Risale a pochi giorni fa la notizia che in quasi tutti i paesi dell’Unione Europea negli ultimi anni sono state vendute più biciclette che automobili. I vantaggi dell’andare in bici (elettrica o meno) si manifestano a una fetta sempre crescente della popolazione. Il declino del modello economico su cui si è basata l’industria dell’automobile dal dopoguerra a oggi (auto di proprietà, con motore a scoppio) sembra inarrestabile.
I produttori di automobili si sono accorti di questi trend di lungo periodo, e cominciano a dare le prime risposte. Ultima in ordine di tempo è la Fiat, che all’EICMA di Milano dei prossimi giorni presenterà una bici elettrica pieghevole ispirata al suo modello di automobile di maggiore successo, la 500. La e-bike 500L, prodotta in collaborazione con Compagnia Ducale, è una bici elettrica pieghevole con ruote da 20″, telaio in alluminio, freni V-brake, batteria da 316 Wh con autonomia di 50 km e motore brushless montato sul mozzo anteriore; la bici sarà commercializzata da dicembre al prezzo di 1299€.
Mentre altre marche automobilistiche si sono limitate a realizzare dei concept futuristici di bici elettriche che non vedranno mai realmente la luce, la Fiat ha deciso di (far) produrre effettivamente la bici, e metterla in vendita; inoltre l’azienda torinese già da tempo vende bici con il suo marchio. Questa è sicuramente una scelta lodevole. Tuttavia, l’ottica con cui questo viene fatto sembra ancora essere quella della curiosità, dello sfruttare il fatto che le bici, e soprattutto quelle elettriche, vanno di moda; le bici sono quindi viste soprattutto come oggetti di design usati per veicolare lo “stile Fiat”, e non come mezzi su cui puntare decisamente. Ne è una riprova il fatto che le bici occupano una parte minima del sito Fiat, essendo presenti solo nello store, precisamente nella sezione oggettistica insieme ai modellini di automobili.
Sicuramente non è facile per un’azienda cambiare così drasticamente il proprio modello di business. Non è impossibile però immaginare di sfruttare la capillare rete di distribuzione delle auto per vendere anche biciclette. I produttori di automobili riuscirebbero a ammortizzare le perdite derivanti dalla crisi del settore auto, e i consumatori avrebbero una maggiore offerta da cui scegliere la propria bici.
Fonte: eicma.it
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