Massimiliano Felici: stop alla bicicletta, ma il giro del mondo continua

massi-giro-del-mondo-in-biciMassimiliano Felici, piemontese di Saluzzo (CN), è partito il 2 marzo 2011 da casa sua per un giro del mondo in bicicletta. Oggi dopo circa 300 giorni di viaggio qualcosa cambia: Massi, dopo la rottura del menisco deve scendere dalla bici. Ma la notizia buona è che non si ferma.
Il giro del mondo continua.

Chi eri e che facevi prima di partire? Avevi già la passione del viaggio o della bicicletta?
Prima di partire ero un barista, sono quasi vent’anni che gestisco locali serali (pub/bar);  ho sempre avuto la passione per il viaggio zaino in spalla e per lo sport. Il mio sport preferito sono le corse in montagna per lo più ultratrail. In bici ci andavo due tre volte alla settimana ma non avevo mai affrontato un viaggio totalmente in bicicletta.

Perché un giro del mondo?
L’obiettivo del viaggio era quello di conoscere nuovi posti, nuove culture, cercare di allargare il più possibile la mia conoscenza delle altre popolazioni e, passando lentamente in bicicletta, scoprire come vivono le persone nel mondo.

Hai avuto problemi burocratici?
L’unico problema avuto è quello per il visto per l’Azerbaijan. Infatti essendo stato in Armenia (ed essendo l’Armenia in conflitto da molti anni con l’Azerbaijan) non mi hanno rilasciato il visto d’ingresso. Ho dovuto quindi prendere un aereo e saltare il Mar Caspio dalla Georgia per arrivare direttamente in Kazakistan, e poi ritornare indietro in Uzbekistan. per il resto non ho avuto problemi alle frontiere e i visti dei paesi attraversati mi sono stati dati tutti o alla frontiera o celermente.

Ti è capitata qualche disavventura?
Disavventure nessuna se non un incontro non piacevole con 4 turchi che mi hanno tagliato la strada in macchina rischiando di investirmi e, quando io li ho mandati a quel paese, si sono fermati e hanno fatto un pò i prepotenti spingendomi (perchè erano in 4 contro 1) fino a quando mi sono arrabbiato anche io e hanno capito che era meglio lasciare perdere…eh eh per fortuna mia mamma mi ha fatto grande e grosso!!

Più o meno quanti chilometri facevi ogni giorno?
Mediamente facevo 100 km al giorno. La tappa più lunga è stata di oltre 170 km in Turchia. Credo di avere esagerato soprattutto perchè avevo molto peso da portarmi dietro e immagino che il problema al ginocchio che mi ha fatto mollare a Pechino sia stato per buona parte colpa dello sforzo superiore del previsto (avevo previsto di fare 70/80 km al giorno).

Quanto tempo trascorrevi su internet?
Avevo con me un laptop e la sera riuscivo quasi sempre a trovare un collegamento internet e ad aggiornare il mio blog www.massiworldtour.com e a mettermi in contatto con i miei famigliari per informarli sulle mie condizioni. Non dimentichiamo che il viaggio era monitorato da uno spot (gentilmente messo a disposizione dal sito www.tracciamo.com) che in tempo reale segnalava sulle proprie pagine la mia posizione precisa.

Quanto spendevi di media ogni mese?
La spesa si aggirava sui 10 euro al giorno e qualche soldo l’avevo messo da parte negli anni mentre sono stato aiutato da alcuni sponsor.

Parlaci degli ultimi guai fisici
Io erano due anni che mi portavo dietro il problema al ginocchio ma nell’ultimo periodo prima di partire sembrava essersi risolto. Da quando sono entrato in Cina il problema è sempre stato più in crescendo e a Beijing ho deciso di mollare perchè la salute viene prima di ogni altra cosa. Proprio in questi giorni ho avuto la conferma di avere il menisco rotto.

Cosa ti è mancato mentre eri via?
Quello che più mi è mancato è stata sicuramente la famiglia ma, come già detto prima, riuscivo molto spesso a collegarmi in internet e ad interagire con loro.

Hai un “più bel ricordo del viaggio”?
I ricordi sono talmente tanti e tutti mi trasmettono emozioni. Se devo dire un luogo direi Lago di Orid in macedonia anche se l’emozione più grande è stata sicuramente arrivare in Piazza Tiennammen a Pechino…da solo da casa mia alla mitica Piazza cinese.

Cosa hai in mente per il futuro?
Progetti per il futuro non ce ne sono anche perchè come ho detto il menisco è rotto. Continuo a viaggiare con bus o autostop perchè il sogno di vedere il mondo intero è sempre vivo in me.

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