L’amministrazione di Anversa, in Belgio, ha presentato nei giorni scorsi il nuovo Bicycle Plan relativo al quadriennio 2015-2019, con il quale mira ad accrescere ulteriormente i livelli già elevati di utilizzo della bicicletta in città.
Ad Anversa ci sono attualmente 700 chilometri di piste ciclabili su una rete stradale complessiva di 1600, la bici è impiegata per il 29,5% degli spostamenti quotidiani casa-lavoro, per il 36,4% dei tragitti casa-scuola e per il 28,6% degli spostamenti totali; dati che già possono fare invidia a molte altre città europee.
Ma l’amministrazione belga vuole fare ancora di più e il nuovo Bicycle Plan dei prossimi 4 anni è ricco di ambizioni e progetti a lungo termine che potrebbero rendere la città un vero paradiso per i ciclisti.
Di seguito alcuni punti salienti trattati in modo più approfondito in questo documento completo.
Completare e migliorare la rete ciclabile
La priorità sono naturalmente le infrastrutture. Nei prossimi anni è previsto un forte ammodernamento della rete ciclabile, migliorando la segnaletica delle piste esistenti e la loro mappatura. La rete ciclabile sarà inoltre classificata a seconda delle caratteristiche (tipo di fondo, velocità) e del tipo di percorrenza a cui è maggiormente vocata (brevi o lunghi tragitti).
Per quanto riguarda la realizzazione di nuove infrastrutture, è in arrivo un ponte ciclabile che sarà il più grande finora realizzato nelle Fiandre.
I nuovi edifici dovranno inoltre prevedere l’implementazione di parcheggi per bici interni, e lo stesso dovrà avvenire per i luoghi pubblici, che saranno integrati con delle rastrelliere laddove mancanti, e una particolare attenzione sarà rivolta ai luoghi di aggregazione degli studenti.
Creazione di “superlinks”
Ogni città ha un certo numero di “nodi” (stazioni metro e ferroviarie, capolinea di bus e tram) in cui i diversi tipi di mobilità si integrano tra loro. L’intenzione è quella di coinvolgere in modo massiccio la bicicletta (ad esempio con nuove postazioni bike sharing) all’interno di questi nodi per la creazione dei cosiddetti “superlinks”, punti di scambio con un’ampia offerta modale. Sebbene infatti ad Anversa quasi tutti gli abitanti abbiano una bicicletta propria (circa l’80% delle famiglie ne possiede almeno una, in media ci sono 2,2 bici per famiglia), il sistema di condivisione delle biciclette pubbliche ha ottenuto un buon successo e tra il 2011 e il 2014 ha registrato 7 milioni di prelievi per un totale di 22 milioni di chilometri percorsi. D’altra parte il bike sharing della città belga è capillare e sebbene la città sia di medie dimensioni, le stazioni presenti sono ben per 150 un totale di 1800 biciclette a disposizione, usate da persone di tutte le fasce di età.
Ciclismo urbano a portata di tutti
La chiave per diffondere ancora di più il ciclismo urbano è renderlo accessibile a tutti, anche ad anziani e bambini. Per fare questo si è deciso di utilizzare i parchi giochi pubblici come sede di percorsi sicuri per bici per i più piccoli. Altre misure riguarderanno una maggiore interazione delle attività legate al cicloturismo, al ciclismo urbano e a quello sportivo, all’apparenza ancora molto distanti tra loro, e la fornitura per i dipendenti dell’amministrazione comunale di biciclette per il tragitto casa-lavoro oltre ad un contributo economico sulla base della distanza percorsa, proprio come approvato recentemente in Francia.
Come fa notare l’ECF, stranamente, all’interno del Bicycle Plan di Anversa non figura per ora alcun obiettivo riguardo l’incremento della percentuale di spostamenti in bicicletta entro il 2019: come detto si parte da un rispettabile 28,6%, Amsterdam e Copenhagen si attestano attorno al 35-45% a seconda delle zone della città (centro o periferia), e l’aggancio alle due capitali mondiali della bici potrebbe essere a portata di mano.
io abito in periferia di Roma c.a.p. 00188 prima porta.
Noi non abbiamo nemmeno i marciapiedi figuriamoci le piste ciclabili.