Se gli inglesi vengono in Italia per vendere rastrelliere

rastrelliere-bici-europaBike Dock Solution, l’azienda britannica specializzata nella produzione e installazione di sistemi di stoccaggio e parcheggio di biciclette, è recentemente sbarcata in Europa continentale con un nuovo brand, Bike Safe. La nuova costola di Bike Dock, già attiva da qualche mese in Germania, Francia e Spagna, opererà da gennaio 2013 anche in Italia.

La notizia è interessante perché l’ingresso nel mercato italiano, almeno in teoria, potrebbe essere l’indizio di una crescente domanda di questi prodotti, e conseguentemente di una maggiore attenzione di enti pubblici e privati verso gli spostamenti in bicicletta dei propri dipendenti. Bike Safe, così come Bike Dock Solution, si occupa infatti della produzione di sistemi per il parcheggio delle bici, dalle semplici rastrelliere a soluzioni più complesse e innovative. In molte città italiane l’assenza di tali (ed altre) infrastrutture è molto lamentata da chi pedala, costretto il più delle volte a lasciare la bici legata ad un palo sul marciapiede o ad inventare altri parcheggi di fortuna.

La questione delle rastrelliere e del parcheggio delle biciclette, tra l’altro, è strettamente connessa a quella dei furti, e l’adozione di soluzioni efficaci potrebbe essere un buon punto di partenza per arginare un mercato, quello delle bici rubate, che almeno in Italia pare in continua crescita.
Scuole, uffici pubblici, stazioni degli autobus e della metropolitana – in ottica di intermodalità – , alberghi e strutture ricettive che vogliono migliorare l’esperienza di alloggio dei cicloturisti, ma anche aziende private e condomini, sono i luoghi che più necessitano di rastrelliere o in generale di un luogo sicuro dove custodire la propria bicicletta.

L’offerta dei prodotti Bike Safe è molto ampia, così come la loro fascia di prezzo. Esistono dalle rastrelliere più economiche – che qualcuno chiama ironicamente porta-cd (il cui incastro per le ruote è talvolta molto stretto, alcune mountain bike non vi entrano), in vendita per qualche decina di dollari, a quelle più costose, di maggiore qualità. Ci sono poi alcune “gabbie” da esterno, chiuse con un lucchetto, soluzione già vista adottare da qualche albergo del Trentino che ha un occhio di riguardo verso i propri ospiti ciclisti. Non mancano poi alcuni sistemi più creativi, per appendere la bici in ambiente interno, al muro o al soffitto di casa.

Ma dove il mercato è assetato di questi prodotti è, guarda un po’, l’Olanda, in cui negli ultimi mesi le amministrazioni locali hanno dovuto fronteggiare il non semplice problema del sovraffollamento di biciclette. A giovarne sono quindi le aziende produttrici di sistemi di stoccaggio e parcheggio bici, vedi Velominck, che recentemente ha concepito per la città di Amsterdam delle strutture innovative per automatizzare la disposizione delle due ruote, dal costo non indifferente di 4000 euro ciascuna.

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