Il prossimo Palio di Siena? in bicicletta

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Ok, proviamo a mettere insieme un paio di elementi: a seguito delle indiscrezioni pubblicate dal Fatto Quotidiano, le azioni del Monte dei Paschi di Siena sono in caduta libera e si scopre che il presidente della banca ha cancellato i fondi destinati al Palio di Siena.

E’ un male? Appena ho letto la notizia non ho potuto fare a meno di pensare alla gioia degli amici animalisti, di coloro che da sempre si oppongono a un evento in cui cavalli imbottiti di qualunque sostanza lecita e non vengono lanciati al massacro all’interno di un circuito che sembra fatto apposta per condannarli a morte.

E mi sono chiesto: davvero nel 2013 non c’è modo migliore per celebrare l’eterno campanilismo della città bianco nera? Nel 2010 la Catalogna ha dato un segnale forte mettendo al bando la corrida, una crudelissima tradizione che aveva ispirato a quel genio di Hemingway le pagine di Fiesta. Perché non cogliere allora l’opportunità della crisi per rivedere la formula di una tradizione barbara e crudele?

Per celebrare la storica competizione tra le diverse contrade del capoluogo toscano non servono cavalli da massacrare, ma una gara qualunque in cui contendersi il palio. Una gara di biciclette, per esempio, in cui i diversi modelli a disposizione vengano assegnati alle contrade in lizza con lo stesso metodo con cui oggi vengono assegnati i cavalli. Un palio palliativo, insomma.

Il problema non cambia: chi paga?
Nel 2013 è difficile trovare aziende disposte a legare il proprio nome a un progetto che versa sangue animale e probabilmente sarà più facile trovare soldi per un evento che si lega alla passione del momento: la bicicletta, ma ben lontano dal mondo professionistico sporco di doping.

Volete un nome? Estathe: il marchio di proprietà della Ferrero ha abbandonato, dopo ben 16 anni, la sponsorizzazione del Giro d’Italia, ma voci che circolano tra gli addetti ai lavori dicono che l’interesse nei confronti del ciclismo (non professionistico) è ancora vivo.

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