“Ci vogliono motivazioni forti per affrontare forti imprese, occasioni uniche per decidere un viaggio unico, poche e giuste persone per realizzare il tutto”.
Finisce una vita di lavoro, con un po’ di anticipo sul previsto e capisci che è venuto il momento di fare quello che non sei mai riuscito a fare prima, attaccare il carrellino alla Mtb una mattina, uscire di casa ed iniziare a pedalare e tornare solo quando l’hai pedalata tutta.
Naturalmente una programmazione, una preparazione, gli strumenti ci vogliono tutti e allora…
La scelta del percorso. la Via Claudia Augusta da Ostiglia a Donauwoerth sul Danubio, il “Grande Fiume” fino a Vienna lungo la ciclabile più pedalata d’Europa, la Eurovelo n.9 fino a Maribor in Slovenia, La Ciclabile della Drava fino a Dobbiaco…e prima, in mezzo e dopo tante ciclabili e strade di raccordo…il tutto previsto in 22 tappe abbozzate sulla carta.
Un compagno di viaggio. Gabriele, l’Inossidabile, che viene da un frattura e non dice nulla fino a un mese dalla partenza ma ha già il suo “trailer” pronto da attaccare alla Mtb e tutte le cartine dettagliate sparse sul tavolo.
Lo strumento indispensabile, il GPS, la preparazione (che fortunatamente fa rima con determinazione) e la data definitiva di partenza, dopo un breve rinvio, il 9 ottobre 2014.
La mappa
Si parte presto, le foto di rito, i saluti, nel primo tratto ci accompagnano alcuni amici in bicicletta, sul carrellino sventolano le bandierine delle nazioni che attraverseremo.
Sosta davanti al Duomo di Modena poi la prima ciclabile di raccordo, la Modena-Bastiglia. Sulla S.S. 12 ABETONE/BRENNERO gli amici ci salutano e siamo solo noi ed il nostro viaggio a 6 ruote in Europa. Questo primo tratto corre su una Statale trafficata e ci costringe alla massima attenzione, non ci sono alternative. A Ostiglia inizia la Via Claudia Augusta, il ramo Padano, a Verona il primo battesimo dell’acqua, un temporale ci costringe a procedere senza vedere l’Arena, su una bellissima ciclabile lungo un canale arriviamo a Bussolengo… il primo giorno di viaggio è alle nostre spalle dopo 138 km ed un dislivello impercettibile.
Il secondo giorno, tempo sereno e temperatura gradevole, inizia sempre lungo la bellissima ciclabile del canale che arriva sulla ciclabile dell’Adige dopo Rivoli Veronese. Pedaliamo fra meleti e vigneti, spesso a ridosso della A22. Sostiamo in entrambi i bicigrill che incontriamo. Ala/Avio, Rovereto, Trento fino ad Ora dove ci fermiamo, ed inizia a piovere, 139 km per un dislivello oltre i 600 metri, per ora il carrellino al traino è un compagno di viaggio “silenzioso” e leggero.
L’11 di ottobre ripartiamo presto, è una mattina nebbiosa sull’Adige fino a Bolzano dove prendiamo per Merano. Da qui lungo la ciclabile della Val Venosta iniziamo a salire discretamente. Incontriamo diversi ciclisti, molti stranieri, che scendono dopo essere saliti in treno fino a Malles. Un inglese sale con noi, è un ragazzone sui 35 anni, Ritchey, che sta tornando in Inghilterra dopo essere arrivato fino a Istanbul in solitaria ed aver attraversato i Balcani, lo incontreremo ancora due volte lungo il percorso. Sosta pranzo a Castelbello ed inizia a piovere e sarà una pioggia pesante fino a Glorenza dove ci fermeremo per la notte. La ciclabile è veramente bella, in alcuni tratti il fondo è ghiaioso ma ben pedalabile, attraversa boschi e meleti, con bellissimi colori autunnali tutto intorno, abbiamo fatto 107 km ed oltre 800 metri di dislivello, si preannuncia bel tempo per affrontare il Passo Resia, 1500 metri slm.
Dopo un’ottima colazione iniziamo la salita al Resia ed iniziano anche i tratti con dislivelli importanti fino al 20% prima di Burgusio. Arriviamo al Passo Resia con il suo caratteristico campanile che esce dal lago. Il tempo è stupendo e ci consente di gustare pienamente dei colori dell’autunno. Oltre il Resia scendiamo velocemente fino a Nauders, in Austria, attraverso bellissime vallate. Poi scendiamo a toccare per pochissimo il confine Svizzero a Martina. Qui incontriamo ancora l’inglese che è alle prese con un cambio di un pneumatico. Scendiamo ancora fino a Landeck poi a Imst. E’ ormai buio e freddo quando arriviamo a Nassereith. Domani ci aspetta il Fernpass, oltre 1200 metri di altitudine… oggi 119 km e quasi 1200 metri di dislivello, i 20 kg al traino si sentivano tutti.
