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Trenord, l’odissea continua: cicloturisti lasciati a terra con le bici e problemi a bordo

Trenord, l’odissea continua: cicloturisti lasciati a terra con le bici e problemi a bordo

Continuano i problemi per i viaggiatori che vogliono usufruire del servizio di trasporto bici sui treni di Trenord: soprattutto per i tanti cicloturisti che, specie durante il weekend, vogliono raggiungere con l’intermodalità i laghi e le montagne della Lombardia e devono fare i conti con divieti di salire a bordo con la bici, comunicati a voce dal capotreno a 5 minuti dalla partenza, nonostante quel treno prevedesse sulla carta l’accesso con la bici e il biglietto supplementare fosse stato regolarmente acquistato tramite l’app di Trenord.

Abbiamo raccolto la testimonianza di Pietro Franzese, che ha anche realizzato un video per documentare e denunciare sui social l’intera vicenda: lasciato a terra insieme con altre persone non ha potuto prendere il treno per cui aveva regolarmente acquistato il biglietto (e il supplemento bici). Di seguito il suo racconto.

Trenord non ci lascia salire con la bici sul treno

di Pietro Franzese

“La mattina di sabato 4 Luglio 2020 mi sono recato in stazione Centrale a Milano armato di bicicletta e di voglia di andare a pedalare in Valtellina, pedalando lungo l’Adda da Tirano a Colico. Giornata perfetta e anche abbastanza fresca per il periodo estivo. La sera prima avevo comprato il mio biglietto, il biglietto per la bicicletta e la prenotazione del posto a sedere, tutto tramite l’app di Trenord. Il mio treno presentava il simbolo della bicicletta accanto al numero del vettore, quindi ero sicuro di poter salire sul treno.

Al mio arrivo in stazione la mattina successiva, arrivando 10 minuti prima della partenza, però scopro che non era possibile trasportare le biciclette su quel treno. Ho chiesto spiegazioni al capotreno che stava bloccando l’accesso a me e ad un altro gruppo di ciclisti. Secondo quanto affermato dal capotreno, su quel mezzo non ci avrebbe fatto salire e avremmo dovuto aspettare il prossimo. Il treno, di quelli moderni e di ultima generazione non era dotato del vecchio vagone con la rastrelliera per le biciclette, ma avendo un ampio accesso su ogni vagone, sarebbe stato facile starci, magari divisi in vari vagoni.

Niente da fare, nonostante avessimo tutto in regola e dotati di titoli di viaggio validi e regolarmente acquistati ci è stato vietato di salire in modo anche abbastanza arrogante, minacciando guai se ci avessimo provato.

Ormai rassegnati mentre il treno partiva sono anche intervenuti alcuni agenti della Polizia Ferroviaria che ci hanno chiesto spiegazioni e, una volta chiarito cosa stava succedendo, hanno capito le nostre ragioni e fatto segnalazione al personale della stazione di Trenord. Anche loro ci hanno confessato che ne hanno piene le scatole di questa situazione, perché non deve essere la prima volta che capita.

Il personale giunto sul nostro binario si è dimostrato molto più disponibile del capotreno e ci ha indicato il prossimo treno come disponibile e dotato di vagone per il trasporto bici. Siamo quindi saliti e dopo aver giocato a tetris per entrare nel vagone e appendere le biciclette, ci hanno raggiunto due responsabili di Trenord per capire cosa fosse successo.

Ci è stato detto che effettivamente non avevamo colpe, solo che dovevamo sapere che sul sito di Trenord c’è un elenco dei treni adibiti al trasporto biciclette. Attenzione, sull’app di Trenord non c’è traccia di questo elenco! Quindi noi esattamente, come facevamo a saperlo se abbiamo acquistato tutto dalla app? Come cliente di Trenord più che andare sulla app ed acquistare il biglietto per me e per la mia bicicletta e prenotare il posto come da regolamento, come faccio a sapere che devo prima andare a verificare se posso effettivamente salire su quel treno?

Provate ad immedesimarvi in un turista straniero che si ritrova in questa situazione: secondo voi gli verrà voglia di tornare a pedalare in bicicletta in Lombardia prendendo il treno?

Si fa un gran parlare di “mobilità sostenibile” e di “turismo di prossimità” ma quando c’è da trasformare le parole in fatti come al solito in Italia ci si ferma sempre alle parole.

# # # Fine

Questo il racconto molto dettagliato di Pietro Franzese, a cui non ci sarebbe da aggiungere altro, ma proprio questo weekend anche il direttore editoriale di Bikeitalia Paolo Pinzuti ha avuto una brutta esperienza rientrando a Milano con Trenord con la propria bici al seguito: aria condizionata rotta, finestrini bloccati e addirittura siringhe usate presenti sul pavimento del bagno.

https://www.facebook.com/paolo.pinzuti/posts/10157739123998752

Insomma, questi sono soltanto due esempi concreti dei problemi quotidiani a cui sono sottoposti i viaggiatori che si spostano con Trenord, soprattutto se hanno una bici al seguito: i danni per il cicloturismo, alla luce di questa politica restrittiva per le bici che permane, sono già evidenti – come avevamo documentato – e alla fine della bella stagione gli operatori del settore ne usciranno penalizzati.

Com’è possibile non comprendere che è assolutamente indispensabile garantire l’accesso con la bici sui treni per far muovere le persone (e l’economia) della Lombardia senza inquinare grazie all’intermodalità?

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