La Red Hook è una roba da pazzi. Un circuito di asfalto corto, cortissimo, pieno di curve a gomito affrontato in bici da pista, senza freni, a tutta velocità. Per arrivare in fondo ci vogliono una discreta dose di fegato, un gran colpo d’occhio ma soprattutto una gamba allenatissima e una sufficiente quantità di culo. Ma questi ingredienti riguardano solo l’esercito di pazzi che scende in strada a pedalare, per tutti gli altri, per chi sta a sorseggiare birre appoggiato alle transenne, la Red Hook è soltanto un grandissimo spettacolo, uno dei più coinvolgenti che il ciclismo urbano riesce ad offrire.
E’ spettacolare perchè non inventa nuovi ingredienti, riprende lo schema della grandi sfide a pedali che fino a pochi anni fa entusiasmavano i velodromi di tutto il mondo, e che continuano ad esaltare il pubblico di chi ha la fortuna di avere ancora un velodromo. Non è il caso di Milano, dunque, della città del velodromo più famoso del mondo che giace in disuso, chiuso e abbandonato. E’ spettacolare perchè mette i corridori spalla spalla col pubblico come tanto ciclismo non riesce più a fare, anzi recluta gli stessi suoi protagonisti dalle strade stesse. E’ affascinante perchè cresce anno dopo anno e si diffonde in giro per il mondo. Nata nell’omonimo quartiere di Brooklyn, transitata per Barcelona, sbarca a Milano per la quinta volta e si porta con se’ corridori e affezionati, rimodellando un angolo di città nel solo nome della folle velocità che soltanto la bicicletta sa dare. Lo scorso anno ci furono più di duemila spettatori, tanti da convincere gli organizzatori a investire su Milano sempre più in grande: la tappa locale di quest’anno sarà la finale del circuito internazionale e sarà preceduta da due giorni di incontri in uno spazio attiguo al circuito della Bovisa.
I 250 posti per la gara maschile sono stati vaporizzati in meno di due ore da ciclisti di oltre 25 paesi, che si sfideranno sabato 11 nelle eliminatorie del pomeriggio e nella finalissima in notturna; ad affiancarli, per la prima volta, ci sarà anche una competizione dedicata solo alle donne. In attesa della gara vera e propria, giovedì 9 ottobre è aperto lo Spazio Red Hook di via Candiani 127, con workshop sul ciclismo, la mostra di bici da pista storiche curata dal Comitato Velodromo Vigorelli in collaborazione con il Musel del Ghisallo, l’aperitivo pre-gara del venerdì e la festa post-gara del sabato… e ovviamente la doverosa quantità di birre artigianali, perchè senza birra non c’è ciclismo, a maggior ragione quando si parla di ciclismo urbano e di follia.
Tutte le informazioni sull’appuntamento stanno sul sito della Red Hook Criterium.
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