La salita al passo Fernpass è memorabile e tutta lungo sentiero con pendenze veramente oltre il 20%.
Fortunatamente non piove e questo ci consente di salire con calma, guardandoci intorno e fotografando. Incrociamo spesso il Cammino di San Giacomo. Scolliniamo ancora con l’asciutto ma in fondo alla discesa il tempo cambia e dobbiamo vestirci per la pioggia. Attraversiamo tante valli lungo ciclabili sia asfaltate che non, tanti i saliscendi. Arriviamo a Fussen dopo le 15, una visita al bellissimo centro storico e soprattutto ai 2 castelli che distano circa 5 kilometri dalla cittadina, bellissimi e maestosi, soprattutto il famoso castello di Neuschwanstein del re bavarese Ludwig II. Ricomincia a piovere e ricominciamo a pedalare per portarci un po avanti. Sostiamo per una foto sul bellissimo lago Forggensee. Ci fermiamo poco oltre a Rosshaupten dopo 83 km e quasi 1000 metri di dislivello.
La tappa di oggi, 14 ottobre, è lunga e molto bella nella prima parte. Pedaliamo in mezzo a pascoli verdissimi, laghi limpidi e pulitissimi, mucche e cavalli. Attraversiamo tanti piccoli paesi e una bellissima città, Augsburg, fondata nel 15 a.C. durante il regno dell’imperatore Augusto, dopo Treviri la più antica città tedesca. Dormiamo a Meitingen in attesa di arrivare sul Danubio. Oggi 138 km con dislivello di poco inferiore ai 400 metri.
E dopo quasi 600 km della Via Claudia Augusta arriviamo a Donauwoerth e quindi sul Grande Fiume, il Danubio.
Iniziamo a pedalare sulla ciclabile più frequentata d’Europa e il Danubio si presenta maestoso e con un gran senso di impetuosità e forza. Subito ne siamo un po’ distanti poi man mano ci avviciniamo e pedaliamo lungo la riva con carreggiate diritte, spesso non asfaltate. Attraversiamo Neuburg ed Ingolstadt per arrivare, con fatica e molto tardi, a Kelheim. Stiamo bene ed è un’esperienza coinvolgente ed unica. Anche oggi abbiamo pedalato tanto, 140 km con un dislivello di 640 metri, sopportabili con il carrellino.
Il tratto di oggi 16 ottobre è veramente tutto lungo il Danubio. Il fiume è navigabile, largo e con tante anse. Ci fermiamo a visitare il bel centro di Regensburg con la sua cattedrale gotica. Merita una visita anche il centro di Staubing dove però un temporale ci costringe ad affrettarci. La pioggia ci accompagna fino a Deggendorf. Ci fermiamo con la necessità di lavare ed asciugare i vestiti. Siamo a 60 km da Passau. Il percorso tutto pianeggiante ci ha consentito un’altra tappa lunga, 135 km.
Quando ci alziamo piove ancora, forte. Decidiamo di partire presto ma pedaliamo solo 5 ore sotto una pioggia torrenziale. Il freddo e la pioggia ci costringono a fermarci a Passau anche per cercare una lavanderia, non la troveremo e dovremo adattarci ad un lavaggio veloce in albergo. Nel pomeriggio facciamo i turisti incontrando alcuni italiani che hanno attività avviate a Passau e visitando il bel centro della città. Ci concediamo una cena in un ristorante italiano, con grande soddisfazione.
E’ il 18 ottobre quando ripartiamo, presto per cercare di recuperare i chilometri non percorsi il giorno prima. Poco oltre Passau arriviamo ai meandri di Schloegen, un tratto in cui il Danubio si restringe e compie una serie di curve con le foreste che arrivano direttamente lungo le rive. Pochi, piccoli e caratteristici paesi con la ciclabile che segue il corso del fiume consentendoci di pedalare in un’atmosfera ovattata. Tutto molto bello. Il Danubio si allarga e, con un bel sole, traghettiamo ad Ottensheim per pedalare sulla sponda opposta. Arriviamo a Linz che attraversiamo in mezzo al passeggio pomeridiano, una città piena di vita. L’uscita dalla città, nonostante il GPS, è complicata e solo dopo diversi tentativi riusciamo a trovare la riva giusta del Danubio per proseguire. E’ comunque tardi e buio quando troviamo da dormire in una casa privata. Oggi 120 km e un dislivello sotto i 500 metri.
