Assai spesso le aziende che costruiscono tutti i tipi di biciclette hanno la mentalità di rincorrere in qualche modo il mercato. La Koga invece ci mette del suo su tutti i tipi di biciclette che produce, come nel caso del tandem nella foto, e ha messo a punto un ottimo e completo configuratore per far si che anche i clienti possano metterci del loro.
Ogni bicicletta della gamma viene consegnata completa anche di impianto luci, parafanghi, portapacchi anteriore e posteriore, addirittura con il cavalletto posteriore e anteriore. Pur essendo una bicicletta da viaggio viene curata anche in molti particolari estetici. Si ha possibilità di scegliere tra telaio in acciaio e alluminio. Produce biciclette per tutti di qualità.
World Traveller
E’ il modello di maggior successo della casa. È improntata alla massima solidità senza far sembrare la bicicletta un mulo ma piuttosto un cavallo di razza. Completa di dinamo nel mozzo e di faro, portapacchi, parafanghi, esce dalla fabbrica pronta per essere usata.
Si può dire che almeno la Koga ha parlato con la Tubus e così ha provveduto ad un incastro per il punto di ancoraggio del portapacchi. Questo piccolo particolare aumenta e di molto la portata del portapacchi e comunque ne assicura l’assenza di vibrazioni. Tutta la viteria in acciaio inox è a filo ed ad incastro risultando così molto pulito tutto l’insieme. Conoscendo a cosa servono bici di questo tipo ha provveduto a inguainare tutti i cavi presenti per i freni e il cambio. Il quick release è un portento di praticità.
La bicicletta viene consegnata con il telaio adattato a montare il cavalletto della Pletscher e viene pure consegnato il cavalletto anteriore sul portapacchi.
I freni idraulici HS-11 della Magura sono potentissimi e garantiscono la sicurezza necessaria.
In queste due immagini si intravede l’antifurto pure quello nella consegna della bicicletta. La Koga ragiona esattamente come l’industria automobilistica e consegna una bicicletta completa anche di pompa con relativi agganci. Sembrerà una stupidaggine, in realtà tutte quelle che abbiamo recensito finora non lo fanno: la World Traveller nella versione standard è completissima per un pronti via. Questo è l’elemento che caratterizza questa grossa industria: consegna un prodotto finito e completo di tutti gli accessori necessari.
World Traveller Signature
Questo marchio, pur essendo una grossa fabbrica, è molto attenta al tipo di clientela. Sa che il viaggiatore in bicicletta vuole personalizzare la propria bicicletta, e sa che per un particolare assente sulla Traveller può perdere vendite. Per altro ha sempre saputo di aver fatto un ottimo telaio per questo scopo. Ha quindi creato un configuratore dedicato a chi, amante di questo telaio slooping in alluminio, desidera qualcosa in più.
Ecco quindi la Signature. In pratica è la bici che è firmata dall’acquirente e sul telaio viene disegnato il suo nome: appunto, la firma. E’ la sua ed unica bicicletta. Si può decidere per un portapacchi diverso, per il Rohloff piuttosto che per l’Alfine, un impianto elettrico specifico e tutta quella gadgetteria che chi più ne ha più ne metta. Ecco lo snapshot del configuratore. Un bel modo per fare una bici standard e trasformarla in una bici unica: veramente complimenti per la trovata.
La Koga ha però dietro di sé una lunga storia e ha quindi una tradizione a cui moltissimi suoi clienti sono affezionati. Il telaio della Traveller in alluminio, che ha una geometria slooping abbastanza marcata, non incontra il gradimento di buona parte dei suoi clienti che negli anni hanno continuato ad amare una geometria classica e il buon telaio in acciaio così apprezzato negli sterrati e i pavè dei Paesi Bassi. Inoltre sa che moltissimi viaggiatori non rinuncerebbero mai all’acciaio. Il viaggiatore in bicicletta è fatto così: difficilmente rinuncia a ciò di cui si fida, perché lo ha testato e non vuole sorprese dai materiali perché già la strada ne presenta tantissime e non ce ne debbono essere dai materiali, perché è con quello che si devono poi superare le altre sorprese. Ecco quindi la classicissima nel telaio e nel materiale:
Randonneur
Una bella impostazione classica con tutti gli accessori della Traveller. Approfitto per far notare la bella luce incorporata nel parafango che la mette in posizione molto avanzata molto efficace e il lucchetto premontato sulla ruota posteriore.
Ed ecco le ragioni di un rispetto della tradizione: molti viaggiano ancora con Randonneur di venti e più anni.
Grande amore per la tradizione non significa stare fermi…anzi la tradizione è il trampolino che permette di lanciarsi in nuove imprese appoggiandosi però su solide basi di partenza. Ecco il risultato straordinario di questa saggezza:
Twin Traveller
Ecco un tandem totalemente innovativo. Innanzitutto negli obbiettivi progettuali e nelle forme conseguenti. Non sono molti i tandem sospensionati davanti e dietro ma soprattutto pieghevoli come questo. Le immagini parlano molto di più.
Si risolve in modo definitivo e rapido uno dei problemi principali che si hanno con i tandem.
Ammetto che ho esitato un po’ con questo marchio dopo che avevo recensito le altre bici da viaggio costruite da aziende appena sopra il livello artigianale che amo molto. Ma debbo ammettere che la Koga mi ha sorpreso per come abbia saputo gestire il livello industriale con la personalizzazione del prodotto che è l’esigenza primaria di un cicloviaggiatore. Uno che va così in bici è un libero che difficilmente accetta la bici standard, e seguirlo per una industria è veramente difficile. Loro ci sono riusciti. Complimenti a questo marchio.
sono entrambe belle bici….e per quanto riguarda la cannondale non sei l’unico ad apprezzarla
Ciao felino sono un appassionato ciclista amatoriale e ad oggi posseggo due bici…un’orbea orca con la quale tiro il collo ai miei amici ed una cannondale touring. Mi sento di consigliare vivamente la touring e un ottimo telaio morbido e comodo ma reattivo e leggero ha tutte le predisposizioni per farla diventare una World traveller e nel mio piccolo viaggio estivo di 6 giorni ho potuto constatare con quanta facilità si adatta alle varie situazioni di carico. Unica pecca la verniciatura un po debole che tende subito a segnarsi ad ogni piccolo contatto.
la Tesoro completa la gamma della cannondale. come la sutra con la kona, o la tricross con la specialized. a volte adattano il telaio più comodo 4 ugelli e via. non è che mi meraviglio. il mercato chiede altre cose e sulle altre cose si dedicano. sono biciclette che vanno benissimo: la mia kona modificata in qualche accessorio è fantastica: ci faccio di tutto e ne abuso pure. e’ innegabile che il loro approccio e i risultati sono conseguenti. se guardi per esempio il mio report della comotion, della tout terrain, della surly, della thorn, vedrai un mondo diverso nei particolari e nelle scelte che fanno la differenza. fra un pò ci sarà la salsa che pur essendo una grossa azienda fa tutto meno le bici da corsa. capisci che è una novità anche questa. eppure questi marchi si stanno facendo strada per un motivo semplicissimo: in italia per esempio esistono solo due tipi di bici: quella della sciura maria e quella di cipollini…in mezzo nulla (a parte decathlon con il livello che ha). ma non è una scelta aziendale…è così di fatto e solo da un paio di anni, attraverso associazioni tipo fiab e molte altre che si comincia a pensare che se andiamo a prendere una bici da 2000 euro a londra la possiamo fare anche noi. a prestouna fabbrica italiana che comincia a pensarla così