa intensamente al più ampio movimento di rilancio della bici in Gran Bretagna. Un Piano d’Azione per la Ciclabilità in Scozia è stato pubblicato dal governo scozzese nel giugno 2010, mirando a portare al 10% entro il 2020 la percentuale di spostamenti in bici oltre il Vallo d’Adriano. Anche il comune di Glasgow ha un piano strategico per la ciclabilità, per intervenire in modo coordinato sulle infrastrutture urbane.
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