Sulla carta oggi siamo a metà del nostro viaggio. La prima ed unica foratura di tutto il nostro percorso tocca all’Inossidabile. Riparata la camera d’aria si parte circa alle 9 con una nebbia umida e fittissima che forse ci nasconde un tratto poco interessante del fiume. Manteniamo una buona andatura e quando il sole vince la nebbia siamo in un punto in cui il Danubio si allarga, con diverse curve e colori e riflessi bellissimi. Arriviamo alla bellissima ed imponente Abbazia di Melk che meriterebbe una visita più accurata. Proseguiamo nella regione della Wachau, zona di vigneti a terrazza con colori stupendi giallo/marrone, oggetto di numerose fotografie. Sostiamo per la notte a Unterloiben dopo 130 km e 373 metri di dislivello. Domani arriveremo a Vienna.
L’uscita dalla cittadina di Krems è più difficile del previsto e quando riusciamo a prendere la ciclabile lungo il Danubio siamo molto indietro rispetto ai tempi previsti. Arriviamo a Vienna verso le 14, lasciamo il bellissimo Danubio e ci concediamo una sosta sotto la Cattedrale di Santo Stefano per una foto ed una fetta di Sacker Torte. L’uscita da Vienna è meno complicata di altre in precedenza grazie al GPS con le tracce inserite dall’amico Luca. Siamo sul tratto della Eurovelo 9 che ci accompagnerà fino a Maribor. E’ una piacevole sorpresa vedere come la segnaletica sia ben presente consentendo una pedalata tranquilla e sicura. Ci fermiamo a Guntramsdorf dopo aver percorso 123 km.
La tappa di oggi, 21 ottobre, corre in mezzi a campi e lungo canali senza attraversare grosse città ma solo piccoli e tranquilli paesi. La tappa è tutta pianeggiante fino a 10 km da Monichkirchen dove ci aspetta una salita con punte del 20% e mediamente del 8%. Il peso del carrellino si fa sentire costringendo anche a qualche sosta rigeneratrice. Inizia a piovere forte e decidiamo di affrontare una discesa tutta su strada, anche trafficata, per arrivare a Hartberg. La tappa è stata lunga e pesante, 124 km per 1130 metri di dislivello.
Ripartiamo la mattina del 22 ottobre con un cielo ancora coperto, con una temperatura più fredda e con la neve sui monti in lontananza. Una serie di dislivelli ci costringe ad una media bassa. La Eurovelo 9 in questo tratto attraversa foreste di abeti, su strade anche sterrate, campi di granoturco e vallate verdissime. Non incontriamo città ma solo borghi rurali e allevamenti con pecore, mucche e cavalli al pascolo. Ci stiamo avvicinando al confine sloveno ma decidiamo di fermarci presto per non affrontare un’ulteriore salita. Anche questa tappa, bellissima, è stata discretamente lunga, 95 km, e pesante, quasi 1200 metri di dislivello.
La tappa di oggi inizia con la pioggia e finirà ancora più bagnata. Attraversiamo la parte dell’Austria al confine con la Slovenia e la città di Bad Radkersburg ha caratteristiche di città dell’Est Europa, vecchia e disordinata. La pioggia aumenta ed anche il freddo quando attraversiamo il confine fra Austria e Slovenia. Gli edifici alla frontiera sono tutti fatiscenti ed in abbandono, simboli di un commercio cessato con la caduta delle barriere doganali. Arriviamo a Maribor bagnatissimi. La prima impressione è di una città viva solo nel centro cittadino. Ci concediamo un ristorante italiano, pizza e spaghetti. 92 km e 579 metri di dislivello la tappa di oggi.
Oggi lasciamo la Eurovelo 9 per prendere la ciclabile della Drava che ci accompagnerà fino a Dobbiaco. Nell’uscire da Maribor prendiamo una multa per “ciclabile in contromano”!!! 20 euro a testa senza possibilità di appello. La parte slovena della ciclabile della Drava è estremamente faticosa, con continui saliscendi, spesso lontana dal fiume e senza nessuna possibilità di sosta per mancanza di accoglienza. D’altra parte però è molto bella per gli scorci che regala, selvaggia in certi punti e con passaggi estremamente caratteristici. A Dravograd rientriamo in Austria e cerchiamo da dormire. Non è facile perché bassa stagione. Attraversiamo un ponte tibetano ed un ponte della Ferrovia a strapiombo sul fiume che meriterebbero tempo e foto, che non abbiamo. Grazie ad un aiuto troviamo un gasthof per la notte. Tappa bellissima e di estrema soddisfazione, la più dura. 105 km e 1377 metri di dislivello.
E’ la mattina del 25 ottobre quando lasciamo Volkermarkt ed iniziamo a pedalare lungo la Drava, un percorso tutto sterrato, diritto e senza nulla per molti kilometri. Bellissimi scorci con oasi pieni di animali acquatici e cigni. Pedaliamo in costante salita, senza rendercene conto. Alla fine saranno 700 metri di dislivello per 107 km senza strappi importanti. Ci fermiamo presto a Villach.
