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A scuola in tandem con papà

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Voglio condividere con voi la mia recente esperienza di “bike to school”.
Ho due figli di 6 e 8 anni, e viviamo nell’hinterland milanese. Fino all’anno scorso l’unico modo per accompagnare i bambini a scuola (1500 metri) era usando l’auto o a piedi. Il problema di portarli a piedi, che ci faceva sempre optare per l’auto, era la lentezza e la riottosità dei bambini, oltre a quello non indifferente del peso degli zaini.

Stavo guardando da tempo al mondo delle “cargo bike” ma mi scoraggiava il prezzo di questi mezzi, non proprio popolare, e la loro dimensione.
Allora ho iniziato a interessarmi delle “long bike”, e ho scoperto i kit per estendere il carro posteriore di qualsiasi bici, per trovare così lo spazio per una panchetta su cui mettere due bambini seduti in fila. L’idea di allungare la bici sembrava l’uovo di Colombo, e mi è venuto da pensare “perché non ci hanno pensato prima?”
E mi sono accorto che la “long bike” esiste da più di un secolo, è un modello nato insieme alla bici stessa, e si chiama tandem!

In poco tempo ho trovato su internet un tandem degli anni ’70 a un prezzo molto accessibile, in stato di conservazione eccellente, praticamente mai usato, come spesso accade a questi mezzi acquistati d’impulso per poi essere abbandonati in cantina per decenni. È un mezzo decisamente vintage, pieno di bellissime cromature, ma con accorgimenti tecnici eccezionali: freni a tamburo e cambio interno al mozzo a tre velocità marca “Sturmey & Archer”, l’unico tipo di cambio che consente di cambiare marcia da fermi, utilissimo quando si riparte dopo una sosta al semaforo.

Altra caratteristica utilissima al mio scopo è il design del telaio “a rondinella”, senza il tubo orizzontale che mi obbligherebbe a delle scomode evoluzioni per salire in sella: la sua assenza mi consente di arrivare al mio posto in modo agevole, oltre a darmi la libertà di mettere subito i piedi a terra in caso di perdita di equilibrio!
Ho montato il seggiolino con schienale sul robusto portapacchi per il bambino più piccolo e messo il maggiore sul sellino posteriore: purtroppo non arriva ancora ai pedali e gli ho costruito una pedana in legno, ma spero entro un anno di toglierla per far pedalare anche lui! Un bel cestino al manubrio, ovviamente cromato per essere in linea con il resto del mezzo, e il gioco è fatto!

Mentre l’idea di andare a scuola li scoraggia spesso, e quella di andarci a piedi ancora di più, appena nomino il tandem suscito il loro entusiasmo immediato e schizzano in cortile!
Il tandem si guida in modo molto intuitivo, è solo una normale bici lunga 50 cm più del solito, per fortuna non ci sono salite da affrontare lungo il tragitto casa-scuola, e riesco a spingerlo senza problemi, nonostante il peso del mezzo, quello delle mie due amate “zavorre” e dei loro zaini, anche pedalando da solo: appena il bambino più grande potrà dare il suo contributo mi sembrerà di andare in discesa!

Concludendo: le cargo-bike e le long-bike sono bellissime, ma non sono l’unica soluzione per portare a scuola due bambini!

Commenti

  1. Avatar zioluc ha detto:

    figata il cambio che cambia da fermi!

  2. Avatar Ceska ha detto:

    Porto mio figli a scuola con la bici da quando andava all’asilo, finito il tempo del seggiolino la scelta più ovvia è stato il tandem! Ora va al secondo liceo.. e continuiamo il nostroamato Bike2School + Bike2Work quotidiano col tandem e facciamo l’invidia di grandi e piccini =)

    1. Avatar A.D. ha detto:

      Quindici anni di tandem: complimenti! Peccato il tandem sia un mezzo poco diffuso, ha grandi potenzialità! E poi ho notato dal primo giorno che appena arriviamo in zona scuola l’attenzione dei bambini a e dei loro genitori è tutta per noi: è un mezzo che suscita simpatia al primo sguardo!

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