Berlino 2015: è Cargo Bike mania

Quest’anno ho avuto la fortuna di trovarmi a Berlino durante il Weekend delle due fiere di biciclette più famose: VeloBerlin e Fahrradschau.

Come sempre, il mio interesse è rivolto ad un genere di biciclette che non riesce mai a stancarmi che è quello delle Cargo Bike e ho capito subito, a partire dall’arrivo in città, che i berlinesi sono sul pezzo.

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Non mi sarei aspettata che tutto il primo padiglione all’inresso di VeloBerlin fosse dedicato interamente a loro.

Che bello sapere che in questo vicino paese che è la Germania le Cargo bike non sono rintracciabili solo su siti internet, nascoste come oggetto di culto per solo una nicchia di mercato, ma che sono ormai una categoria commerciale collaudata.
Ancora mi dovevo riprendere dalla mia recente scoperta che ho preso la via per Fahrradschau.

Reginetta della festa è stata la nuova Bullit elettrica con motore Shimano seguita da un plotone di damigelle, ognuna allestita diversamente. Sono riuscita a contarne venticinque, più tutti i modelli che giravano per essere provati (tutti visibilmente e volutamente usati).
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Ozon Cyclery sono specializzati in biciclette in bambu; per la fiera hanno presentato anche la versione Cargo Bike. Loro sono famosi a Berlino per i workshop nel loro negozio di autoproduzione di telai in bambù. Pensata per promuovere le Cargo Bike alleviando il tasto dolente del prezzo, così da poter essere autoprodotta dalle famiglie che partecipano ad un workshop o servendosi di un video che spiega passo per passo la lavorazione del telaio.
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Con mio grande piacere ho trovato produttori non di biciclette, ma di allestimenti per Cargo Bike. Evviva! Il mercato fino ad oggi offriva la Cargo Bike e l’allestimento originale (caro) oppure ti dovevi arrangiare con un falegname, sperando nel buon gusto di almeno uno dei due. A Berlino il mercato sembra essersi scatenato, ho incontrato produttori di “accessori” per Cargo-negozi come Rhino che ha presentato per la prima volta un prototipo di allestimento in  vari materiali compatibile con la Bullit con un tavolo estensibile di 1,70 mt.
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Non definiamolo un carrellino. E’ la fantastica cucina itinerante di L’Oeuf, è autosufficiente e si apre in pochi semplici passi. L’Oeuf mette a disposizione, oltre alla cucina, anche due cuochi e un addetto alla comunicazione. In questo caso la bicicletta è il punto di partenza che pone le basi verdi di un’azienda che si occuperà di tutt’altro.
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Presente la danese TrioBike anche nella versione due ruote disegnata da un designer italiano, Stefano Marchetto, esposta a Berlino per la prima volta in Europa.
Tanti i Brand italiani a Fahrradschau, ma l’unica Cargo Bike italiana è BiciCapace che si è presentata con un nuovo look: nuova borsa in Cordura, sembra Canvas, ma è dieci volte più resistente.
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Letteralmente significa Piccolo Furgoncino, è Klein Laster, un prototipo leggero 19 Kg per 190 cm, ruote “20, la piattaforma per il carico è furbamente pieghevole.
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Molti modelli di Cargo Bike sono prototipi mostrati per la prima volta al pubblico, realizzati da giovanissimi creativi come il triciclo artigianale in legno a pedalata assistita presentato da un gruppo di studenti portoghesi.
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Ma la mostra di Cargo Bike non è terminata in fiera. Berlino ne è piena: nel parcheggio di Fahrraschau ho contato almeno 4 Omnium,  Bullit che sfrecciano per i Vialoni e Christiania e Nihola davanti alle scuole. In Berlino ogni negozio di biciclette ha in vetrina almeno una Cargo Bike.
Non è ai livelli di Copenhagen o Amsterdam, ma il trend sembrerebbe quello.
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E in Italia cosa succede? I Cargo Cyclist d’Italia si incontreranno il 12 Aprile presso Prato della Valle a Padova dove si terrà il Cargo Raduno Nazionale che si svolgerà durante la Festa della Bicicletta.

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