E intanto in Germania si pedala

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L’ECF ha recentemente reso noti alcuni dati sull’uso della bicicletta in Germania, paese da lodare – sostiene la Federazione dei Ciclisti Europea – non meno delle vicine Olanda e Danimarca, da anni nell’immaginario collettivo (ma anche nella realtà) le società più avanzate in fatto di ciclabilità. Lo stato più popoloso d’Europa, come annunciato mesi fa in occasione della presentazione del nuovo Piano della Mobilità ciclistica (esistente dal 2002), mira a portare in sella il 15% degli spostamenti urbani abituali entro il 2020, ma l’auspicio del Ministro dei Trasporti tedesco è di raggiungere anche risultati più importanti.

E’ stata una rivoluzione dal basso – spiega Bettina Cibulski, portavoce di ADFC (l’Associazione di ciclisti e cicloturisti tedeschi) – il piano è un buon punto di riferimento per il cambiamento, oggi sono aumentate di molto le persone che vanno in bicicletta e dovrebbero essere di esempio alle altre. Dal 2002 al 2011 la media giornaliera di spostamenti in bici in Germania era di 0,33, oggi questo dato è salito allo 0,5, che su una popolazione di circa 82 milioni di abitanti significa circa 40 milioni di tragitti al giorno compiuti pedalando. La seconda notizia buona, secondo ECF, è che quest’aumento dell’uso della bicicletta sta avvenendo a scapito dell’automobile, il cui uso è sceso dal 57,3% al 52,8%.

Tra le realtà ciclistiche tedesche figurano Münster, Friburgo o Brema, soprattutto per una tradizione radicata da tempo, ma negli ultimi anni hanno compiuto significativi passi in avanti anche le città di Monaco, Francoforte e Hannover. A Berlino, invece, secondo l’ADFC è difficile immaginare a breve una vera esplosione della cultura ciclistica, a causa di un forte attaccamento dei berlinesi all’automobile, e alla minore attenzione di tutte le amministrazioni passate.

Indipendentemente da quale sia la città con i migliori risultati – conclude la Cibulski – la Germania nel suo insieme può fare ancora molto, purtroppo è ancora un paese con un elevatissimo tasso di motorizzazione, più alto della Francia e della Gran Bretagna, d’altra parte anche la quota di chi pedala è ampia e in crescita. L’ADFC si aspetta di portare altri nuovi ciclisti in sella. “In contesti urbani è possibile ambire ad avere fino al 40% degli spostamenti in bicicletta“.

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