Stati Generali della Bicicletta: a Reggio Emilia per cambiare strada

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Da sinistra in foto: il senatore Ferrante (promotore ddl #salvaiciclisti), Graziano Delrio (Anci), Paolo Pinzuti (#salvaiciclisti), Vittorio Cogliati Dezza (Legambiente), Antonio Dalla Venezia (Fiab)

«La simpatia che ispira la bicicletta deriva anche dal fatto che nessuna invasione è stata fatta in bicicletta». Si potrebbe partire dalla celebre affermazione di Didier Tronchet, nel suo “Piccolo trattato di ciclosofia”, per spiegare le ragioni che lo scorso week end hanno portato a Reggio Emilia oltre 500 persone per gli Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità Nuova, organizzati da Anci, #salvaiciclisti, Fiab e Legambiente. Cicloattivisti, blogger, tecnici, urbanisti, e semplici cittadini vogliosi di cambiamento, che a spese proprie hanno sostenuto una lunga trasferta e lavorato sodo per proporre alle amministrazioni “città a misura di ventunesimo secolo”, come le ha definite una delle tante voci del movimento #salvaiciclisti presenti il 5 e 6 ottobre al Centro Internazionale Loris Malaguzzi.

Il prodotto dei 5 gruppi di lavoro, “Normativa”, “Organizzazione mobilità urbana”, “Investimenti, incentivi, disincentivi e governance”, “Cultura, educazione”, e “Reti ciclabili”, coordinati dal Comitato Scientifico, è stato un documento, o “libro di impegni”, da consegnare direttamente a sindaci ed assessori che intendano tutelare ed incentivare la “mobilità nuova”. Tra questi hanno partecipato all’evento e sono intervenuti, oltre al sindaco di Reggio Emilia e presidente dell’Anci Graziano Delrio, anche Andrea Colombo (Bologna), Anna Donati (Napoli), e Pierfrancesco Maran (Milano).

Verso un target 20-20-20 della mobilità. E’ stato questo uno degli obiettivi principali posto dai gruppi di lavoro: limitare l’uso del mezzo motorizzato privato al 40% di quello totale e puntare ad un 60% equamente suddiviso tra bicicletta, a piedi e trasporto pubblico. L’altro grande traguardo su cui lavorare sono gli zero incidenti in ambito urbano, puntando a dimezzare da subito morti e feriti tra pedoni e ciclisti. E poi ancora limite 30 km/h nei centri urbani e una rete ciclabile nazionale di 20 mila chilometri, di cui 6 mila già previsti per l’Italia dal progetto di rete cicloturistica europea Eurovelo.

A Reggio Emilia limite 30 in tutta l’area urbana. Non solo promesse, il primo grande risultato è stato portato a casa. Il primo cittadino di Reggio Emilia Delrio ha infatti annunciato durante la seconda giornata di lavori il provvedimento che prevede l’introduzione del limite di velocità a 30 km/h in tutte le strade urbane ad eccezione di quelle a scorrimento veloce. Il limite, introdotto nel 2005 in tutto il centro storico, entro giugno del 2013 riguarderà il 95% della viabilità, e mirerà a diminuire drasticamente l’incidentalità ai danni di pedoni e ciclisti (e non solo) e restituire spazio ai cittadini tutti.

La proposta di Legambiente: “pedonalizzare l’arte”. L’associazione ambientalista, co-organizzatrice degli Stati Generali e rappresentata a Reggio Emilia dal Presidente in carica Vittorio Cogliati Dezza e dal responsabile delle aree urbane Alberto Fiorillo, ha colto l’occasione per rilanciare una proposta già caldeggiata nei mesi scorsi e sacrosanta sotto tutti i punti di vista: rendere pedonali le aree attorno ai monumenti più rappresentativi e visitati delle città italiane. Una proposta che va ben oltre il miglioramento della mobilità urbana, che valorizzerebbe il patrimonio storico artistico del nostro paese, e allo stesso tempo rilancerebbe il turismo. E’ insopportabile – sostengono i portavoce dell’Associazione – vedere il Colosseo (già cornice della manifestazione nazionale #salvaiciclisti del 28 aprile) e altri tra i più affascinanti monumenti del nostro paese ridotti alla stregua di garage e rotatorie ad uso degli automobilisti.

Contestato il Ministero dell’Ambiente. Non ha convinto invece la presenza (assenza) del governo, che ha delegato all’architetto Giovanna Rossi del Ministero dell’Ambiente (Ministero che, come ha fatto notare il presidente Fiab Antonio Dalla Venezia, ha patrocinato invece l’evento Missione Auto, tenutosi in contemporanea a Torino), il difficile compito di presenziare all’evento mostrando una serie di slide che non hanno fatto altro che evidenziare una visione ancora troppo obsoleta in tema di mobilità. Investimenti in qualche bike sharing (spesso specchietto per le allodole di molte amministrazioni comunali), un po’ di piste ciclabili, ed un progetto di bici elettrica-ibrida, sono davvero poco per far colpo su una platea che si batte per importare in Italia i modelli di mobilità ciclabile di Olanda, Germania e Danimarca.

Organizzazione Mondiale della Sanità. In rappresentanza dell’OMS è stata raggiunta in collegamento Skype la dottoressa Francesca Racioppi, la quale ha illustrato attraverso una serie di immagini l’importanza negli spostamenti in città dell’uso della bicicletta, che oltre a rappresentare un mezzo di trasporto costituisce quella piccola dose di attività fisica quotidiana di cui sempre più persone lamentano non avere il tempo di svolgere, necessaria per mantenere un sano e corretto stile di vita.

Prossimi Stati Generali a Napoli. Più convincente, se non altro decisamente più umile e realista nell’approccio (“in tema di mobilità ciclistica siamo gli ultimi arrivati“), l’assessore del Comune di Napoli Anna Donati ha illustrato qualche primo ma significativo passo avanti che l’amministrazione ha compiuto per favorire gli spostamenti in bicicletta. Su tutti il lungomare pedonalizzato, ribattezzato poi il “Lungomare Liberato“, che a Pasquetta ha fatto riversare in strada 250 mila cittadini a piedi e in bici, li ha visti riappropriarsi di una parte della città fino ad allora destinata al traffico automobilistico, e non di meno ha fatto ripopolare i locali, alla faccia di quei commercianti sostenitori della strampalata equazione: meno parcheggi auto = meno shopping. E poi la prima pista ciclabile, ancora in corso di realizzazione, non senza mille difficoltà, ma forse davvero prossima alla sua inaugurazione (prevista per novembre), e ancora, il Napoli Bike Festival. “I prossimi Stati Generali della Bicicletta si tengano a Napoli“, ha urlato qualcuno, trovando un consenso così immediato che già nella giornata di ieri sono stati diversi i messaggi rivolti all’account Twitter del sindaco De Magistris per rilanciare la proposta.

Documento finale del Comitato Scientifico: punti salienti (pdf)

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