Natura, cultura e gastronomia sono patrimoni indissolubili da esplorare in bicicletta tra Cuneo, Mondovì e il territorio meridionale della provincia. Proponiamo di seguito un itinerario ad anello, un viaggio tra riserve naturali e città d’arte immerso nella splendida cornice dei panorami alpini. Il percorso, di 102 chilometri con un dislivello complessivo di 1350 metri, parte e arriva a Cuneo ed è divisibile in due tappe pernottando una notte a Mondovì, per concedersi in tranquillità ogni chicca lungo la strada.
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Tappa 1: Cuneo – Mondovì e Vicoforte, 52 km
Partendo dal centro storico di Cuneo si percorre il lungo Corso Guglielmo Marconi in discesa per uscire dalla città. Giunti alla prima grande rotonda teniamo la destra imboccando via Savona e ancora la destra alla rotonda successiva per entrare in Via Borgo Gesso. Percorsi pochi metri si scende ancora e si prosegue in direzione nord pedalando immersi nel Parco fluviale Gesso e Stura, lungo la ciclabile che segue la sponda destra del torrente Gesso.
Attraversato il torrente, utilizzando una comoda passerella a sbalzo, si raggiunge la località Tetto Lupo nella frazione Madonna delle Grazie. Qui si trovano i due laghetti artificiali che costituiscono un’area umida punto di rifugio per diversi esemplari di uccelli. Questo luogo in cui regnano silenzio e pace è diventato, grazie anche ad una struttura realizzata ad hoc, un paradiso per il birdwatching dove è possibile osservare diverse specie di uccelli migratori come aironi e gru.
I primi 30 chilometri dell’itinerario sono in discesa ed è sorprendente scoprire tante aree verdi naturali alle porte della Città di Cuneo dalle quali, alzando gli occhi, si scoprono scorci straordinari sull’arco alpino.
Uscendo dall’area dei Laghetti di Tetto Lupo, si seguono stradine di campagna secondarie e poco trafficate lungo la via per Tetti di Pesio in cui pedalare è davvero rilassante. Superata la frazione Riforano si raggiunge la meravigliosa Riserva Naturale di Crava-Morozzo uno dei più importanti ambienti umidi del Piemonte che ospita e tutela centinaia di uccelli stanziali e migratori. Godetevi l’ombra pedalando sotto le fronde degli alberi e tra i fitti canneti, lasciandovi inebriare dal profumo lacustre di questo accogliente luogo.
Percorsi i 3 chilometri all’interno della Riserva, su sterrato ben battuto, si esce incontrando subito Rocca de’ Baldi un paesino che nasce come rocca fortificata a strapiombo sul torrente Pesio. La particolarità di questo borgo è il castello, con una torre dalla graziosa merlatura ghibellina che risale, nella sua parte più antica, al XIII secolo.
Usciamo dal paese inforcando la dritta Via Pogliola che percorriamo fino in fondo attraversando campi coltivati a perdita d’occhio per arrivare alla prima rotonda in cui svoltiamo a sinistra: da qui la strada comincia a salire fino a raggiungere la città di Mondovì.
Scoprire Mondovì
Giunti a Mondovì, a circa 40 chilometri da Cuneo, consigliamo di pernottare in città per proseguire il viaggio il giorno successivo e avere il tempo di vivere con tutta calma le meraviglie artistiche, architettoniche e culinarie che questo luogo offre.
Mondovì è una pittoresca città situata a circa 400 metri di altitudine. La collina su cui si erge, chiamata Monte Regale, dà il nome dei suoi abitanti, i monregalesi, e con il suo profilo dolce che guarda verso le Langhe e le vicine Alpi, regala un paesaggio incantevole.
La caratteristica di questa città è la sua struttura a più livelli, chiamati rioni: l’antico e affascinante rione Piazza si trova in cima, mentre quello di Breo è situato ai piedi della collina, nella piana del torrente Ellero. Per agevolare gli spostamenti dalla città bassa a quella alta alla fine dell’800 è stata costruita una funicolare, oggi completamente rinnovata, che permette con le sue ampie vetrate di godere durante l‘ascesa di un panorama unico dalle Alpi Liguri fino alle Langhe.
