“Girl Revolution”: dall’Egitto una campagna per le donne in bici

“Girl Revolution”: dall’Egitto una campagna per le donne in bici

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Si chiama “Girl Revolution”, ed è una campagna online lanciata da una ragazza egiziana di 22 anni, Ghadeer Ahmed, in favore dei diritti delle donne e della loro emancipazione nella società egiziana. Grazie ai social network, Girl Revolution è riuscita a raggiungere un pubblico di quasi 90 mila persone e proprio nelle scorse settimane è stata lanciata una nuova iniziativa che invoglia le ragazze ad andare in bicicletta, una pratica non vietata in Egitto come accade in altri Paesi Arabi (e non solo, anche in Corea del Nord), ma certamente non vista di buon occhio dalla gente comune, che giudica il pedalare per le donne un atto non appropriato e poco elegante.

L’iniziativa ha preso il nome “We will ride bicycles” e invita tutte le ragazze a provare l’ebbrezza dell’andare in bicicletta non curandosi dei giudizi negativi che ne possono scaturire, talvolta anche dalle stesse famiglie delle giovani. Ghadeer Ahmedr, una delle fondatrici del movimento nato sul web, ricorda inoltre che andare in bici non è solo un modo per rivendicare la propria autonomia e libertà, quindi un gesto simbolico, ma una pratica utile per motivi anche pratici, come la possibilità di muoversi agilmente nel traffico della capitale, Il Cairo, sempre più congestionata dal traffico motorizzato.

Dopo le numerose richieste delle sostenitrici della campagna, giunte tramite Facebook, di tenere una grande manifestazione a pedali, Ghadeer e le altre organizzatrici di Girl Revolution si sono messe in contatto con un team ciclistico, hanno ottenuto alcune auto per la protezione del corteo e nel mese di ottobre un centinaio di giovani hanno sfilato in bici per 7 chilometri per le strade del Cairo. Nonostante i commenti negativi provenienti da una manciata di passanti, la manifestazione ha avuto un discreto successo ed è stata accolta con favore ed entusiasmo.

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