Partiamo presto e con il cambio dell’ora legale, verrà sera un’ora prima. I primi 40 kilometri sono uno sterrato lungo il fiume poi attraversiamo una valle, Oberdrautal, che si apre improvvisamente, ampia, verde e dolcissima. Siamo in mezzo a pascoli e boschi con intorno le montagne innevate. La pedalata e’ veramente un godimento e non vorresti uscirne. Arriviamo a Lienz e con il buio troviamo un albergo in centro. Oggi abbiamo percorso 127 km.
Anche oggi partiamo prestissimo, la giornata si prospetta lunga. Pedaliamo lungo la Drava che ormai è strettissima lungo questa ciclabile, per noi in costante salita, che d’estate è percorsa al contrario da intere famiglie fino a Lienz per poi rientrare in treno. Saliamo fino a Dobbiaco dove incontriamo la neve e prendiamo la bellissima ciclabile delle Dolomiti. La salita nel bosco è dolce ed il fondo decisamente pedalabile. Bellissimo lo scorcio con le 3 cime di Lavaredo sullo sfondo prima del passo Cimabanche, 1530 mslm, dopo alcuni tratti con neve sulla ciclabile. Poi la discesa fino a Cortina, con le gallerie illuminate e fino a Calalzo dove sostiamo per la notte. Tanto freddo ed arrivo con il buio dopo 118 km e quasi 1300 metri di dislivello.
Partiamo da Calalzo con -5° e dobbiamo affrontare la discesa fino a Belluno. Il tempo è bellissimo ma il freddo è pungente, molto pungente. Il tratto Belluno – Feltre di 30 km e’ solo strada statale e incontriamo di nuovo la Via Claudia Augusta, il ramo che da Trento porta a Venezia. A Primolano prendiamo la bellissima ciclabile del Brenta, tenuta in modo perfetto e scorrevolissima, fino a Borgo Valsugana. Tappa di 140 km ed oltre 1000 metri di dislivello.
Il 29 ottobre, mercoledì, ripartiamo sempre sulla ciclabile del Brenta, con la nebbia. Al lago di Caldonazzo decidiamo di non proseguire per Trento per evitare una serie di gallerie che possono risultare pericolose. Seguiamo l’indicazione per l’Altopiano della Vigolana che ci consente di arrivare sulla Valle dell’Adige, a Rovereto, in modo molto più diretto. Siamo di nuovo sulla Ciclabile dell’Adige fatta al contrario 15 giorni fa. A Rovereto prendiamo per il lago di Garda che percorriamo fino a Garda in uno splendido tramonto autunnale. 116 km per 720 metri di dislivello la tappa di oggi.
E’ il 30 ottobre e partiamo di buon ora. Mancano circa 160 km a casa e decidiamo di farli tutti oggi. A Peschiera prendiamo la ciclabile del Mincio fino a Mantova poi, per strade il meno trafficate possibile arriviamo, dopo oltre 2600 km e 15500 metri di dislivello, prima a Formigine poi a Maranello.
Questo è stato il nostro viaggio, una esperienza vitale ed indimenticabile, affrontato con forza, entusiasmo e curiosità.
Questa esperienza non rimarrà unica, l’appetito viene pedalando.
Chi siamo
Anacleto Zanfi, 57 anni, di Maranello (Mo) e Gabriele Spaggiari, 64 anni, di Formigine (Mo) hanno percorso in MTB la Via Frances del Camino di Santiago, la Via Francigena dal Monginevro a Roma, le strade di San Francesco da Monte Sant’Angelo sul Gargano fino al Santuario de La Verna in Toscana, Il Camino di san Benedetto e la Via Francigena del Sud da Norcia a Santa Maria di Leuca, il C2C da Ancona a Orbetello, diverse Pedalate per la Pace di Rock No War.
A disposizione per chiunque fosse interessato le tracce GPS di tutto il viaggio
cari Anacleto e Gabriele,
anch’io l’estate scorsa ho fatto il vostro viaggio, io però al contrario.
ho fatto Riese – Villach – Maribor – Vienna – Donauwörth – Trento – Primolano – Riese, 2000 km.
E’ stato bello ripercorrere con la mente quegli indimenticabili giorni.
Avete fatto bene a non proseguire per Trento per la strada con le gallerie perché a un certo punto e a tradimento proprio all’imbocco della prima galleria vi sareste trovati un cartello di divieto per le bici e avreste dovuto fare 500 m contromano in un senso unico, cosa per niente piacevole.
La salita del Fernpass è davvero terribile, io l’ho fatta al contrario, a 10 km/h con i freni tirati e con la paura di capottarmi in avanti. Tutti salivano a piedi, è stata dura anche per voi?
Anch’io ho trovato pioggia per tutta l’Austria e la Germania e, cosa che non avrei immaginato in agosto, un freddo invernale in Germania.
Buoni viaggi
Ferruccio