L’introduzione del motore elettrico sulle biciclette è stata un’innovazione incredibile. Da un lato ha democratizzato le salite e, dall’altro, ha concesso la libertà per i produttori di biciclette di eliminare una variabile importante dalla fase di progettazione: il peso.
Da quando è stata introdotta la pedalata assistita, le biciclette hanno quindi iniziato ad assumere forme e caratteristiche impensabili fino a qualche tempo prima.
All’improvviso, la quantità di accessori e gadget disponibili sulle biciclette non sono state più un limite. In questo modo siamo arrivati alla creazione di bici capaci di privilegiare il comfort e la sicurezza pur garantendo prestazioni e agilità.
Sostanzialmente è quanto abbiamo visto avvenire nell’industria dell’automobile. La sempre maggiore efficienza dei motori ha permesso la creazione di veicoli sempre più grandi, sicuri (all’interno), confortevoli e pesanti, ma comunque soddisfacenti in termini di accelerazione, consumi, eccetera.
La Charger 4 di Riese & Müller
In questo modo sono nati i SUV e, allo stesso modo, sembra essere nata la Charger 4 di Riese & Müller.
La Charger 4 sembra infatti una e-mtb convertita all’uso urbano. La doppia sospensione anteriore e posteriore (marchio di fabbrica dell’azienda tedesca Riese & Müller) va in questa direzione, così come la motorizzazione, un potente Bosch Performance Line CX alimentato da una batteria da 750 W e i freni a disco idraulici Magura.
L’urbanizzazione del mezzo è passata, però, soprattutto per una rivisitazione delle geometrie che possono essere tradotte in due interventi principali.
Da un lato il movimento centrale è stato fortemente ribassato per garantire una maggiore stabilità (d’altronde, in città non serve mica passare sopra tronchi né strani avvallamenti), dall’altro, il triangolo centrale è stato accorciato permettendo in questo modo una posizione molto eretta.
Il processo di urbanizzazione della bici è passato anche per l’adozione di coperture da 2,4 pollici su ruote da 27,5″. Questa combinazione è mutuata tipicamente dal mondo MTB e adventure, ma questa volta ingentilita da un battistrada semislick.
A completare il tutto si aggiungono una coppia di parafanghi in acciaio e un portapacchi robusto e generoso per le faccende quotidiane.
Menzione a parte merita tutto il tema della trasmissione: rigorosamente a cinghia per evitare manutenzione e macchie di grasso sui pantaloni, il tutto governato dal cambio al mozzo Nuvinci Enviolo, ovviamente un altro peso massimo, che ha il grande merito di funzionare come un variatore, quindi in modo estremamente fluido e senza scatti nella scelta dei rapporti.
Impressioni di guida
Alla guida, la Charger 4 mette subito in evidenza le proprie caratteristiche: solidità e comfort. Buche, binari e pavè sono a malapena percepibili alla guida, assorbiti dal doppio ammortizzatore e dalle gomme da 2,4″.
A causa del peso non indifferente (27 kg), il suo punto di forza sono i percorsi misti in cui il motore è un valido alleato. Raggiunta la soglia dei 25 km/h quando il motore interrompe l’assistenza la Charger 4 diventa molto impegnativa da spingere. Il suo ambito naturale, quindi, sono gli ambiti urbani con tante ripartenze e curve anche strette o magari i percorsi con numerosi saliscendi. I lunghi drittoni in pianura è l’ambiente in cui dimostra maggiormente i propri limiti.
La scelta, già menzionata, di abbassare il movimento centrale, se da un lato aumenta la stabilità, dall’altro inibisce forme di guida sportiva in particolare in curva. Se la curva è troppo stretta e si piega un po’ di più, allora è meglio evitare di pedalare perché questo potrebbe portare il pedale a contatto con il suolo.
Riassumendo
Tirando le conclusioni, la Charger 4 è a tutti gli effetti l’equivalente a pedali di un SUV: un mezzo di derivazione off-road e senza specializzazioni particolari, ma in grado di garantire in ogni caso comfort e sicurezza. Diversamente a quanto avviene coi SUV a 4 ruote, resiste alla tentazione di farsi parcheggiare sui marciapiedi o sugli spartitraffico.
Questa bici non è sicuramente la soluzione per gli scavezzacollo alla ricerca dell’adrenalina, né della velocità, ma è per tutti coloro che vogliono muoversi sui percorsi quotidiani con stile ed eleganza e, soprattutto, senza sudare.
L’abbondanza di accessori e la scelta di componentistica ai limiti dell’indistruttibilità, la rendono una bicicletta inadatta a chi deve portarla su e giù per le scale, quindi se il vostro rimessaggio è una cantina al piano interrato, forse è il caso di pensare a qualche soluzione alternativa.
In ogni caso la Charger 4 di R&M è la dimostrazione evidente che il cambio di paradigma della mobilità urbana è iniziato e il motore elettrico è una spinta notevole che porterà ancora grandi sorprese negli anni a venire.
Il prezzo è sicuramente un altro elemento da tenere in debita considerazione: il modello che abbiamo provato parte da 5.589 €.
Per ulteriori informazioni: r-m.de/it/bikes/charger4/