L’Eroica: ciclismo d’epoca nel terzo millennio

Una manifestazione evocativa del ciclismo d’altri tempi nel cuore della Toscana, tra bici storiche e strade bianche. Iscritti ogni anno in aumento e, inevitabilmente, un business che funziona e destinato a crescere.
Intervista a Claudio Marinangeli, co-fondatore de L’Eroica.
Website: eroicafan.it

Eroica

Come è nata L’Eroica?
L’Eroica è nata in un bar di Gaiole in Chianti, nell’estate del 1997, dove eravamo seduti tra amici. Giancarlo Brocci espose a me (Claudio Marinangeli ndr), a Gigi Agnolin e a pochi altri l’idea. Gigi Agnolin coniò il nome, e io incominciai seduta stante a pensare alle questioni organizzative da risolvere.
Tutto viene però dall’iniziale idea di Parco Ciclistico del Chianti, fondato pochi anni prima da me, Giancarlo Brocci, Gigi Agnolin, Fabio Masotti, Andrea Bresci e Avio Quercioli. Di quella “banda” siamo rimasti in due, Brocci e io, gli altri si sono persi per strada.
Nel 2006, con Giancarlo Brocci, Rita Capotondi, Franco Gatterelli, Cecilia Parrini, Monica Licitra, Furio Giannini e Luigina Nassi, abbiamo fondato: L’EROICA, Ciclismo d’epoca – società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata.

Qual è l’oggetto sociale de L’Eroica?
L’esercizio di attività sportive dilettantistiche, compresa la relativa attività didattica, nonché la promozione e l’organizzazione di manifestazioni, gare, tornei ed ogni altra attività di ciclismo, podismo, bocce e fitness in generale, (…) nonché la pratica di tutte le altre attività sportive che la società delibererà di praticare.

Chi lavora per L’Eroica e attorno a L’Eroica? Cosa fanno?
Quasi tutti lavorano come volontari alla riuscita de L’Eroica e delle altre manifestazioni e attività ad essa collegate nel periodo in cui tali attività si svolgono.
I volontari coinvolti sono circa 20 nel periodo prima de L’Eroica, circa 50 nei giorni fino al sabato prima de L’Eroica, 250 il giorno della manifestazione.
Nei giorni fino alla settimana precedente i volontari si occupano di attività come: raccolta iscrizioni, raccolta dei materiali necessari per la manifestazione, stampa etichette, preparazione dei pacchi gara.
Nella settimana precedente si mettono in piedi gli allestimenti, gazebo (anche ai ristori), tendoni, transenne, si dispongono le indicazioni stradali, si puliscono le strade… Poi si procede alla consegna dei numeri, all’accoglienza degli ospiti, a cucinare e servire a tavola, a organizzare gli spettacoli, le conferenze stampa e tutto quanto gira attorno a una manifestazione di questo tipo.
La domenica i volontari sono occupati a partire dalle 4.30 per la verifica delle bici, i timbri di partenza e poi il presidio delle strade (Protezione Civile e Servizio di Emergenza), trasporto dei materiali ai ristori, servizio ai ristori, servizio all’arrivo ed al pasta-party, premiazioni, animazioni.
I volontari sono di tipologia molto varia, dagli operai che montano le strutture ai “dottori” che assistono gli iscritti di tutto il mondo alla consegna dei numeri, interloquendo in ogni lingua.

I numeri dell’Eroica: Fatturato annuo? Iscritti?
Il fatturato annuo è di circa 250.000€ (tra iscrizioni e pubblicità).
Nell’ultima edizione gli iscritti sono stati 5.200 (un terzo di questi era straniero).

Ci sono dati di crescita?
Le entrate cono in costante piccola crescita, nonostante la crisi.

L’investimento iniziale: quanto e di che natura (pubblico o privato)?
L’investimento iniziale è stato privato. Parliamo di investimento solo in termine di lavoro volontario. L’investimento pubblico è stato relativamente scarso. L’Eroica, in 17 anni, ha beneficiato di fondi pubblici per circa 150.000€

L’apporto delle pubbliche amministrazioni e delle istituzioni?
Dopo un inizio di indifferenza – quando non di aperta ostilità – negli ultimi anni da parte di alcune istituzioni è stato molto positivo. Da segnalare il particolare impegno della Prefettura negli ultimi due anni.

Ci dici qualcosa sul modello di business?
Il modello di business è di carattere molto familiare: come si faceva nelle case dei contadini, si cerca di spendere meno di quello che si ha. Per ora si è fatto forza solo sulle sponsorizzazioni. Un obiettivo prossimo sarà esplorare nuove forme di fundraising.

Che genere di sviluppo del modello originale avete immaginato? Avete esempi internazionali o nazionali che vi sono stati d’ispirazione?
Negli ultimi anni ci sono stati alcuni spin-off e sviluppi del modello iniziale. Le proposte dall’estero sono arrivate da sole. Si è quindi deciso, poiché iniziano a essere diverse, di non accettarne più di una ogni anno. Quindi nel 2014 si terrà la seconda Eroica Japan e la prima Britannia. Il 2015 potrebbe avere un terzo evento nel mondo. Gli spin-off futuri saranno nel campo della ristorazione (L’Eroica caffè). Intanto sono nate L’Eroica Running e L’Eroica sud in Italia.
Non abbiamo fatto riferimento ad alcune benchmark internazionale o nazionale.

Hai consigli da dare a chi volesse avviare un’attività?
In questo momento di crisi economica, non consiglierei di organizzare eventi di questo tipo partendo dal nulla, vista la difficoltà nel reperire sponsorizzazioni. Nuovi eventi possono avere senso se legati strettamente ad attività promozionali del territorio (mangiare, bere, turismo).
Meglio potrebbe essere dedicarsi ad attività legate alla bicicletta come mezzo di trasporto ecologico, nelle grandi città o aree urbane. La cronica mancanza di percorsi ciclabili non aiuta il decollo della bici come mezzo alternativo ma è un falso problema, legato più alla percezione personale del pericolo che alla sua effettiva entità. Le nuove regole del codice della strada (zone 30 e altro) potranno dare una mano e fungere da volano per il decollo finale. Quindi piccole officine di manutenzione con annesso noleggio e shop potrebbero incominciare ad avere un senso con un giro sufficiente di clientela e di introiti.

Bikegnomics – Eroica

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