Onesimus Pankratov: il ciclista russo che girò il mondo

Onisim-Pankratov Era il 23 agosto del 1913 quando il cicloviaggiatore russo Onesimus Pankratov terminò il suo giro del mondo in bicicletta con partenza e arrivo ad Harbin, in Cina. Al suo ritorno, come si vede in foto, gli fu donata una corona di alloro e venne celebrato come recordman di un’impresa simile, anche se le cronache storiche ci dicono che il primo uomo a compiere un giro del mondo in bici fu l’inglese Thomas Stevens, a bordo di uno dei primi bicicli, dal 1884 al 1886. In questa sorta di corsa al primato, Pantrakov può essere considerato il primo viaggiatore ad aver circumnavigato il mondo su una bici “moderna”.

Onesimus Pankratov ereditò la passione per lo sport fin da bambino, quasi costretto dal padre che, attraverso la pratica del ciclismo e di altre attività agonistiche, intendeva temprarlo per coraggio, forza fisica e determinazione. Il desiderio del padre di un successo sportivo del figlio si accentuò nel 1896 quando apprese che la Federazione ciclistica internazionale intendeva offrire in premio un ramo di palma di diamanti al primo uomo che avrebbe attraversato l’Europa. Ma l’impresa era ancora lontana, Onesimus aveva solo 8 anni e diversi anni dopo abbandonò il vecchio continente per trasferirsi in Cina, nella città di Harbin, dove trovò un impiego come vigile del fuoco. Qui il giovane non rinunciò comunque a mantenere viva la sua passione verso la bicicletta, facendo uscite quasi giornaliere di almeno una decina di chilometri per non perdere l’allenamento.

Nel 1911, all’età di ventitré anni, Onesimus partì: un po’ spinto dal padre un po’ dal suo grande amore per le due ruote, si mise in sella da Harbin e puntò ad ovest, verso l’Europa centrale. Ma Pankratov non era da solo: altri tre ciclisti iniziarono il viaggio con lui. Erano meno preparati di lui, ma anche loro erano molto ambiziosi. Il gruppo era spesso molto allungato: Onesimus si teneva avanti, per la voglia di mantenere la tabella di marcia e completare i chilometri previsti per ogni giorno; questo infastidiva molto gli altri tre, che facevano fatica a stargli dietro. Arrivati al villaggio di Miass, dei Cosacchi incitarono i cani contro di Onesimus, che per poco non fu morso. Successivamente ebbe l’idea di procurarsi una “credenziale”, ovvero un foglio che gli anziani dei villaggi in cui passava firmavano, in modo da provare che aveva effettivamente pedalato per tutti quei chilometri. Fin da subito non si fecero attendere imprevisti e disavventure, furti e altri pericoli di vario genere. La situazione si aggravò quando cominciarono a scarseggiare i soldi, fatto che costrinse il giovane a fermarsi più volte per improvvisare qualche lavoretto e raggranellare un po’ di soldi. La svolta arrivò pochi mesi dopo la partenza, a Mosca, dove una neonata associazione ciclistica prese a cuore l’avventura di Onesimus e si prodigò in una raccolta fondi che consentì al cicloviaggiatore di proseguire allentando un po’ la cinghia. Dopo aver attraversato Svizzera, Italia, Serbia, Turchia, Grecia, Spagna, Portogallo e Francia, sbarcò in Inghilterra, dove prese una nave che lo portò negli Stati Uniti. Per pagarsi il biglietto Onesimus si fermò a lavorare alcuni giorni presso il porto. Negli States il temerario ciclista russo pedalò da New York verso Chicago, San Francisco e infine verso la California. Imbarcato nuovamente per il Giappone, da qui terminò l’ultimo tratto di strada fino ad Harbin, in Cina, dove era partito 748 giorni prima. Per gli amanti delle statistiche, qualche numero sull’impresa di Onesimuns: 53 pneumatici sostituiti, 4 selle, 2 ruote, 11 catene e 750 raggi.

Dopo lo scoppio della prima guerra mondiale Onesimuns si arruolò nell’aeronautica e divenne presto uno dei piloti di punta dell’aviazione russa. Si promise di replicare il giro del mondo a bordo di un velivolo, quando sarebbe terminato il conflitto, ma il destino glielo impedì. Onesimus Pankratov morì il 5 settembre 1916 a soli 28 anni, dopo una battaglia contro tre aerei tedeschi nei cieli sopra il fiume Dvina.
Nel 2012 due cicloviaggiatori russi hanno intrapreso un giro del mondo in bici sulle tracce di Onesimus Pankratov, per celebrare il centenario del suo epico viaggio.

onesimus

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