Australia: distanza di sicurezza obbligatoria per chi sorpassa i ciclisti

Incidente in bici in Autralia

Un fotogramma dal video di Craig Cowled

Anche in Australia il dibattito sul ciclismo urbano è molto vivace. Scott Emerson, il ministro dei trasporti del Queensland (uno degli stati più popolosi dell’Australia), ha annunciato nella giornata di venerdì l’introduzione di una misura volta ad aumentare la sicurezza dei ciclisti: una distanza obbligatoria minima che le auto devono tenere nei confronti dei ciclisti quando li superano.

Nelle strade con limite di velocità inferiore ai 60 chilometri orari, la distanza laterale dovrà essere di almeno un metro. Nelle strade in cui si può andare più veloci, la distanza di sicurezza sale a 1,5 metri. Queste misure saranno attive dal 2014 per una fase sperimentale di due anni, alla fine dei quali si cercherà di misurarne i risultati. I dettagli relativi alle sanzioni in caso di infrazione non sono ancora stati annunciati.

La pericolosità delle manovre di sorpasso ai ciclisti è stata recentemente ricordata al pubblico australiano da alcuni casi di cronaca. Nel settembre 2011 un giovane musicista, Richard Pollett, perse la vita in sella alla sua bici, investito da un camion che lo stava sorpassando senza lasciargli abbastanza spazio.

Poche settimane fa un caso simile si è concluso per fortuna in modo meno tragico. Il ciclista coinvolto, Craig Cowled, aveva una telecamera montata sul casco che ha registrato il momento dell’impatto. Nel video si vede una macchina bianca che si avvicina pericolosamente a Craig (al minuto o.15). Qualche centinaio di metri dopo, la stessa macchina colpisce il ciclista superandolo (1.20).

Craig ha riportato una frattura scomposta del femore.

Il caso del giovane musicista Pollett aveva spronato il Parlamento del Queensland a creare una commissione con lo scopo di studiare la possibile introduzione di misure volte ad aumentare la sicurezza dei ciclisti. La commissione ha presentato il risultato dei suoi lavori nella giornata di venerdì, facendo ben 80 singole proposte.  La distanza di sicurezza laterale minima era fra queste. Il governo sta studiando le altre.

La commissione ha anche proposto un rilassamento delle regole che rendono al momento obbligatorio l’uso del casco per chi pedala sulle strade del Queensland; l’idea è di rendere l’uso facoltativo nei tratti con limite di velocità inferiore ai 60 chilometri orari. Questa proposta ha dato vita a un intenso dibattito. Il leader dell’opposizione Milton Dick ha condannato l’idea, affermando: “Brisbane dovrebbe seguire i migliori esempi che arrivano dal resto del mondo, e obbligare i ciclisti a indossare il casco. [Proporre di renderlo facoltativo] vuol dire lanciare un messaggio sbagliato: tutti gli studi mostrano che indossare un casco riduce i danni al ciclista in caso di incidente”.

Lo stesso Bruce Flegg, il parlamentare che aveva dato il via alla commissione, si è detto non convinto da questa idea, dichiarando di ritenere che l’uso del casco dovrebbe rimanere obbligatorio. Flegg ritiene inoltre che la misura più importante per aumentare la sicurezza dei ciclisti sia la separazione fisica di ciclisti e automobili: “credo ci sia un accordo universale sul fatto che […] la separazione delle bici dal trasporto motorizzato su strade trafficate sia il singolo fattore più importante per la riduzione del numero di ciclisti morti e feriti”, ha affermato.

Su questo non è d’accordo il ministro dei trasporti Emerson, secondo il quale “la gente deve capire che le strade vanno condivise. [La soluzione non è] mettere dei muri […]. Ciclisti e automobilisti devono convivere pacificamente, hanno entrambi il diritto di usare le strade”. Emerson ha anche parlato delle cosiddette “action cam”, le telecamere montate sul casco (come quella con cui è stato realizzato il video sopra). Secondo Emerson, l’idea che questi video possano essere accettati ufficialmente come prove nei casi di infrazioni al codice della strada è molto interessante, e in alcuni casi è già stato fatto.

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