Città dall’antica vocazione artigianale, Mondovì conobbe un boom economico tra Settecento e Ottocento, con la nascita di numerose attività manifatturiere, soprattutto tessili e ceramiche, e l’arrivo della ferrovia. I segni dei fasti e del benessere sono visibili oggi nella ricchezza delle testimonianze artistiche che si osservano passeggiando tra i vicoli medioevali del centro storico. Tra i diversi capolavori che si incontrano, famosa è la Chiesa della Missione, un gioiello in stile barocco in cui spiccano i magnifici affreschi della finta cupola realizzati dal celebre architetto Andrea Pozzo, oggi valorizzati dal progetto multimediale Infinitum che, attraverso un visore 3D, permette di viaggiare tra gli affreschi in un gioco spettacolare di prospettive.
Mondovì, grazie a un microclima particolarmente adatto al volo dei palloni ad aria calda, è inoltre la capitale delle mongolfiere: non è raro vederle sospese nel cielo in un’emozione che colpisce grandi e piccini.
Il Santuario di Vicoforte e il Magnificat
Se avete individuato il vostro luogo di pernotto a Mondovì, lasciate i bagagli e proseguite leggeri l’itinerario per una ventina di chilometri per raggiungere, salendo da Mondovì a Vicoforte, l’imponente Santuario della Natività dove sorge la cupola ellittica più grande al mondo. Qui ci si può limitare ad ammirare gli affreschi e la volta con il naso in su, oppure, indossati imbraco e caschetto, si può vivere un’esperienza unica nel suo genere: il Magnificat, un percorso per ammirare da vicino il ciclo di affreschi della maestosa cupola, con una vista mozzafiato a 50 metri di altezza.
Il rientro a Mondovì è in discesa e dopo una giornata così ricca di natura e cultura il momento dell’aperitivo con il tipico Rakikò da gustare al Rione Piazza di Mondovì, sarà ancora più delizioso.
Tappa 2 Mondovì – Chiusa di Pesio – Cuneo, km 50
La seconda tappa del tour alla scoperta delle bellezze del territorio cuneese parte da Mondovì in direzione Chiusa di Pesio per poi chiudersi nella città di Cuneo.
Si esce dalla città di Mondovì seguendo dapprima Via San Bernardo per proseguire sulla lunga Via Vecchia di Cuneo, e approfittare poi delle strade agricole che passano accanto a cascine e casolari che ricordano il forte legame del territorio con l’agricoltura e i prodotti tipici. Le colline monregalesi accompagnano con dolcezza la pedalata, la cui visione viene interrotta di tanto in tanto da boschi e alberi da frutto. L’arco alpino che abbraccia questa zona regala panorami di indubbio fascino. Superata la frazione di Merlo si prosegue in direzione Roracco e Pianfei lungo via Vecchia Pianfei e si inizia a salire in modo dolce e costante verso Chiusa di Pesio. In pochi chilometri si attraversano molte frazioni e paesi, questo significa che non è difficile trovare luoghi per fermarsi a mangiare un boccone, bere un caffè o semplicemente riposare le gambe. Per chi ne avesse voglia da Chiusa di Pesio si può optare per una deviazione fino alla Certosa di Pesio, luogo affascinante da cui parte un sentiero che arriva al Pian delle Gorre, dove ci si può rifocillare al fresco e magari concedersi una visita alle Cascate di Saut.
Tornati a Chiusa di Pesio si segue la strada vecchia di Montefallonio lontani dal traffico per arrivare in paese. La strada è leggermente in salita, ma si affronta in agilità, accompagnati dal verde dei campi coltivati e i profumi della campagna. Una breve discesa porta a Peveragno, terra delle dolcissime fragole, per poi arrivare nella frazione di Rivoira da cui comincia la discesa che accompagnerà fino al termine del giro.
Superati Boves, grazioso paese in cui ha sede il museo della castagna, e Roccavione, conosciuta dagli appassionati di free climbing per le palestre di roccia che offre, si svolta a destra alle porte di Borgo San Dalmazzo, per imboccare la pista ciclabile all’interno del Parco fluviale Gesso e Stura. Negli ultimi dieci chilometri del percorso si pedala lungo il lato sinistro del torrente Gesso fino a raggiungere il centro di Cuneo. Attraversato il sottopasso ferroviario per lasciare il Lungo Gesso, si percorre la Via Vecchia di Cuneo e il lungo Viale Mistral che, immettendosi nel Viale degli Angeli, rende trionfale l’ingresso a Cuneo città, tra preziose ville in stile liberty che richiamano la regalità dei boulevard francesi.
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